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Roger Waters: “Suonare oggi mi da molta più gioia di quando lo facevo con i Pink Floyd”

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Roger Waters abbandona i Pink Floyd nel 1985. Dopo la pubblicazione del disco “The Final Cut” (avvenuta nel 1983), Roger infatti considera conclusa la sua esperienza nella band, definendola in seguita “una colossale perdita di tempo“.

Non è un dettaglio se “The Final Cut” (pubblicato il 21 marzo 1983)  riporta la seguente frase sul retro del disco: “Scritto da Roger Waters, suonato dai Pink Floyd“. Roger avvia una causa con gli altri componenti dei Floyd per il mantenimento del nome, però la giustizia britannica si esprime a favore di Gilmour, Mason e Wright. 

Nella sua carriera solista Roger Waters, da sempre impegnato nella difesa dei diritti umani, ha realizzato 4 dischi in studio, due colonne sonore e un disco di musica lirica,  (leggi l’articolo) esibendosi in tour mondiali di enorme successo.

In questi giorni è impegnato nella parte sudamericana del suo “Us + Them Tour” e, dopo avere suonato a Buenos Aires lo scorso 6 novembre, è atteso da una seconda data nella capitale argentina programmata per oggi, sabato 10 novembre. E proprio fra i due concerti nella “Parigi del Sudamerica“, Roger ha rilasciato un’intervista al portale Infobae (riportata da Danger of Musiclink) durante la quale ha raccontato un pò di se stesso e del suo passato nei Pink Floyd, oltre che avere incontrato alcuni parenti di soldati morti durante il conflitto delle Falkland (o Islas Malvinas). L’arcipelago appartiene al Regno Unito dal 1833 ma il 2 aprile 1982 venne invaso militarmente dalle truppe argentine che ne rivendicavano il possesso. La reazione inglese fu veemente e in poche settimane i soldati di Sua Maestà ripresero il controllo dell’arcipelago. Il conflitto causò la morte di 649 militari argentini e 255 soldati inglesi, oltre a tre civili.

Abbiamo estrapolato e sintetizzato alcuni concetti. “Sono molto fortunato ad essere in grado di uscire e fare quello che faccio sul palco – ha detto Roger – anche se è possibile che questi siano i miei ultimi concerti. Non lo so, forse farò di più in futuro, non c’è modo di saperlo. Sono molto esigente dal punto di vista fisico e questi lunghi tour mi impegnano molto.

Suonare oggi mi da molta più gioia di quando lo facevo con i Pink Floyd – ha spiegato Waters – anzi direi che a quei tempi era una specie di esistenza miserabile mentre oggi suonare mi procura tanta gioia.

Nonostante il lungo periodo con i Pink Floyd sia stato enormemente ricco di soddisfazioni, Roger ammette di non essere cambiato molto, nella sostanza: “Sono la stessa persona di allora, ma allora non è andata bene. Con i Floyd era come se fossi coinvolto in progetto con persone che sentivo a volte distanti. Lavorare da solo, con la band attuale, mi piace molto di più e soprattutto non ci sono lotte. Nei Pink Floyd ero infelice.

Quando l’intervistatore gli chiede cosa gli manchi di quel periodo, la risposta di Roger è perentoria: “Abbandonando i Floyd non ho perso nessuno, tranne Syd e Rick che sono morti. Con Nick Mason siamo amici e ci sentiamo spesso, c’è empatia fra noi e questa cosa mi piace. Siamo come due fratelli. David invece non mi interessa affatto, anzi direi che ho sentimenti negativi nei suoi confronti.

 

— Onda Musicale

Tags: The Final Cut/Us + Them/Pink Floyd/Roger Waters/Nick Mason
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