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Sheryl Crow: buon compleanno alla cantautrice americana

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La cantante amwericana Sheryl Crow

Sheryl Suzanne Crow nasce a Kennett nello stato del Missouri l’11 febbraio 1962. E’ una cantautrice e polistrumentista statunitense.

Cresciuta in una famiglia di musicisti (il padre Wendell è un trombettista jazz, mentre la madre Bernice una cantante ed una pianista) Sheryl viene introdotta alla musica fin dall’infanzia: inizia a suonare il pianoforte all’età di cinque anni, mentre nell’adolescenza compone le sue prime canzoni. Durante il periodo scolastico, oltre allo studio, si dedica con profitto all’atletica leggera e frequenta il locale coro. Entra a far parte anche di associazioni come il The Pep Club, la National Honor Society e la Future Farmers of America.

Nel 1980, dopo le scuole primarie e secondarie a Kennett, Sheryl abbandona la cittadina natale per trasferirsi in Columbia, dove frequenta l’Università Statale del Missouri, da cui esce dopo quattro anni con una laurea in canto e musica. Durante la parentesi universitaria, canta e suona in una band di amici, i Kashmir.

Nel 1982 si reca in tour in Europa Orientale con Singsation, il complesso jazz dell’Università del Missouri, guidato dal maestro Ira “Rocky” Powell. Sheryl in quell’occasione suona il pianoforte e si esibisce come solista vocale assieme alla moglie di Powell. Ad accompagnarla c’è anche la sorella maggiore Karen.

Con una laurea in tasca, Sheryl trova impiego come insegnante di musica presso il distretto scolastico di St. Louis. Dal 1984 al 1986 viene assegnata a classi speciali composte da bambini affetti da sindrome autistica. Nonostante l’impegno di docente, Sheryl continua a coltivare i suoi interessi musicali, affinando le proprie capacità e facendo serate nei locali del Missouri con una Rythm’n’Blues band. Fra le altre cose, durante quel biennio registra jingles pubblicitari per alcune grosse società, che le procurano introiti significativi.

Dopo aver accumulato risparmi, nel 1986 chiude definitivamente con l’insegnamento per cercare fortuna a Los Angeles. I primi tempi sono abbastanza duri e si guadagna da vivere facendo la cameriera in alcuni bar e caffetterie locali, fino a che Michael Jackson non la scopre e la ingaggia quale corista per il suo mastodontico Bad World Tour.

Dal 1987 al 1989, Sheryl sale sul palco delle più grandi città mondiali accompagnando il re del pop attraverso 15 paesi e 4 continenti. Da un punto di vista formativo, mediatico e professionale si tratta di un’esperienza molto importante, anche se non sempre piacevole: Sheryl infatti viene fatta oggetto di molestie sessuali da parte di Frank DiLeo, il manager di Michael Jackson (DiLeo verrà citato, direttamente o indirettamente, in ben due brani dell’album Tuesday Night Music ClubThe Na-Na Song e What I Can Do for You).

Al termine del tour mondiale Sheryl collabora inoltre con alcuni artisti come Stevie Wonder, Sinead O’Connor e Rod Stewart. A dispetto delle esperienze che arricchiscono il suo bagaglio professionale, per lei non è un periodo positivo: la pressione in Sheryl incomincia a farsi sentire sempre più, conscia del fatto di non essersi assicurata un vero contratto discografico. Agli inizi del 1990 cade in depressione (patologia di cui ha sempre sofferto) per alcuni mesi, e ne esce solo grazie a sedute terapeutiche e antidepressivi.

Recuperati spirito ed energie, nonché consigliata e incoraggiata dall’amico Don Henley, decide di dedicarsi completamente alla carriera da solista. I primi brani ad essere incisi sono Indian SummerFather SunNear Me e Love You Blind, quattro pezzi blues a cui fa seguito la ballata What Does Is Matter, registrata in un secondo tempo.

