Cultura ed eventi

“Unlearning” mercoledi 24 febbraio al teatro di Pergine

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Il primo evento di cinema on-demand arriva al Teatro di Pergine con il pluripremiato documentario sulla sharing economy Unlearning.

Mercoledì 24 febbraio ore 21. Gli autori si intratterranno col pubblico in videoconferenza al termine del film. Dopo i primi esempi di economia condivisa sviluppatisi sul territorio, come il car-sharing e il bike-sharing per salvaguardare l'ambiente, i circuiti GAS per la sostenibilità degli acquisti alimentari, e gli spazi di co-working per la condivisione della creatività lavorativa, arriva per la prima volta in Trentino anche la possibilità di creare cultura in modo condiviso: con Unlearning (2016), documentario manifesto sulla sostenibilità e sul futuro della sharing economy, il Teatro di Pergine propone di portare anche il cinema on demand nelle sale trentine.

Questa nuova forma di partecipazione, resa possibile grazie a internet,si basa sulprincipio del coinvolgimento e della richiesta degli utenti: in questo caso, per vedere Unlearning al Teatro di Pergine –la proiezione è prevista per mercoledì 24 febbraio alle 21 – i biglietti sono stati prenotati in anticipo a un prezzo ridotto rispetto a quello che verrà fatto in sala, e questo perchéla prevendita rappresenta lo strumento effettivo con cui dare vita all'evento.

Il quorum minimo di biglietti perché l’evento venisse confermato è stato raggiunto già diverse settimane fa, ma c’è ancora tempo fino al 19 febbraio per acquistare i biglietti a prezzo ridotto su www.movieday.it. Dopo il 19 febbraio i biglietti potranno essere acquistati a prezzo pieno presso la biglietteria del Teatro di Pergine.

Il documentario Unlearning – “disimparare” – segue il percorso di una famiglia genovese (mamma, papà e bimba di 5 anni) che ha lasciato per sei mesi la città alla ricerca di una vita più a misura d'uomo.  Reduce dai maggiori festival di documentari italiani, tra cui Premio Marcellino de Baggis, Terra di Tutti Film Festival, Cinemambiente Torino per citarne alcuni, Unlearning è un viaggio alla ricerca di un cambiamento, e soprattutto alla scoperta di possibili modelli di economia collaborativa.

Disimparare” nel senso positivo di imparare a sciogliere gli abituali schemi per crearne di nuovi, più collaborativi, è lo spirito che anima anche la proposta di Unlearning il 24 febbraio al Teatro di Pergine, in una nuova modalità di proporre e fruire – in maniera più condivisa e meno verticale – la cultura.

Sei mesi in giro per l’Italia. A costo zero, o quasi. Sfruttando la sharing economy, barattando qualche ora di lavoro in cambio di un posto per dormire, alla scoperta di chi ha scelto una vita lontana da schemi e convenzioni. È la storia di una famiglia genovese. Lucio, videomaker con sua moglie Anna, insegnante, e la figlia Gaia di 6 anni. Hanno lasciato la casa del centro storico e si sono messi in viaggio, da aprile a settembre 2014: un’avventura dalla Sicilia al Veneto, che si è trasformata in un documentario Unlearning – Un invito gentile alla disobbedienza.

“Una piacevole confusione di 70 minuti, la sintesi di un’esperienza che ci ha aperto la mente – spiega Lucio che è tornato al lavoro ma sta già pensando a un nuovo progetto – La partenza per noi è stata una liberazione da un momento di malessere. Non avevamo più tempo per condividere nulla a parte le incombenze quotidiane. Ci stavamo perdendo e quando Gaia ha disegnato un pollo con 4 zampe, perché conosceva solo quello del supermercato, abbiamo capito che era il momento di ripartire, insieme”.

E allora via zaino in spalla e poco altro. Hanno attraversato l’Italia con centinaia di passaggi in autostop e sfruttando le piattaforme di carpooling. Cercato alloggi attraverso siti come Wwoofing (che offre ospitalità in cambio di lavoro in fattorie biologiche) e WorkAway (destinato a chi sostiene progetti di strutture indipendenti nel mondo dell’arte, della cultura e dell’educazione) ma hanno trovato anche ospitalità in un circo sulle alture di Bergamo.

“Un’esperienza unica – continua a raccontare Lucio con le foto sotto mano e un briciolo di nostalgia negli occhi – Li abbiamo aiutati a sistemare il tendone, pulito le stalle e seguito la preparazione degli spettacoli per una decina di giorni poi via, verso un nuovo luogo da scoprire”.

In sei mesi hanno speso 600 euro, non più di un euro al giorno per ciascuno. Si sono concessi un paio di colazioni al bar, hanno pagato qualche passaggio e fatto un paio di regali a chi li ha ospitati senza chiedere nulla in cambio. Hanno vissuto in una comune del salento, in un cohausing a Fidenza e in un eco villaggio dove non serviva nulla, si provvedeva dall’interno ai propri bisogni.

“E abbiamo scoperto che esistono scuole alternative, senza banchi e rigide restrizioni dove i bambini hanno grande libertà. Una rivelazione anche per nostra figlia che dopo il rientro a Genova segue un progetto di istruzione non convenzionale”.

Per Lucio e Anna la vita è quasi tornata alla normalità. Almeno per i primi sei mesi. Ora girano l’Italia per presentare il documentario, con una nuova piattaforma che mette in contatto produttori e spettatori che prenotano on line.

«Abbiamo già superato le 30 proiezioni e le richieste continuano a crescere – conclude Lucio – Il nostro documentario è dedicato soprattutto ai giovani che si trovano in un momento di difficoltà e sono preoccupati per il futuro. Prendetevi il vostro tempo e mettetevi in viaggio. Fuori di casa c’è un’Italia che cambia e vale la pena conoscere». 

— Onda Musicale

Tags: Teatro
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