Musica

Bohemian Rhapsody: film capolavoro con qualche inesattezza

|

A quasi due mesi dall’uscita americana (2 novembre 2018) è arrivato anche in Italia Bohemian Rhapsody, film biografico sulla vita di Freddie Mercury che sta spopolando al botteghino, nonostante  alcune controversie che ne hanno accompagnato la lavorazione.

Infatti, pur essendo l’unico regista citato nei credits, Bryan Singer è stato licenziato poche settimane prima della fine delle riprese e sostituito da Dexter Fletcher. (leggi l’articolo) A far discutere è anche una lettura non proprio fedelissima rispetto alla vera vita di Freddie Mercury e all’attività dei Queen, presumibilmente dovuta alla volontà di Brian May e Roger Taylor, produttori esecutivi del progetto, di far uscire un film “pulito” che omaggiasse la band in tutta la sua grandezza. Tuttavia, il film, pur essendo un autentico capolavoro, presenta alcune inesattezze (o errori) che cerchiamo di riassumere di seguito.

Bohemian Rhapsody racconta del primo contatto tra Freddie Mercury e i suoi futuri compagni nei Queen, che in quel periodo suonavano in una band chiamata Smile. Nella pellicola questo incontro sembra del tutto casuale, o quasi, visato che Freddie tira fuori dalla tasca un foglio con una sua canzone, a dimostrazione che cercava un’occasione. Freddie si rivolge a Brian May e a Roger Taylor dopo una loro esibizione e li convince a prenderlo come nuovo cantante dopo l’abbandono del bassista Tim Staffell.

Nella realtà, in quel periodo Freddie suonava già in una band chiamata Ibex, e conosceva bene Brian May e Roger Taylor perchè lui e Tim Staffell frequentavano lo stesso istituto d’arte nel 1969, un anno prima della scena mostrata nel film. Inoltre, i quattro ragazzi erano già coinquilini prima che Tim Staffell lasciasse gli Smile e Freddie cercava da parecchio tempo di convincerli a farlo entrare nell band. L’incontro non fu affatto casuale. 

Ad un certo punto del film, ancora all’inizio della pellicola, Freddie incontra, ad un concerto degli Smile, Mary Austin che appare come una sorta di groupie (o comunque una fan) degli Smile. Mary è destianata a diventare una delle figure più importanti nella vita di Freddie Mercury, al secolo Farrokh Bulsara, prima come compagna ed in seguito come migliore amica e confidente per tutta la sua vita. Altra presenza importante per Mercury sono i suoi gatti, ad uno dei quali dedica anche una canzone. (leggi l’articolo)

Tuttavia i fatti si svolsero in maniera differente. Mary frequentava un ragazzo e Freddie le chiese di uscire solo quando i due si lasciarono. Quel ragazzo si chiamava Brian May. Mary Austin iniziò quindi a seguire la band solo dopo essersi fidanzata con Freddie, e il loro rapporto d’amicizia, stando ad alcune fonti ufficiali, non attraversò mai quel periodo di crisi raccontato nella pellicola. 

Nel film John Deacon appare come bassista della band già al primo concerto del 1970, anche se in realtà fu il quarto musicista ad essere ingaggiato come bassista, ma nella vita vera fu il quarto ad occupare tale posizione. A molti spettatori è risultato evidente come la sua figura sia stata raccontata in maniera ridotta nel film e qualcuno ha interpretato questa decisione come una sorta di rivalsa messa in atto da Brian May e da Roger Taylor. Ma per quale ragione? John Deacon ha sempre dichiarato apertamente che, dal suo punto di vista, i Queen erano morti con la scomparsa di Freddie Mercury. Deacon, coerente con le sue idee, ha lasciato definitivamente il mondo della musica nel 1997. Secondo alcune interpretazioni questa sua presa di posizione non è stata mai particolarmente gradita da May e Taylor. 

Rispetto ai colleghi Deacon ha una presenza ridotta nel film, interpretata da alcuni come una sorta di rivalsa di May e Taylor nei suoi confronti: a differenza dei due colleghi, John Deacon ha sempre candidamente ammesso che per lui i Queen sono morti insieme a Freddie Mercury, ed è uno dei motivi per cui ha definitivamente abbandonato la musica nel 1997. 

