Cultura ed eventi

Intervista al batterista Carlo Alberto Canevali

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Carlo Alberto Canevali torna al Cdm di Rovereto dopo 2 anni trascorsi in Australia. La musica l’ha portato in capo al mondo, a Melbourne, dove in un susseguirsi rapido e entusiasmante di esperienze ha potuto collaborare con musicisti australiani di altissimo livello, registrare alcuni cd, insegnare batteria, suonare in moltissimi locali ed essere definito uno dei migliori batteristi improvvisatori di Melbourne.

Carlo, che già prima di questa esperienza era docente di batteria al Cdm, torna nella nostra scuola pronto a trasmettere quanto ha vissuto e imparato.

Carlo, come sei riuscito a inserirti nel contesto musicale di Melbourne?
“Ho  cominciato subito a frequentare locali e a vedere concerti, era l'unico modo per conoscere e farmi conoscere dai musicisti della città. Contattai immediatamente anche il sassofonista italiano Mirko Guerrini, trasferitosi definitivamente in Australia. Dopo il primo pranzo assieme passò poco tempo perché arrivasse il nostro primo concerto in duo in un locale di tendenza nel quartiere bohemiene  di Brunswick, il Make It Up Club. Dopo questa esperienza decidemmo di formare un trio stabile,  il Triodegradable con il quale registrammo nel luglio del 2013 il cd Italian Rhapsody. Il cd fu presentato nel jazz club più importante di Melbourne, il Bennetts Lane Jazz Club. Grazie a quel concerto iniziò la mia avventura musicale a Melbourne”.

Cosa accadde dopo quel fatidico concerto?
“Pochi giorni dopo il concerto andai a vedere un concerto di Mirko al The Appartment. Poco prima della fine uscii dal locale per andare a prendere mia moglie alla stazione della metropolitana ma venni inseguito da una signora bionda che gridava il mio nome dalla scalinata del locale. Mi fermai e venni raggiunto da Paula, la manager del John Montesante Quintet, la quale mi offrì tre concerti. Fu il batterista Darryn Farrugia che vedendomi suonare al Bennetts suggerì a Paula il mio nome. Fu la mia prima ed unica volta ad essere inseguito da un manager, non lo dimenticherò mai”.

Fu l’inizio di tutto quindi?
“Sì perché feci i concerti con il quintetto di John, tre concerti con la stessa formazione ma con cantanti sempre diverse. A loro volta le cantanti cominciarono a coinvolgermi in loro progetti e così il giro cominciò ad allargarsi. Un giorno ricevetti una telefonata dal pianista Giancarlo Mosca che mi offrì una gig fissa al Candela Nuevo e cominciai a suonare nel locale una/ due volte la settimana fino al giorno del mio ritorno in Italia”.

Oltre al cd Italian Rhapsody hai registrato altro?
"Poco prima di partire, praticamente con le valige in mano, registrai un nuovo cd con Mirko Guerrini, sua moglie Ilaria, il chitarrista Ryan Griffith e il contrabbassista Mark Elton, attualmente in fase di mixaggio. Uscirà a breve in Australia. Un altro disco in fase di lavorazione è quello con il blues man Bobby Valentine e l'organista Tim Neal”.

Oltre a suonare hai anche insegnato?
“Sì, ho insegnato batteria presso la scuola Moving Into Music, in seguito ad un colloquio avuto pochi mesi dopo il mio arrivo a Melbourne”.

Altre collaborazioni?"Ho avuto collaborazioni straordinarie con il sassofonista Tony Hicks, il contrabbassista Ben Robertson, l'organista Tim Neal, il chitarrista James Sharlock, Giancarlo Mosca, e tanti ancora."

Cosa hai tratto come musicista e personalmente da questa esperienza dall'altra parte del mondo?
“Come ti ho detto il livello delle collaborazioni è stato altissimo e suonare con musicisti tecnicamente impeccabili e con un senso ottimo del tempo non può che essere una esperienza arricchente. Mettersi a confronto con situazioni simili ti dà una misura del tuo livello, di ciò che sei in grado di fare e affrontare. È stato motivo di soddisfazione riuscire ad inserirsi e vivere di musica in una città di 4 milioni di abitanti  con moltissimi musicisti da tutto il mondo. Sono particolarmente soddisfatto anche perché lo scorso giugno sono stato invitato a partecipare ad una performance in batteria solo assieme ad altri 15 batteristi. La serata voleva presentare i 16 migliori batteristi improvvisatori di Melbourne. È stato girato anche un video per documentare l'evento”.

Cosa trasmetterai ai tuoi allievi di questa esperienza e di quello che hai fatto in questi 2 anni?
“In questi due anni ho avuto modo di affinare la mia musicalità, la capacità di muovermi trasversalmente nella musica, la capacità di essere liberamente imprevedibile e sempre nel pieno controllo, tutte doti fondamentali per un musicista, più della tecnica stessa. Quello che ho sempre trasmesso è ancora con più convinzione farò oggi, dopo la mia esperienza a Melbourne, è il piacere di trovare la propria identità in musica, al di là dei generi, dei modelli, di ciò che è giusto o sbagliato. La gioia di esprimere se stessi attraverso una maggiore consapevolezza della propria unicità. Vorrei anche trasmettere la capacità e la gioia di accogliere gli altri per costruire insieme valorizzando gli aspetti positivi ed utilizzando quelli negativi come occasione per progredire attraverso il loro superamento, assieme agli altri. La musica, il fare musica può e deve avere un valore unificante. Questa è stata una grande lezione per me è la voglio trasmettere”.

Progetti futuri?
“A Melbourne mi trovavo a suonare in duo tutti i lunedì mattina con il sassofonista Tony Hicks. Erano le nostre Monday Morning sessions. Abbiamo registrato ore ed ore di musica. Vorrei riascoltare tutto e comporre nuova musica utilizzando i momenti migliori nelle nostre sessions completamente  improvvisate. Vorrei dedicarmi anche all'educazione musicale per neonati. Il mio sogno è donare la capacità di godere e fruire della musica, un bene assolutamente prezioso. Meglio cominciare subito, voglio insegnare tutto quello che so”.

— Onda Musicale

Tags: Australia
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