I pezzi citati (ad eccezione di Indian Summer) vengono inseriti all’interno di un demo tape promozionale, prodotto da Sheryl e da Jay Olivier (un musicista ed intimo amico, conosciuto a St. Louis alcuni anni prima). Il nastro piace all’A&M Records, che decide di farne un disco vero e proprio. Fra il 1991 e il 1992, assistita dal noto produttore Hugh Padgham (scopritore dei Genesis, di David Bowie e di Sting), Sheryl scrive ulteriori brani che vanno ad aggiungersi ai precedenti. Sfortunatamente, poche settimane prima dell’uscita dell’album, Sheryl e casa discografica decidono di abbandonare il progetto in quanto il disco non è abbastastanza commerciale e risente eccessivamente delle influenze degli anni ottanta. In quel periodo la Crow conosce anche Kevin Gilbert, un giovane ma navigato musicista rock, con cui intraprende una relazione sentimentale.

Nel 1992 nello studio di Toad Hall, a Pasadena in California, ogni martedì sera alcuni autori e musicisti tenevano informali sessions assieme a Bill Bottrell, produttore discografico nonché proprietario dello studio di registrazione. Fra questi musicisti appariva anche Gilbert, che attorno a metà settembre decide d’introdurre la fidanzata Sheryl al gruppo, denominato Tuesday Music Collective.

Già dalla prima apparizione, Bottrell si rende conto di avere di fronte una persona di grande talento, a tal punto da volerla quale fulcro del gruppo, nel frattempo ridenominato Tuesday Night Music Club (d’ora in poi TNMC). Per mesi l’affiatata squadra, composta da David Baerwald, Bill Bottrell, Dan Schwartz, Brian MacLeod, Kevin Gilbert ed appunto Sheryl Crow, lavora all’album con grande dedizione e impegno, ma nella informalità più totale, almeno stando alle apparenze.

A dispetto del mito creato dal marketing, non tutti i brani scaturiscono da quegli incontri: in realtà solo due di essi rappresentano il vero spirito del TNMC, ovvero Leaving Las Vegas e Strong Enough. Per esempio, la celebre hit Run Baby Run viene composta da Sheryl, Baerwald e Bottrell in sede separata. Ed ancora, What I Can Do for You è una canzone pre-TNMC, scritta da Sheryl e David Baerwald a Venice Beach, e solo successivamente completata nello studio di Pasadena. I Shall Believe e Can’t Cry Anymore furono originate da Sheryl ed infine elaborate da lei in congiunzione con Bill Bottrell.

Lo stesso Bottrell del resto dichiara in un’intervista dello scrittore e biografo Richard Buskin: “In molte canzoni, io e Sheryl abbiamo suonato tutti gli strumenti, e questo va contro il mito. Voglio dire, l’album è cresciuto al di fuori dei meeting che facevamo settimanalmente“.

Con questo non si vuol di certo negare il fondamentale ruolo svolto dal TNMC, bensì ridimensionare quanto veniva dichiarato allora da stampa e casa discografica, la prima, presentava Sheryl alla stregua di una solitaria songwriter dalle radici del sud, mentre la seconda reclamizzava l’album quale frutto della sola improvvisazione di gruppo.

Nel frattempo Sheryl cresce sempre più agli occhi della casa discografica, creando le prime gelosie all’interno del TNMC. L’album, intitolato Tuesday Night Music Club, viene terminato entro la prima metà del 1993 e pubblicato negli Stati Uniti d’America il 3 agosto dello stesso anno.

Esso contiene 11 brani, che spaziano dal rock al pop, fino a giungere alle ballate jazz. Un lavoro vecchio stampo, classico e molto personale, l’esatto opposto del vacuo pop sintetizzato del primo album, abbandonato nel 1992. Nonostante ciò, sulle prime non incontra il favore del pubblico: solo nell’anno successivo, con All I

Wanna Do (basata sul poema Fun di Wyn Cooper) prima e Run Baby Run poi, Sheryl conosce la grande popolarità.
Stampa e televisione iniziano così ad interessarsi sempre più alla cantante del Missouri, che finalmente, dopo anni di gavetta e di parziali insuccessi, corona a 32 anni il suo sogno. I rapporti fra Sheryl e i membri del TNMC nel frattempo si fanno sempre più tesi (e la casa discografica non fa altro che fomentare dissidi e discordie) ed anche la relazione con Gilbert era fondamentalmente terminata. Nessuno fra l’altro si aspettava un successo simile.

