Cultura ed eventi

L’inconsueto attraversa i corpi degli spettatori.

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Sarà il prossimo 5 aprile all’Auditorium Melotti di Rovereto, lo spettacolo della Societas Raffaello Sanzio “Il concetto di volto nel figlio di Dio” che tante polemiche e commenti ha suscitato, sia a Parigi che alla sua prima italiana tenutasi al Teatro Parenti di Milano (2012).

Accusata di blasfemia, l’opera porta in scena la pietà e il dolore di un figlio e di un padre difronte allo spegnersi dell’esistenza, la decadenza di una vita morente che cerca salvezza e la forza di affrontare il momento, davanti allo sguardo permanente di Gesù sul fondale (dipinto di Antonello da Messina).

La compagnia si è sempre distinta per un lavoro di avanguardia raffinatissima, quanto di impatto forte e perturbante. Ciò significa che non c’è nulla di gratuitamente rappresentato nei temi cari a Romeo Castellucci, tutt’altro, egli porta in scena coi suoi bravissimi attori tutto ciò che la vita non esclude e che il nostro pudore e le nostre paure rimuovono.

Certo, sensi e sensibilità sono messi alla prova nei loro spettacoli, ma ritrovano anche, attraverso lo stupore spaventato, una forma, o più forme di una bellezza detta da pochi, a tinte scure quanto liriche.

L’inconsueto attraversa i corpi degli spettatori e resta nella memoria, scavandosi strade sotterranee.

Per questo, è una occasione da non perdere rivedere (dopo la messa in scena a Drodesera nel 2010) questo spettacolo, esempio di un teatro che non si vede spesso nella nostra regione.

Clara Lunardelli

— Onda Musicale

Tags: Gesù
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