Musica

Francesco Guccini: buon compleanno al grande cantautore italiano

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E con oggi sono 78 anni per Francesco Guccini, nato a Modena il 14 giugno 1940, uno dei nomi più importanti della canzone d’autore italiana al pari di Fabrizio De André, Lucio Dalla, Franco Battiato, Luigi Tenco, Claudio Lolli, Francesco De Gregori e Roberto Vecchioni.

Nato all’inizio della Seconda Guerra Mondiale il piccolo Guccini si rifugia con la madre a Pàvana, paesino che rimarrà nel cuore e nelle canzoni del cantautore, per poi ritornare a Modena dopo la fine della guerra.

È proprio in questo ritorno che Guccini comincia a sviluppare la sua “etica gucciniana” critica nei confronti della società e della cultura di massa. Umorismo pungente e critica sociale inseriti anche nei fumetti in cui il Guccio ha collaborato per la loro realizzazione, in particolare per le opere di Bonvi (nome d’arte di Franco Bonvicini).

Dopo svariati lavori, uno più fallimentare dell’altro, c’è l’incontro con la musica grazie al gruppo de I Gatti, ma curiosamente è il servizio militare a far scoccare la scintilla creativa del primo disco.

Ad un superiore, infatti, Guccini suonò “L’antisociale” riscuotendo l’ammirazione del graduato nonostante il testo parlasse dell’esser contro “guerre ed armamenti in generale” e tutti gli altri simboli del boom economico italiano.

Grazie alle incisioni ed alle collaborazioni con altri gruppi, Equipe 84 e Nomadi con cui farà anche più di un concerto, Guccini dà alle stampe il suo primo disco, “Folk beat n. 1”, nel 1967. Un disco che conterrà le canzoni che lo accompagneranno per una vita, soprattutto “In morte di S. F.”, costellata di successi musicali, ma anche di critiche.

Il noto critico musicale Riccardo Bertoncelli, dopo aver stroncato “Stanze di vita quotidiana” del 1974, si sentì “rispondere” con “L’avvelenata”, una delle canzoni simbolo del Guccio. Nonostante questo piccolo screzio i due sono, ancora oggi come allora, diventati ottimi amici.

Canzoni contro la guerra, l’ipocrisia della società moderna, il sistema, d’amore di morte e di altre sciocchezze, caratterizzano la discografia di uno degli autori più importanti d’Italia. Tra i pezzi memorabili svettano la già citata “L’avvelenata”“Incontro”, La locomotiva, Eskimo, Piccola città, Addio"ViaPaolo Fabbri 43", Cirano e molte altre ancora.

Con oltre una dozzina di dischi, più svariati live e raccolte, Guccini ha deposto la chitarra con L’ultima Thule del 2012, (leggi l'articolo) ma continua ad essere un’ispirazione infinita per molti altri artisti. Per esempio è stato coverizzato anche da Roberto Vecchioni (si scambiarono “Incontro” e “Luci a San Siro”), i Folkabbestia (in collaborazione con Franco Battiato) ed I Luf con un intero album (leggi qui).

La penna di Guccini, però, non riposa mai ed oggi continua ancora a scrivere i suoi romanzi, ma è anche attore. Continua infatti ad apparire in alcuni film come quelli di Leonardo Pieraccioni, suo grande fan, “Radiofreccia” di Luciano Ligabue con cui ha diviso il palco (leggi l’articolo) e molti documentari autobiografici come gli incontri con Vincenzo Mollica.

 

 

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Tags: Fabrizio De Andrè/Franco Battiato/Claudio Lolli/Francesco Guccini/Francesco De Gregori/Lucio Dalla/Folkabbestia/Luciano Ligabue/Radiofreccia/Luigi Tenco/Roberto Vecchioni
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