Molti anni dopo Baerwald dichiarò al giornalista Richard Buskin: “credevo fosse un album di nicchia, da 300.000 copie al massimo, per quelle persone che si fossero perse gli anni ’70“. Invece le copie vendute, poco più di due anni dopo, furono più di sette milioni.

Nell’estate del 1994 parte per l’H.O.R.D.E. Festival, un tour musicale itinerante promosso ed organizzato dai Blues Traveler, jam band capitanata dal corpulento John Popper. Sheryl in quell’occasione divide il palco con la Allman Brothers Band ed altri importanti esponenti musicali, soprattutto legati al filone delle jam bands. La stessa Allman la vuole come supporto nel loro imminente tour. Bob Dylan e i Rolling Stones fanno lo stesso, invitandola ad aprire i loro concerti negli States.

Agli occhi del pubblico però, la consacrazione definitiva avviene nell’ottobre del 1994, quando Sheryl viene invitata a suonare nell’ambito del festival di Woodstock ’94 per il 25esimo anniversario, di fronte a centinaia di migliaia di spettatori. Sempre nel 1994, dà il via al primo grande tour negli Stati Uniti d’America e in Europa, nonché prende parte alle riprese dei video promozionali di All I Wanna DoLeaving Las Vegas e Run Baby Run.

Il 1° marzo 1995 riceve i primi premi importanti, tre Grammy Award, quale miglior artista emergente, miglior voce pop femminile e miglior registrazione dell’anno.

Fra il 1995 e il 1996 è professionalmente impegnata in due fronti distinti, nel secondo tour mondiale e nella lavorazione del nuovo album. I rapporti con il TNMC sono ormai terminati, e l’unico vero elemento di contatto è il solo Bottrell, che rimane ancora suo produttore, ma non per molto.

Dopo tre nuovi brani composti a quattro mani, i due divorziano per sempre. Bottrell ricorda le ultime esperienze : “Eravamo due professionisti che mal si sopportavano, ma non era sempre negativo, se non altro potevamo concentrarci completamente sulla musica“. A seguito della rottura, Sheryl decide di prendere completamente le redini della sua carriera, fonda la Old Crow Music e si autoproduce. Il suo collaboratore principale diventa Jeff Trott, un musicista e cantautore che stringe un prolifico sodalizio che dura ancora oggi. Con Trott, Sheryl compone per il nuovo album – nel frattempo intitolato Sheryl Crow – alcuni titoli destinati ad un grande successo, fra questi vanno annoverati If It Makes You HappyEveryday is a Winding Road e A Change Would Do You Good.

Buona parte delle registrazioni vengono effettuate a New Orleans (Louisiana, USA), che per Sheryl rappresenta un luogo ideale dove trovare l’ispirazione, grazie soprattutto alla prorompente vitalità e alla moltitudine d’influenze culturali e musicali che da sempre contraddistinguono questa città. Alle sessione di registrazione partecipa anche Trina Shoemaker, un ingegnere del suono che farà coppia fissa con Sheryl per lungo tempo.

Nel 1995 entra nella board dell’USO (un’organizzazione non-profit che si occupa di intrattenere le truppe americane) e a marzo dell’anno successivo, parte alla volta dell’Europa, tenendo concerti per i soldati americani di stanza in Germania, Italia e Bosnia. In compagnia di Sheryl c’è anche l’allora First Lady Hillary Clinton e la figlia Chelsea. A seguito di quell’esperienza compone Redemption Day, una canzone folk contro la guerra, ancora oggi ricordata come fra le sue migliori composizioni.

