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È uscita la graphic novel «Là dove finisce la terra. Cile 1948-1970» di Désirée e Alain Frappier

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Il primo graphic novel add del 2019 è "Là dove finisce la terra. Cile 1948-1970" di Désirée e Alain Frappier, tradotto da Silvia Manzio.

Esce il prossimo 6 febbraio, la prefazione in esclusiva per l'edizione italianaè firmata da Luis SepúlvedaLà dove finisce la terra è la storia di un ragazzo e insieme la storia del Cile dal 1948 al 1970. Attraverso l'infanzia e l'adolescenza di Pedro, nato nel 1948 da una famiglia libanese emigrata in America Latina ai primi del Novecento, il libro racconta la Guerra fredda, Cuba e Che Guevara, l'ingerenza degli Stati Uniti, i campionati del mondo di calcio del 1962, le speranze che accompagnano l'elezione di Allende. Poi la fine del sogno: il colpo di Stato dell'11 settembre 1973.

Figlio dello scrittore socialista Guillermo Atías, Pedro dà voce alle speranze di un popolo e di un Paese in cerca di una rivincita sociale, e incarna la storia di una generazione convinta che la lotta per la giustizia e l'uguaglianza sia figlia della rivoluzione.
 
«Era da tempo che io e Alain desideravamo raccontare una storia ambientata in America Latina, in Argentina o in Cile. Ma ci sembrava impossibile senza l'aiuto di un filo conduttore sensibile, capace di guidarci nei meandri di una storia troppo complessa senza farci rinunciare alla fragilità dell'intimo e del particolare. Qualche anno fa, a una festa per l'ultimo dell'anno a casa di amici, abbiamo conosciuto Pedro Atías. Durante la serata gli abbiamo chiesto dell'esilio: dov'era la sera del golpe militare dell'11 settembre 1973? Ci ha messo un po' a rispondere, poi ha lasciato da parte il colpo di Stato dell'11 settembre e ha iniziato a parlarci della sua infanzia in Cile, del mare, della sua famiglia, della sua scuola, di via Seminario… Non ci abbiamo messo molto a capire che quel filo che stavamo cercando da tempo era appena entrato nel nostro salotto.»
Dice Luis Sepulveda nella sua prefazione: «Gli Atías nati in Cile – in particolare Guillermo, Waldo e Pedro, la cui storia è il cuore di questo graphic novel – non sono estranei a ciò che accade nel Paese e prendono da subito una posizione: sono protagonisti attivi di un quarto di secolo che è anche un viaggio verso il paese dell'utopia, verso il paese dei pieni diritti, della vita degna e fraterna alla quale l'umanità aspira nonostante le sia stata negata. La vita di Pedro Atías qui narrata è quella di un giovane cileno, uno dei tanti che hanno messo la propria vitalità, energia e generosità al servizio della causa più degna: l'emancipazione dell'essere umano
 
E conclude: «Questo graphic novel è un viaggio nella memoria, la memoria del Paese che abbiamo avuto, conosciuto, amato, e che – trattenendone il ricordo, con tutto il suo intenso desiderio di giustizia – un giorno recupereremo:quel giorno torneremo a essere cittadini liberi del Paese dove finisce la terra.»
 
In Francia il lavoro dei Frappier ha avuto una sostenitrice d'eccezione: Annie Ernaux, che a proposito di Là dove finisce la terra ha scritto: «un libro magnifico dove l'intimo e il collettivo sono una cosa sola, di chiarezza esemplare. Siete custodi della memoria, e la memoria del Cile deve tornare a essere viva come èstata all'epoca di cui voi scrivete».
 
 
Désirée e Alain Frappier Là dove finisce la terra, Cile 1948-1970
traduzione di Silvia Manzio,
prefazione diLuis Sepúlveda
264 pagine 19,50 euro
dal 6 febbraio in libreria
 
 
 
(gt)
 
 
 
 
 

— Onda Musicale

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