Musica

5 settembre 1946: a Zanzibar nasce Freddie Mercury

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Freddie Mercury è un nome che non ha certo bisogno di presentazioni al quale è legato indissolubilmente quello dei Queen composti dal chitarrista Brian May, il bassista John Deacon e dal batterista Roger Taylor.

Freddie Mercury, all’anagrafe Farrokh Bulsara, nasce a Zanzibar il 5 settembre del 1946 trascorre lì tutta la sua adolescenza. Già in terra natia infatti viene soprannominato “Freddie” ed eccelle sia nelle arti che negli sport esibendosi anche con la sua primissima band, The Hectics, al pianoforte ed alla voce.

A diciotto anni si trasferisce con la famiglia in Inghilterra a causa della rivoluzione di Zanzibar e lì Freddie continua imperterrito a scatenare la sua vena artistica frequentando un prestigioso college di arte a Londra dove eccelle in ogni materia.

Nell’ambiente universitario conosce anche i seminali Smile che vedevano nella line – up i futuri compagni di band May e Taylor. Nei primissimi anni ’70 Freddie è anche il fautore del logo e del nome della band che porterà lui e gli altri alla ribalta, ai quali si è unito il bassista John Deacon, i Queen.

Gli anni passano dunque tra prove e concerti in parchi e locali per l’Inghilterra, ma è arrivata l’ora del primo album per il combo britannico. È il 1973 ed i Queen danno alle stampe il loro primo album omonimo contenente pezzi stupendi come Keep Yourself Alive, Liar e Seven Seas of Rhye riscuotendo un discreto successo e facendosi finalmente conoscere un minimo.

Come recita il detto nessuno è profeta in patria ed infatti vengono acclamati in America con un tour assieme ai Mott the Hoople nel 1974 per promuovere il loro Queen II, ma la sfortuna è in agguato ed il tutto finisce in breve tempo perché Brian May contrasse l’epatite.

La band, per fortuna, non demorde e giunge al suo primo vero e proprio successo commerciale l’album Sheer Heart Attack (1974) contenente brani come Killer Queen, Now I’m Here e Stone Cold Crazy. Per i meno convinti il colpo di grazia arriva con il successivo A Night at the Opera (1975) contenente l’intramontabile Bohemian Rhapsody accompagnata da altri successi come Love of My Life e You’re My Best Friend.

Da lì in poi sarà tutta una scalata al successo con album spettacolari e tour incredibili che fanno sentire la potente voce di Freddie al mondo intero assieme ad uno stile musicale che mescola sapientemente rock, atmosfere acustiche, opera, funky e pop.

Sono anche gli anni in cui lo stesso Mercury viene a contatto con il mondo gay dell’underground londinese rimanendo comunque molto legato alla fidanzata, nonostante l’ovvia rottura, Mary Austin lasciandole anche in eredità una vera e propria fortuna.

Durante gli anni ’80 è la volta del repentino cambio di look che tutti ormai conoscono. Gli abiti e le tute elasticizzate a rombi bianchi e neri, lo smalto ed i capelli lunghi vengono sostituiti da eccentriche magliette o canottiere, il famoso giubbotto giallo e soprattutto baffoni e capelli corti.

Ovviamente questi sono solo dei cambiamenti puramente estetici visto che le capacità vocali di Mercury non fanno altro che aumentare tanto che l’album A Kind of Magic (1986) viene usato anche per il film Highlander. Tra le tracce ricordiamo la teatrale Who Wants to Live Forever e la rockeggiante Princes of the Universe.

È proprio in quel periodo che Mercury pubblica due album solisti quali Mr. Bad Guy (1985) e Barcelona (1988). Quest’ultimo vede la partecipazione del soprano spagnolo Montserrat Caballé, artista adorata da Freddie e che sottolinea l’importanza della musica operistica nella carriera del grande vocalist oltre che nei Queen. A questi album seguiranno i due dischi postumi quali The Freddie Mercury Album (1992) e Remixes (1993).

Purtroppo dilaga la piaga dell’AIDS ed anche Mercury la contrae nonostante cerchi di nasconderla agli amici ed ai componenti della band (leggi qui l’articolo). Una prova è il video di These Are the Days of Our Lives, pezzo tratto da Innuendo del 1991, in cui si vede un Freddie decisamente più magro e pallido. Da ricordare come, per girare i video, passava più tempo al trucco per cercare di nascondere i segni della malattia.

Nel 1989 Mercury confessa la malattia agli amici più intimi ed alla band ed il 18 febbraio del 1990 fa la sua ultima apparizione in televisione per poi trasferirsi in Svizzera e rientrare in Inghilterra l’anno successivo. Mercury è sempre più debole ed i farmaci non cambiano molto la sua situazione clinica. La voce dei Queen si spegne a Londra il 24 novembre del 1991 a 45 anni lasciando nel mondo della musica, e soprattutto nel cuore di amici e fan, un vuoto incolmabile.

Il 20 aprile del 1992 May, Deacon e Taylor organizzano il concerto commemorativo, The Freddie MercuryTribute Concert, a cui hanno partecipato artisti come Metallica, David Bowie, Annie Lennox, Def Leppard, Roger Daltrey (The Who), George Michael, Elton John, Robert Plant (Led Zeppelin) e tanti altri.

Nel 1995 la band pubblica l’album postumo Made in Heaven e nel 1997 Queen Rocks che si chiude con il saluto di May, Deacon e Taylor ovvero con la commovente No – One but You (Only the Good Die Young).

Concludendo vorrei aggiungere che non è mai facile trovare le parole giuste per un artista che ha dato così tanto alla musica e non pretendo certo di farlo, ma la fortuna della musica e della poesia è che c’è sempre qualcuno che ha saputo trovare certe parole.

Freddie fa il suo ultimo concerto il 9 agosto 1986 al Knebworth Park, nei pressi di Londra. Muore il 24 novembre 1991 a Londra all'età di 45 anni a causa di "una bronco-polmonite aggravata da complicazioni dovute all''AIDS". Per ispettare le sue volontà Greddie Mercury fu cremato e le sue ceneri vennero affidata alla sua amica Mary Austin e tuttora sono custodite in un luogo segreto. (leggi l'articolo)

 

“My soul is painted like the wings of butterflies /Fairytales of yesterday will grow

but never die /I can fly – my friends/ The show must go on”.

 

Vanni Versini – Onda Musicale

 

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Tags: Freddie Mercury/Brian May/Roger Taylor/John Deacon/Farrokh Bulsara/Aids/Mary Austin/Queen
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