Tutto sembra procedere per il meglio, fino a che una disgrazia non tocca Sheryl da molto vicino. Il 18 maggio del 1996, l’ex fidanzato Kevin Gilbert viene trovato cadavere nella sua abitazione di Eagle Rock (California). Sulle prime si pensa ad un suicidio, ma l’autopsia del Coroner non lascia spazio a dubbi, Gilbert è deceduto per asfissia autoerotica. Per lei è un duro colpo, tuttavia non sembra essere stupita del gesto, al pari degli amici più intimi di Gilbert.

L’album “Sheryl Crow” debutta nei negozi nel settembre del 1996. Si tratta ancora una volta di classic rock, ma dal suono più elettrico, che in molti punti rimanda alle atmosfere degli anni settanta, scandite dal Funky. Il successo ancora una volta arride alla cantautrice del Mid-West, che fa breccia nella top ten di molti paesi, non però senza intoppi. La catena di ipermercati Wal-Mart (che controlla buona parte del mercato discografico americano) infatti ritira dai propri scaffali l’ultimo album a causa di un brano in esso contenuto. Si tratta di Love is a Good Thing, in cui in un verso (“Watch out sister, watch out brother, Watch our children while they kill each other, With a gun they bought at Wal-mart discount stores“) la stessa catena viene messa sotto accusa a causa di uno scandalo legato alla vendita di alcune armi a minori accusati di omicidio.

In realtà, il brano si riferiva non tanto alla Wal-Mart, bensì alla facilità con cui negli USA è possibile acquistare armi legalmente. Fra gli eventi più salienti di quell’annata, c’è da menzionare la partecipazione al Pavarotti&Friends for War Childs. Al Parco Novi Sad di Modena, canta Run Baby Run, accompagnata dalla chitarra di Eric Clapton, e La Ci Darem La Mano, in coppia con Luciano Pavarotti.

Nel 1997 Sheryl Crow viene contattata per comporre ed eseguire Tomorrow Never Dies, che fa parte della colonna sonora dell’omonimo film della saga di James Bond, in Italia commercializzato come Il domani non muore mai. Nel medesimo anno viene insignita di due ulteriori Grammy Award, per il miglior album rock e per la miglior performance vocale rock femminile, grazie a If It Makes You Happy.

Trasferitasi a New York, Sheryl Crow si insedia ai Globe Studios, dove lavora febbrilmente alla registrazione del suo terzo album studio. Ancora una volta il collaboratore ai testi è Jeff Trott, tuttavia il suo contributo è decisamente inferiore rispetto al passato: ben otto dei dodici brani presenti in The Globe Session vengono composti unicamente da Sheryl, che nel frattempo è progredita anche sotto il profilo strumentale, arrivando a suonare non meno di sedici differenti strumenti musicali.

L’album, pubblicato nel settembre del 1998, è una riuscita miscela fra blues-rock e cantaurato intimista con spruzzate di pop e folk. Fra i brani da segnalare, c’è Mississippi, ballata composta da Bob Dylan. All’interno dell’album è possibile ascoltare anche una traccia nascosta, Subway Ride, nata a seguito dell’impeachment dell’allora Presidente degli Stati Uniti Bill Clinton.

L’era Globe Session (compresa fra il 1997 e il 1999) va anche ricordata per essere stata assai prolifica per la cantautrice americana. Oltre ai brani composti e suonati per l’album studio, Sheryl Crow in quel lasso di tempo scrive numerose altre canzoni, come CarolinaIn Need e Resuscitation (quest’ultima assieme a Jeff Trott), incluse rispettivamente nelle colonne sonore dei film Le parole che non ti ho detto (titolo originale: Message in a Bottle),Ricominciare a vivere (titolo originale: Hope Floats) e The Faculty. A ciò va ad aggiungersi la composizione dell’intera colonna sonora del film indipendente Dill Scallion (1998), diretto da Jordan Brady.

Nel 1999 esordisce come attrice in The Minus Man, indie thriller diretto da Hampton Fancher e interpretato da Owen Wilson, all’epoca compagno di Sheryl.

È famosa anche per essere stata la compagna dell’ormai celeberrimo ciclista americano Lance Armstrong. I due, dopo una relazione durata quasi due anni e mezzo, si sono separati agli inizi di febbraio del 2006.

