Cultura ed eventi

Al Teatro di Pergine va in scena The Human Jukebox

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Al Teatro di Pergine va in scena il nuovo brillante spettacolo musicale degli Oblivion, The Human Jukebox, giovedì 21 gennaio ore 20.45.

Cinque contro tutti. Un articolato mangianastri umano che mastica tutta la musica mai scritta e la digerisce in diretta in modi mai sentiti prima. Questo è OBLIVION: THE HUMAN JUKEBOX.

Alla perversa creatività dei cinque cialtroni più irriverenti del teatro e della Rete si aggiunge, questa volta, quella del loro pubblico che contribuirà a creare il menù della serata suggerendo gli ingredienti della pozione.

Gli Oblivion hanno in repertorio tutto, l’intero pantheon dei grandi della musica italiana e internazionale e sono pronti ad affrontare sfide sempre più difficili a colpi di parodie, mash-up, duetti impossibili, canzoni strampalate.

Un flusso di note e ritmi infinito che prenderà vita davanti agli occhi attoniti degli spettatori, ogni sera, per una esperienza folle e mai ripetibile.

Dai Ricchi e Poveri ai Rapper, da Ligabue ai Cori Gospel, da Morandi ai Queen, tutte le canzoni senza farne nessuna. Uno schiacciasassi che trangugia e livella Sanremo, X Factor, Albano e Il Volo.

OBLIVION: THE HUMAN JUKEBOX è la playlist che non hai mai avuto il coraggio di fare, uno Spotify vivente che provoca scene di panico, isteria collettiva, ma soprattutto interminabili richieste di bis!

Oblivion: The Human Jukebox, Giovedì 22 gennaio ore 20.45 – www.teatrodipergine.it

Una produzione BaGS Entertainment, in collaborazione con Malguion srl, con Graziana Borciani, Davide Calabrese, Francesca Folloni, Lorenzo Scuda, Fabio Vagnarelli. Testi degli Oblivion

Arrangiamenti musicali di Lorenzo Scuda

«Il quintetto bolognese composto da Graziana Borciani, Davide Calabrese, Francesca Folloni, Lorenzo Scuda e Fabio Vagnarelli riesce a passare da una canzone all’altra senza pause, con una notevole padronanza del palcoscenico, tenendo inchiodati gli spettatori alle sedie per 90 minuti ad iniziare dalla sigla, rivisitata, di Sanremo. Un mix perfetto dei diversi stili, che dimostra una cura minuziosa dei particolari, siano i 65 brani vincitori del festival nazional – popolare, eseguite in meno di 5 minuti, o “Generale” di De Gregori, interpretato come se fosse un disco di vinile con la puntina rotta, o anche “ La Cura” di Battiato cantata sulle parole del bugiardino dell’aspirina. Spassosi poi il duetto della vocalist che canta solo le vocali e che si alterna a una “consonant” che invece emette solo consonanti e il Festival Zar dove interpretano Albano e Romina, Ricchi e Poveri e Pupo, vecchie glorie che conoscono una seconda giovinezza musicale nei paesi dell’Est, soprattutto in Russia."

"Gli Oblivion sono dissacranti in modo divertente, mai forzati, tutto lo spettacolo è un gioco ad incastri di un puzzle pressoché impeccabile. Il grande talento vocale e virtuosistico dei cinque si esprime poi nella sua totalità quando mescolano gli stili musicali con i brani di Zucchero letti in stile liturgico e Bohemian Rhapsody con le parole delle canzoni di Gianni Morandi». 

— Onda Musicale

Tags: Teatro
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