Uno dei passaggi più significativi di Bohemian Rhapsody è il confronto fra i Queen e Ray Foster, dirigente della casa discografica EMI (leggi l’articolo) il quale non approva Bohemian Rhapsody giudicandola troppo lunga e non adatta al mercato radiofonico. La figura di Ray Foster è un mix di molte persone che si scontrarono con Freddie e con al band anche se nessuno di loro arrivò ad uno scontro così acceso come raccontato nel film. L’attore che interpreta Foster e Mike Myers, che in nel film Fusi di testa del 1992  ha una passione esagerata proprio per Bohemian Rhapsody. L’attore canadese, 55 anni, allude ad una scena memorabile di quel film quando dice a Freddie che “nessuno scuoterà la testa in macchina ascoltando questa roba“.

Altra inesattezza storica è quando il film evidenzia una serie di conflitti interni ed esterni alla band come ad esempio le macchinazioni di Paul Prenter che portano al licenziamento del manager John Reid all’inizio degli anni 80, che in realtà se ne andò spontaneamente e senza alcun risentimento nel 1977. Anche la successiva rottura della band, nel momento in cui Freddie firma un contratto da solista non è vera in quanto i Queen non si sono mai sciolti ufficialmente. Dopo la comunicazione di Freddie di volere iniziare una carriera solista Roger Taylor e Brian May produssero degli album da solisti tra il 1981 e il 1984, mentre il disco di Mercury uscì nel 1985, pochi mesi prima del Live Aid). 

Paul Prenter, non fu licenziato per non aver comunicato a Freddie l’invito a suonare al Live Aid, ma per altri motivi un anno dopo il concerto di Wembley, anche se è stato confermato dai diretti interessati che lui fosse una presenza molto negativa per Freddie. E’ vero che Prencer, come minacciato nel film, parlò della vita privata di Freddie alla stampa ma non alla televisione come si vede nel film. 

Freddie Mercuri e Brian May

La partecipazione della band al Live Aid, che il film viene descritta come un ritorno insieme dopo lo scioglimento, in realtà è concordata da tempo tanto che i Queen erano tornati insieme per incidere e promuovere il disco The Works. Ulteriore dimostrazione è data dal fatto che e l’ultimo concerto del tour internazionale, in Giappone, ebbe luogo appena due mesi prima del Live Aid. Sembra addirittura che fosse lo stesso Bob Geldof a non gradire particolarmente la partecipazione dei Queen al Live Aid e la ragione starebbe nei concerti fatti dalla band in Argentina e in Sud Africa, nonostante l’invito della comunità internazionale a boicottare quei regimi dittatoriali e razzisti.

La partecipazione dei Queen all’evento organizzato da Bob Geldof a fare della popolazione dell’Etiopia colpita da una gravissima carestia è certamente uno dei passaggi più emotivi dell’intera pellicola anche se non corrispondente alla realtà. Infatti, contrariamente a quanto visto in sala, il Live Aid non era affatto a corto di donazioni prima che i Queen salissero sul palco. È vero che la loro esibizione è unanimamente considerata il punto più alto del Live Aid ma, considerando la presenza anche di The Who, David Bowiw, Elton John, Phil Collins, U2, Led Zeppelin, Neil Young, Madonna, Tom Petty, Eric Clapton, Black Sabbath, Tina Turner, appare non verosimile che nessuno avesse deciso fare una donazione prima dell’entrata in scena di Freddie con i Queen.

Nel film Freddie svela al resto della band di avere contratto l’AIDS poco prima del Live Aid e nello stesso contesto dichiara la propria omosessualità ai genitori presentando il nuovo compagno, Jim Hutton, al quale prende la mano sul divano di casa. Per la cronaca Freddie conobbe Jim in un locale anni prima ed ebbe una relazione con lui già in precedenza. Nella realtà quindi Freddie non dichiarò mai apertamente il suo orientamento sessuale e, agli occhi dei suoi famigliari, Jim  Hutton era ufficialmente il suo giardiniere. A Jim Freddie acquista e dona  un terreno in Irlanda dove Jim costruisce una casa che abita fino alla sua morte avvenuta nel 2010. (leggi l’articolo)

Alcune inesattezze sono state raccontate anche nel passaggio, drammatico, in cui Freddie scopre di avere l’Aids in quanto la diagnosi della malattia avvenne solo due anni dopo il Live Aid. La pellicola, un capolavoro nel suo insieme, mostra Freddie solo ed esclusivamente interessato solo agli uomini anche se nella realtà è accertato che abbia avuto almeno un’amante donna a conferma della sua bisessualità, peraltro dichiarata anche a Mary Austin all’inizio del film. Per questa ragione, alcuni fan hanno accusato la produzione di velata omofobia.