Nel febbraio 2006 le è stato diagnosticato un cancro al seno, fortunatamente nelle fasi iniziali. Dopo aver subito un’operazione chirurgica, è stata sottoposta ad una terapia a base di radiazioni per circa tre mesi, a cui è seguito un breve periodo di riposo.

L’eccellente prognosi le ha permesso di ritornare sul palco già a maggio, annuciando fra le altre cose due tour negli Stati Uniti: uno estivo da solista (12 giugno – 9 luglio) ed un secondo in compagnia di John Mayer. Il tour con John Mayer (29 agosto – 12 ottobre 2006) è stato caratterizzato da un attivismo politico piuttosto marcato.

Durante le varie tappe sparse per gli Stati Uniti, Sheryl Crow ha più volte ribadito l’importanza del voto, e manifestato apertamente il proprio dissenso verso l’amministrazione Bush, attirandosi talvolta le ire di pubblico e critica, similmente a quanto accadde fra il dicembre 2002 e il marzo 2003, quando si oppose pubblicamente alla guerra in Iraq.

Sul versante compositivo, Sheryl Crow nel 2006 ha pubblicato Real Gone, brano d’apertura del film d’animazione della Disney/Pixar Cars – Morori ruggenti. Innegabilmente upbeat, Real Gone si discosta nettamente dai canoni del suo ultimo album Wildflower e nonostante il target, il nuovo pezzo è stato salutato abbastanza positivamente, specie fra i nostalgici della Sheryl Crow più rock.

Sempre in tema di colonne sonore, nel 2006 Crow ha composto la canzone Try Not to Remember per il film sui veterani dell’Iraq Home of the Brave.

Nel 2007, ha pubblicato “Detours”, pubblicando i seguenti singoli: “Out of our heads”, “Love is free”, “Shine over Babylon”, “God bless this mess”, “Gasoline”. Sheryl Crow ha adottato un bambino, Wyatt, nel 2007.

Sheryl Crow è un mezzosoprano con un’estensione vocale di circa tre ottave. Il timbro è caldo, ma sostanzialmente neutro, con una leggera risonanza nasale. Agli inizi carriera (grossomodo fra il 1993 e il 1996), complice anche il vizio del fumo, Sheryl ai concerti ostentava una voce ruvida e sexy, particolarmente apprezzata dai fans; tuttavia all’epoca non si distingueva per un buon controllo della voce. Col passare del tempo, grazie al costante allenamento e all’abbandono del fumo, è comunque riuscita a correggersi egregiamente.

I progressi fatti nel campo della voce, le hanno permesso di inoltrarsi in brani particolari e assai diversi fra loro. Fra questi ricordiamo La Ci Darem la Mano (Mozart), Good Morning Heartache (cantata sia da solista, che assieme a Tony Bennett), Long Gone Lonesome Blues (di Hank Williams Jr.), No Depression (Carter Family) e, più recentemente, Ring of Fire, celebre brano di Johnny Cash, per l’occasione riarrangiato facendo sfoggio del caratteristico accento (detto twang) del Missouri. Il pezzo meno convenzionale da lei interpretato rimane comunque Monkey Mind, scritto da Mitchell Froom e presente nell’album Dopamine (1998).

Non di rado ha eseguito canzoni al limite del suo range vocale, come nel caso di Tomorrow Never Dies, e, più recentemente, di alcuni brani dell’album Wildflower. In ogni caso, a differenza di altri nomi celebri della musica leggera, ha sempre osteggiato il playback, persino quando le condizioni delle corde vocali erano tutto, fuorché ottimali.

Solo in pochi e sporadici casi è ricorsa a tale pratica (esempio alla trasmissione televisiva Top of the Pops, dove però il playback è praticamente imposto). Sheryl Crow è nota anche per essere una versatile musicista.

Nella sua carriera ha pubblicato 9 dischi in studio, l’ultimo dei quali si intitola Feels Like Home del 2013.

 

— Onda Musicale

Tags: Sheryl Crow/John Mayer/Don Henley
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