Musica

John Mayall – Bluesbreakers With Eric Clapton (1966)

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Se per la Gran Bretagna gli anni Cinquanta erano stati un decennio che profumava del fascino del Rock’n’Roll, così seducente da convincere molti teenagers ad imparare a suonare uno strumento (anche costruito artigianalmente) e a formare i primi gruppi (valga per tutti l’esempio dei Quarrymen, futuri Beatles).

Gli anni Sessanta invece erano il decennio in cui il Blues rappresentava una tappa quasi obbligata per chiunque ambisse a “farsi le ossa” per poter emergere sulla scena musicale.

La Gran Bretagna, e questo è un dato di fatto oltreché un suo pregio, si è sempre distinta per una grande capacità, da un lato di saper dare nuova linfa nell’interpretare gli accordi del R’n’Re del Blues, dall’altro di attingere a tali generi e combinarne gli elementi costitutivi in nuovi generi, senza limiti alla creatività.

Nella scena del Blues di Sua Maestà della prima metà dei Sessanta spiccano nomi come i Blues Incorporated di Alexis Korner, i Rolling Stones, gli Yardbyrds, gli Animals, la Graham Bond Organization nonché i Bluesbreakers di John Mayall. Da questa fulminea panoramica balza all’occhio un particolare, tutt’altro che irrilevante: in questi gruppi suonano musicisti eccezionali sotto il profilo esecutivo, “fenomeni” che – quando avviene che si mettano insieme per suonare – danno vita a gruppi con i “contro-attributi” (un nome “a caso”: Cream).

I Bluesbreakers, vera e propria fucina di talenti, mettono il turbo a partire dalla fine del 1965, quando Eric Clapton, scrollatosi di dosso gli Yardbyrds per via del fatto che essi avevano sacrificato il repertorio blues per una produzione più pop, decide di unirsi al team. La formazione 1965-1966, oltre a Clapton e Mayall, vede John McVie (futuro Fleetwood Mac) al basso e Hugh Flint alla batteria. L’alchimia di questa line-up si rivela potente: frutto dell’esperienza è l’LP Bluesbreakers With Eric Clapton” (uscito il 22 luglio 1966, quando lui ha già abbandonato la band per intraprendere una nuova avventura con Baker e Bruce, entrambi ex-Graham Bond Organization).

L’album è una sequenza in cui il blues/R’B si divide tra classici e composizioni dello stesso Mayall. Tra i primi non si possono trascurare pezzi come "All Your Love" di Otis Rush (un esordio veramente caldo ed appassionato), "Hideaway" di Freddie King (basso e batteria li si apprezza di più in Mono piuttosto che in Stereo), la celeberrima "Ramblin’ On My Mind" di Robert Johnson (artista particolarmente apprezzato da Slowhand, che in questa interpretazione lo esegue in modo molto fedele all’originale), "What I’d Say", occasione per Flint di dare sfoggio della sua abilità ritmica (e di Clapton di omaggiare i Beatles con l’attacco di "Day Tripper"), "Parchman Farm" di Mose Allison (memorabile per il suo ritmo incalzante ed intrigante dato dalla batteria e dall’armonica a bocca).

Tra i secondi bisogna menzionate "Little Girl", "Another Man" (pezzo di blues puro, dato che si compone solamente di voce ed armonica), "Double Crossing Time", "Key To Love" (qui si aggiungono alcuni sax, similmente a quanto accade nella Graham Bond Organization), "Have You Heard" (l’introduzione del sax e la sua presenza la rendono adatta ad uno spogliarello). Il lato B (non mi si fraintenda!) si chiude in modo memorabile con la grinta e l’energia della solida "Steppin’ Out" (Frazier) e il ritmo lanciato di "It Ain’t Right" (che data questa sua caratteristica si dimostra strettamente imparentata con Parchman Farm).

In conclusione di questa panoramica bisogna ricordare come Bluesbreakers With Eric Clapton” (che nell’edizione Polygram 1998 apprezziamo in Mono e Stereo) sia l’album che, per avergli consentito di mettere in mostra il suo virtuosismo, consacra Clapton come grandissimo ed abilissimo chitarrista, dandogli un tangibile risalto mondiale ed aprendogli la strada a prestigiose collaborazioni (Cream, Blind Faith e Derek and The Dominoes, per citare i nomi più noti ed importanti).

 

Massimo Bonomo – Onda Musicale

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Tags: John Mayall/Fleetwood Mac/Quarrymen/John McVie/The Rolling Stones/Animals/The Beatles/Blues/Cream/rock n’ roll/Blind Faith
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