Bohemian Rhapsody è un film ufficiale, prodotto dalla band stessa, ed è quindi lecito domandarsi la ragione di tante inesattezze se non bugie. Perchè May e Taylor avrebbero approvato (e addirittura prodotto) modifiche tanto importanti alla realtà? A nostro giudizio la pellicola è un autentico capolavoro, lo abbiamo ripetutamente scritto, ma la domanda forte è: perchè fare un revisionismo storico dei Queen?  Da un alto, è perfettamente comprensibile, ci sono delle evidenti ragione di carattere cinematografico, tuttavia in molti si sono fatti la stessa domanda. Perchè raccontare delle cose non vere? La stessa figura di Prenter viene dipinta in maniera distorta. L’uomo ha certamente svolto un’azione negativa su Freddie e non è stato un esempi di correttezza anche se viene caricato, forse, di più colpe di quelle che ha. In ogni caso è stata una figura importantissima per Freddie Mercury per un decennio. 

Perchè, quindi, apportare cambiamenti così importanti alla storia vera? Certamente nessuno può darci delle risposte, ma l’impressione è che i Queen stessi (o ciò che rimane di loro) abbiano voluto creare una sorta di celebrazione della loro vita, evidenziando in modo positivo i buoni sentimenti e i nobili propositi. Alcuni la giudicano una mossa intellettualmente poco onesta, peraltro già osservata in altre biografie ufficiali. Appare comunque curioso, se non bizzarro, che siano i Queen stessi a parlare di loro.

Show must go on! 

Una menzione va fatta agli attori.

A dare il volto, magnificamente, a Freddie Mercury troviamo il californiano Rami Malek, 37 anni, già ammirato in molte pellicole cinematografiche fra le quali “Una Notte al Museo” in cui interpreta il faraone egizio Ahkmenrah.  

John Deacon, il bassista della band, viene  interpretato da Joseph Mazzello (il bambino protagonista di Jurassic Park) anche se, come scritto sopra, nel film ha un ruolo un pò troppo marginale.

Il biondo e vulcanico batterista Roger Taylor viene ottimamente interpretato da Ben Hardy, 27 anni, già attore in  X-Men: Apocalypse (2016), Fire Squad (2017) e Mary Shelley (2017). In precendenza aveva recitato per la telvisione in L’amore e la vita (2012), EastEnders (2013-2015) e The Woman in White (2018).

Una menzione particolare spetta, all’unanimità, a Gwilym Lee, 35 anni, nato a Bristol. Nel film Lee porta in scena un Brian May strepitoso, quasi meglio dell’orginale. Gwilym Lee indossa i panni del chitarrista dei Queen in maniera magistrale e con un’abilità di interpretazione davvero fuori dal comune. Difficilmente la produzione avrebbe potuto fare una scelta migliore. 

Mary Austin, figura importantissima per Freddie Mercury, viene interpratata dall’americana naturalizzata inglese Lucy Boynton, 24 anni, con 11 pellicole al suo attivo e numerose apparizioni in programmi televisivi. Mary è stata davvero importantissima per il frontman dei Queen ed è l’unica persona al mondo a sapere dove riposano le ceneri di Freddie. (leggi l’articolo)

— Onda Musicale

Tags: Roger Taylor/John Deacon/Neil Young/Tom Petty/Eric Clapton/Tina Turner/The Who/Bohemian Rhapsody/Queen/Live Aid/Bob Geldof/Led Zeppelin/Black Sabbath/Phil Collins/Freddie Mercury
Segui la pagina Facebook di Onda Musicale
Leggi anche

Altri articoli