Cultura ed eventi

RadioGalenaBand: tecnica e tecnologia per un sound sempre moderno

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Scendo in sala prove, ospite dei sei della RadioGalenaBand. Come tantissimi gruppi musicali e come molti progetti, i più vari, prendono vita in un garage, in una cantina.

Due locali ben organizzati: il primo una sorta di magazzino ove viene stivata tutta l'attrezzatura per il live (luci, casse acustiche, cavi audio e di alimentazione). Si ha quasi la sensazione di trovarsi in un deposito di un service audio-luci. Un divanetto in un angolo e nell'altro un frigorifero ben fornito. In alto tubi di ricircolo aria dirigono sulla parete che divide questo primo locale dalla sala prove vera e propria.

Parete e porta insonorizzate delimitano un locale di circa sei metri per quattro dove è chiaro e ben definito  il posizionamento di ogni componente la band. Un mixer digitale e un ordinato intreccio di cavi portano i segnali audio in e out ad ogni strumento.  

Paolo, un bell'investimento…

“Si. Non solo in senso economico. Tutto quello che vedi in realtà l'ho allestito col fine di creare un ambiente ideale per fare musica al meglio. Il giusto spazio a nostra misura per il nostro progetto, ove poter dare spazio alla creatività nel giusto confort.”

Imponente la batteria di Andrea Tomasini. La scelta dei pad elettronici al posto di un set tradizionale acustico mi stupisce, da dove questa preferenza?

"Premetto che non ho mai avuto una gran simpatia per le batterie elettroniche – ci racconta Andrea Tomasini – in quanto le ho sempre ritenute in un certo senso "finte". Nel 2004 ne acquistai una per evitare di disturbare il vicinato durante le prove serali. Da quel momento ho scoperto un mondo ricco di nuovi suoni, molto efficaci e realistici (registrati da vere batterie) che poi ho adattato per ogni genere o canzone con set-up di suoni tipici degli anni 70 80 90. Ho riscontrato molti vantaggi – continua il batterista della band – anche nei live, perché evito l’installazione di set-up microfonici e lunghi tempi di soundcheck. Questa batteria la trovo pratica nel trasporto, nel montaggio e c’e’ anche la possibilità di regolare i volumi, in base alle mie esigenze e quelle dei locali. Secondo me e’ una batteria molto versatile e ideale soprattutto per il progetto RadioGalena”.

Silvia, l'esperienza con una band così determinata e organizzata, com'è vissuta come unica donna dei Galena?

“Benissimo direi! Dà molta soddisfazione – racconta con entusiasmo la giovane cantante – investire energie e tempo in un progetto che sia a livello musicale che tecnico viene continuamente rivisto e migliorato. Ogni miglioramento porta entusiasmo e ricerca di un’ ulteriore crescita per cui si crea una sorta di circolo di autoricarica fondamentale.

Avete alle spalle le  esperienze musicali più disparate, dal jazz al piano bar per passare anche alla classica ed ora una cover band a 360 gradi.

"E’ dal 2012 che faccio parte della line-up della band – ci racconta Salvo – e da subito sono rimasto affascinato dal progetto, caratterizzato principalmente da energia e sinergia, attenzione alla scelta dei brani e cura degli arrangiamenti, evoluzione continua. Obiettivo di ciò: offrire al pubblico uno spettacolo di sicuro coinvolgimento”

“Sono entrato a far parte dei RadioGalena alle prime origini nel 2008 – prosegue Tomasini uscente da una band che si dedicava esclusivamente alla musica progressive con la quale però ho avuto molte soddisfazioni. Nei RadioGalena ho modo di abbracciare musica più orecchiabile coinvolgendo un pubblico più vasto”.

Eugenio, anche il tuo setup è silent come quello di Tomasini e di Berlanda?

Sì, vista la direzione della band ho ritenuto opportuno acquistare una ISOBOX, praticamente una cassa chiusa da un coperchio e opportunamente insonorizzata – ci spiega Eugenio Cigalotti con al suo interno un cono da 12” Vintage 30, classico diffusore per chitarra; e due microfoni, uno dinamico e uno a condensatore, collegati al mixer generale in  stereo , con questa accortezza è stato possibile in qualsiasi situazione  palco all’aperto o locale, non disturbare l’equilibrio del suono complessivo pur usando un amplificatore valvolare che necessita di parecchio volume per rendere al meglio.”

Che obiettivi per questa stagione 2015 alle porte?

Abbiamo ristrutturato una scaletta di 3 ore di musica – ci racconta Paolo Sartori – forte di vari medley carichi. Dal funky al dance. Dal rock al pop. Una track list piuttosto tirata e mirata a far muovere il pubblico. Le date potenziali stimabili in trentino non sono molte – prosegue il frontman della band – dalla esperienza maturata negli scorsi anni. Contiamo di rafforzare la collaborazione con l'agenzia MetròArt e magari trovare qualche palco sul basso Lago di Garda e… perchè no; anche su Verona e Brescia.In verità, non abbiamo posto limiti geografici alle nostre esibizioni dal vivo – interviene Salvo – siamo pronti a valutare eventuali proposte provenienti anche da località più distanti. E poi… ricorre spesso l’idea/desiderio di sviluppare, parallelamente alle cover, un progetto di brani inediti”. 

"Esatto – prosegue Andrea Berlanda –  stiamo portando avanti alcune idee anche per quanto riguarda brani inediti. Nel frattempo manteniamo aggiornata la scaletta con le ultime hits per rimanere sempre al passo con quello che passa quotidianamente in radio e quindi riuscire a soddisfare le esigenze di varie fasce generazionali di pubblico.

Avete ruoli ben determinati oltre a quelli di musicisti all'interno della Band?

Per quanto mi riguarda – racconta Eugenio – gestisco il sito e la pagina facebook  con le novità , le date le nuove foto e tutto quello che riguarda il web. Paolo invece segue tutta la parte organizzativa, i contatti con l'agenzia e la comunicazione in generale. E' di fatto il produttore esecutivo della Band. Oltre al ruolo di batterista – spiega Tomasini – nella band mi dedico anche alle registrazioni audio in studio – live e editing video. Insieme a Paolo – racconta Andrea mi occupo dell’allestimento tecnico audio e luci (con il supporto anche degli altri della Band, ovviamente) e della gestione dei suoni nei live – spiega Andrea – mentre Salvo si occupa della programmazioni dei suoni, dei campionamenti, delle sequenze, ecc., lavoro che inizia dopo aver stabilito, anche con il resto della band, arrangiamenti e colori da apportare ai brani”.

Silvia, che effeto fa essere la più giovane del gruppo?

“Eh sì, è vero, ma è una cosa a cui non bado molto: è la passione per la musica che ci unisce, le differenze tra di noi passano in secondo piano. La considero come un vantaggio comunque – racconta la ragazza – perchè cantare con dei musicisti più esperti mi permette di imparare moltissimo.”

Incontrare i ragazzi della band mi ha fatto ritornare indietro nel tempo di qualche anno, a quando suonavo in una vecchia e fumosa cantina in città, con la differenza che ai miei tempi non disponevo di tanta attrezzatura, sala compresa, così al passo con i tempi. Ma la formazione capitanata da Paolo Sartori non mi ha impressionato solo per la strumentazione, seppur considerevole. Ho incontrato una band vera, autentica e con le idee ben chiare. sarà perchè molti di loro non sono più dei ragazzini e probabilmente si rendono conto dei sacrifici che richiede suonare ad un certo livello. E loro lo fanno. E lo fanno davvero bene.

Stefano Leto

— Onda Musicale

Tags: Brescia/Verona
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