Musica

Il più grande Bluesman italiano, Pino Daniele

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Pino Daniele, chitarrista di formazione blues, è stato, a cavallo degli anni settanta e ottanta, uno dei musicisti più innovativi del panorama italiano.

L'arrivo degli anni ottanta aprì al musicista le porte della consacrazione come artista di primo livello. Il 27 giugno 1980, infatti, suonò in apertura del concerto milanese tenuto da Bob Marley allo Stadio San Siro, davanti a circa 80.000 persone.

Famoso fu il concerto che Pino Daniele tenne in Piazza Plebiscito a Napoli, nel 1981, davanti a duecentomila persone e accompagnato da una formazione tutta partenopea, tra collaboratori vecchi e nuovi: Tullio De Piscopo, Joe Amoruso, Rino Zurzolo, Tony Esposito, James Senese. In questo contesto, citano diverse fonti, si va definendo il cosiddetto "Neapolitan Power" che significa "energia napoletana", all'insegna dell'innovazione artistica in seno alla tradizione campana, con richiami preponderanti a rock, blues, funky e jazz.

Nel 1983 incise e produsse l'album Common Ground, in collaborazione con Richie Havens famoso cantante e chitarrista statunitense, il primo a salire sul palco di Woodstock. Uno dei loro brani più belli, "Gay Cavalier".

Il 24 giugno 1984 aprì l'esibizione milanese di Carlos Santana e Bob Dylan. Le contaminazioni con la tradizione musicale nordafricana si sarebbero fatte predominanti nel successivo album di inediti Medina, pubblicato dalla BMG-Ricordi nel febbraio del 2001. 

Caratterizzato dall'incontro fra la tradizione partenopea e i ritmi latino-americani, il disco vide la partecipazione di Giorgia, Tony Esposito e Alfredo Paixão. A due anni dall'ultimo lavoro, il musicista napoletano lanciò sul mercato "Il mio nome è Pino Daniele e vivo qui" e da Palermo ad aprile partì il suo Tour, che dopo aver attraversato tutta l'Italia con una puntata a Zurigo, si concluse il 29 maggio 2007 al Palalottomatica di Roma in un concerto a cui intervennero Giorgia e la cantante israeliana Noa.

Ma se dovessi citare tutta la biografia di questo grande artista, dovrei davvero dilungarmi su cose facilmente reperibili in internet, mentre io voglio raccontare le emozioni vissute grazie a Pino.

Da subito mi ha colpito la sua particolarissima voce, sicuramente inimitabile ma, anche la melodia delle sue canzoni che, nonostante i testi in dialetto napoletano, svelavano le sue grandi capacità di musicista in perfetto stile blues. Nulla a che vedere quindi con la classica canzone napoletana, romantica, struggente e spesso anche in stile "tarantella".

C'era molto, ma molto di più nel suo modo di esprimersi, raccontando una città come Napoli, dai mille colori e mille paure, o le sue canzoni più emozionanti come: 

Quanno chiove.
Je' so pazzo.
'Na Tazzullela 'E caffe.
'O Scarrafone.
Quando.
Amore senza fine.
Resta… resta cu'mme'
Io vivo come te
Cammina cammina
Che male c'è
Se mi vuoi
Cosa penserai di me
Je sto vicino a te
Femmena
Voglio di più
Vento di Passione
Io per lei

Dire quale sia la più bella canzone di Pino Daniele non è per niente facile, gusti a parte, direi che è praticamente impossibile. A cominciare dalla metà degli anni Settanta in cui ha cominciato ad esibirsi in pubblico, suonando il basso nel gruppo Napoli Centrale, dove ha conosciuto il grande sassofonista James Senese, per poi pubblicare, nel 1977 il primo album "Terra mia".

Quasi quarant'anni di carriera, finita tragicamente anzitempo, lasciando sgomenti tutti i suoi fans, colleghi ma soprattutto la sua famiglia allargata con i suoi 5 figli, e l'intera città di Napoli. Eppure il sentimento di Pino Daniele per Napoli è sempre stato decisamente combattuto, un amore così grande da trasformarsi anche in rancore.

Io non sono figlio di Napoli… io mi sento un figlio del Sud, un garibaldino – aveva dichiarato Pino Daniele – Da quando ho l’età della ragione ad oggi non è cambiato niente, anzi la situazione è peggiorata. Ma non voglio pensare che non ci sia più la speranza. Una speranza che purtroppo si riaccende soltanto quando salta fuori qualcuno: una volta è spuntato Maradona, una volta Troisi, una volta Pino Daniele… Purtroppo è un popolo che ha bisogno sempre di un re. O di un Masaniello“.

La sera del 4 gennaio 2015, Pino Daniele, da tempo sofferente di seri problemi cardiaci, ha avuto un infarto presso la sua casa di Orbetello in Toscana. Giunto all'ospedale Sant'Eugenio di Roma, dopo vani tentativi di rianimazione, il decesso viene dichiarato alle 22:45.

La sua scomparsa ha provocato forti risposte emotive soprattutto a Napoli, dove una folla di circa 100.000 persone si è riunita in Piazza del Plebiscito la sera del 6 gennaio per commemorarlo cantando le sue canzoni. Verso la fine di settembre 2015, la città di Napoli ha reso omaggio al cantautore dedicandogli una via presso le vicinanze della sua casa natale.

Ma come dico sempre, le leggende non muoiono mai, soprattutto perché la sua musica e le sue canzoni resteranno per sempre nel panorama musicale mondiale, un'eredità preziosissima che Pino ha lasciato a tutti quelli che lo hanno amato, come uomo e come musicista, rendendolo di fatto immortale.

 

 

 

 

 

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Tags: Noa/James Senese/Pino Daniele/Rino Zurzolo/Napoli/Bob Dylan/Carlos Santana/Woodstock/Giorgia/Tullio De Piscopo/Bob Marley/Tony Esposito
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