Musica

Sfida tra “classica” e jazz al Père lachaise

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Nel più celebre cimitero di Parigi, il compositore polacco Fryderyck Chopin è sepolto poco distante dal pianista francese Michel Petrucciani.

La curiosa coincidenza ispira il nuovo libro di Reno Brandoni, illustrato da Chiara di Vivona, che fa incontrare tra le lapidi gli spiriti dei due maestri, appartenenti a mondi musicali tradizionalmente contrapposti. Il brioso e commovente dialogo immaginario racchiude un prezioso insegnamento: la musica non ha barriere di genere perché abita il cuore di ogni uomo.

 

 «La musica è come questo luogo,

non conosce generi, stili, colore della pelle o etnie.

Può essere una sola nota piena di mille sfumature e devi suonarla…

e suonarla ancora per sentire le sue vibrazioni.

Non ha frontiere o confini, è libera, abita il cuore di ogni uomo».

 

Forse non tutti sanno che il pianista e compositore polacco Fryderyk Chopin è sepolto al Pére Lachaise poco distante dal pianista jazz francese Michel Petrucciani. Nel più celebre cimitero di Parigi – dove riposano anche Balzac, Modigliani, Edith Piaf e Jim Morrison – si trovano dunque vicini due leggendari maestri che incarnano due mondi musicali tradizionalmente contrapposti: la musica "classica" e il jazz.

Questa curiosa coincidenza ha ispirato Una classica serata jazz di Reno Brandoni, illustrazioni di Chiara Di Vivona (Curci Young, in collaborazione con Fingerpicking; con CD allegato, voce narrante Stefano Nosei)Nel libro si immagina che una notte al Pére Lachaise gli spiriti dei due pianisti si incontrino e comincino a discutere, mettendo a confronto due modi di intendere la musica soltanto apparentemente molto distanti.

Fryderyk Chopin (Varsavia 1810-Parigi 1849) è considerato uno dei massimi compositori di musica "classica" e i suoi capolavori, tra cui i celebri Notturni, sono eseguiti ancora oggi nei teatri di tutto il mondo. Michel Petrucciani (Orange 1962 -New York 1999) è stato uno dei più acclamati jazzisti, un vero genio dell'improvvisazione. Soffriva di una grave malformazione ossea congenita, la "malattia delle ossa di cristallo": era molto piccolo di statura, fragilissimo e morì ad appena 36 anni, eppure la sua vita è stata un inno all'amore e alla musica. Ambientato di notte tra le lapidi, il dialogo tra i due è brioso e ironico, ma anche profondo e commovente, e racchiude un prezioso insegnamento: la musica non conosce barriere perché è libera e abita il cuore di ogni uomo.

(ab)

 

Info con anteprima da sfogliare: LINK

 

 

 

 

— Onda Musicale

Tags: Jazz/Parigi/Classica/Michel Petrucciani
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