Musica

12 maggio 1995: muore la grande Mia Martini

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Mia Martini, pseudonimo di Domenica Rita Adriana Bertè detta Mimì nasce a Bagnara Calabra il 20 settembre 1947  e muore a Cardano al Campo, 12 maggio 1995), è stata una cantante italiana e in alcune occasioni anche cantautrice.

Sorella maggiore, di tre anni, di Loredana Bertè, con la quale condivide giorno e mese di nascita, è considerata insieme a Mina una delle voci femminili più belle ed espressive della musica leggera italiana di sempre, caratterizzata dal suo essere sofisticata ma non stucchevole e impreziosita da una forte intensità interpretativa. 
 
Donna tormentata, interprete intensa e raffinata, vanta una lunga carriera artistica che ha  inizio nel 1963, semplicemente come Mimì Berté. Il produttore discografico e autore Carlo Alberto Rossi la vuole lanciare come ragazza yè-yè; tuttavia il successo che trova in questa veste, sebbene molto lusinghiero per una debuttante, dura ben poco e dopo alcuni anni di oblio riappare sulle scene nel 1971 col nuovo pseudonimo di Mia Martini.
 
Muore a soli quarantasette anni in circostanze mai del tutto chiarite: viene trovata priva di vita nella sua abitazione il 14 maggio 1995 dopo due giorni dal decesso. Le ipotesi di suicidio succedutesi nei giorni seguenti più volte sono state categoricamente smentite dalle sorelle.
 
Quando nei primi mesi del 1995 annuncia con entusiasmo la partenza per una nuova tournée con la partecipazione di Mimmo Cavallo e dei suoi musicisti, è già da qualche anno che la cantante soffre di un fibroma all'utero per il quale non intende operarsi, temendo probabili cambiamenti al timbro vocale. Per questo motivo assume farmaci anticoagulanti le cui dosi sono poi state pubblicamente giudicate eccessive da familiari, amici e colleghi.
 
Pochi giorni prima della sua morte, mentre è già impegnata con i primi concerti del nuovo tour (per un totale di circa sessanta date), la cantante viene ricoverata per due volte sia ad Acireale sia a Bari a causa di dolori fortissimi allo stomaco e al braccio sinistro, che però vengono ignorate anche dal suo entourage.
 
Il 14 maggio 1995, a seguito di alcuni giorni di irreperibilità, il manager richiede l'intervento delle forze dell'ordine: i Vigili del Fuoco irrompono quindi nell'appartamento al civico 2 di via Liguria a Cardano al Campo, in provincia di Varese (dove Mia Martini risiede da un mese per essere più vicina al padre, con il quale si è riconciliata da diversi anni): il corpo senza vita della cantante viene ritrovato riverso sul letto, in pigiama, con le cuffie del mangianastri nelle orecchie e con il braccio proteso verso un vicino apparecchio telefonico.
 
Intervistata per lo speciale televisivo de "La storia siamo noi", andato in onda a dieci anni dalla scomparsa dell'artista, la sorella Olivia dichiara di essere stata l'ultima a sentire la sorella telefonicamente per l'ultima volta qualche giorno prima del suo ritrovamento: Mia le aveva detto di sentirsi molto affaticata dagli ultimi concerti, avvisandola inoltre di non preoccuparsi se non avesse risposto al telefono, perché impegnata con la preparazione in cuffia del brano da presentare a Viva Napoli.
 
La Procura di Busto Arsizio apre un'inchiesta e dispose l'autopsia, il cui referto indica come causa della morte dell'artista un arresto cardiaco da overdose di stupefacenti, segnatamente cocaina.
 
Le ipotesi di suicidio succedutesi nei giorni seguenti il ritrovamento del cadavere sono state più volte smentite dalle sorelle. Alcuni anni dopo Olivia (la minore delle Berté) definisce addirittura "stupendo" l'ultimo periodo di vita della cantante, sia dal punto di vista degli impegni professionali che per quanto riguarda l'ambito familiare.
 
Ai suoi funerali, svoltisi alle 16.30 del 15 maggio nella chiesa di San Giuseppe presso viale Stelvio a Busto Arsizio, prendono parte una grande folla (quantificata in quattromila persone dalla Questura di Varese) e un buon numero di persone dello spettacolo e colleghi. La sua bara è coperta da una bandiera del Napoli, la squadra di calcio per cui faceva il tifo. Dopo le esequie il corpo viene cremato; ottemperando alla volontà del padre, le sue ceneri vengono deposte nel cimitero di Cavaria con Premezzo, accanto alla sepoltura dei nonni. L'inchiesta sul decesso viene archiviata in tempi brevi.
 
Nel maggio 2009 la sorella Loredana Bertè, in un'intervista a Musica leggera, torna a parlare della morte della sorella, gettando pesanti ombre sul ruolo del padre nell'intera vicenda. Un anno dopo, in una durissima intervista televisiva a Top Secret del 10 giugno 2010, la Bertè accusa nuovamente il padre di avere usato violenza contro la prima moglie e le figlie durante l'infanzia (accuse puntualmente confermate dalla sorella Leda), ma soprattutto denunciando di aver visto il corpo di Mimì ricoperto di lividi e che la sua salma sia stata cremata troppo in fretta dopo il decesso. (fonte wikipedia)
 
 
 
 
 

— Onda Musicale

Tags: Mia Martini/Bari/Acireale/Loredana Bertè/Overdose
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