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Clever Square: il nuovo album omonimo esce oggi

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Nella foto di copertina di Clever Square, in uscita oggi 24 maggio 2019 per Bronson Recordings, Giacomo D’Attorre – voce, chitarre e, in pratica, deus ex machina della ragione sociale Clever Square – si nasconde dietro ai rami di un albero.

Eppure questo è l’album in cui l’artista ravennate, operativo a Bologna da circa un decennio, si “scopre” in assoluto di più. “Sì, è il disco dove mi scopro di più. Inserire la mia faccia sulla copertina è un atto coraggioso: ho capito subito che dovevo scegliere questa foto, scattata da Gianna D’Arco, perché mi sono sentito libero di farmi ‘vedere’ agli ascoltatori. Ho superato il disorientamento causato dalla fine del gruppo – scioltosi nel 2015 –  e mi sono rimesso in gioco con altre persone. È stata una bella sorpresa, in primis per me stesso”.

Il titolo del disco, omonimo, è un ulteriore indizio di ripartenza, anzi una dichiarazione di riconquista. Quella della musica, di cui Giacomo si è riappropriato appieno. Clever Square è il terzo album ufficiale dei Clever Square, senza contare i primi due album autoprodotti e i sei EP che ne completano la produzione. Dalla nascita della band, avvenuta in un garage di Ravenna durante l’estate del 2005, e dall’originario approccio lo-fi, il turning point è stato infatti rappresentato dai più elaborati Natural Herbal Pills e Nude Cavalcade, pubblicati rispettivamente nel 2013 e 2015 da Flying Kids Records.

Clever Square, adesso, inaugura un capitolo del tutto nuovo con brani risalenti al periodo che va dal 2015 al 2017, a eccezione di un paio di episodi più datati. Per Giacomo è cambiato anche il metodo di scrittura: “Compongo in prevalenza come ‘sfogo’, per inevitabile urgenza comunicativa, ma ultimamente ho acquisito una maggiore consapevolezza. Abbiamo iniziato a incidere nel gennaio 2018: il processo, però, è stato lento e travagliato perché avevo bisogno di ritrovare la fiducia e la forza, appunto, di riprendere un discorso rimasto in sospeso, di espormi dopo la rottura della band e le conseguenti aspettative deluse. In fondo, si tratta di abbracciare serenamente le proprie fragilità. I nuovi pezzi sono frutto della crisi e dei motivi per cui, nonostante tutto, vale la pena uscire dalla stanza e mostrarsi agli altri”.

Lo stile è legato a doppio filo all’intramontabile indie rock americano, contrassegnato da estetica slacker ed esploso a cavallo degli anni 80/90, che Giacomo non nasconde di prediligere e riesce a far brillare di luce propria. “È la musica con cui sono cresciuto e in cui mi identifico. Per me, significa possibilità di esprimersi per ciò che si è. Tuttora, nel 2019, credo sia importante suonare e basta, avere qualcosa da dire e dirlo senza fronzoli, in maniera diretta e spontanea. In realtà non è semplice né scontato, ma è la lezione che ho imparato e provo a mettere in atto”. La scaletta di Clever Square mette in fila dieci canzoni, ciascuna provvista di autonomia ma funzionale all’essenziale quadro d’insieme, che rendono omaggio a una leggendaria generazione di outsider come Neutral Milk Hotel, Guided By Voices, Dinosaur Jr., Lemonheads, Pavement e Sebadoh, finendo per trovarsi in sintonia con nomi più attuali come Courtney Barnett, Car Seat Headrest o Kurt Vile.

C'è l’immancabile energia elettrica, con la fragorosa Are Glasses And Contacts Ruining Your Vision? d’apertura, la tirata Denial And The Wizards, la “rinfrescante” Song For Beer Delivery e la conclusiva Fast Food Lovers, e c’è la perfetta melodia college rock, sbandierata nel primo singolo Cringe, con un video girato al lago di Suviana da Claudio Stanghellini. C’è al contempo una grande cura degli arrangiamenti, sviluppati assieme al chitarrista Francesco Lima, incontrato per caso e divenuto parte integrante del progetto.

I precedenti dischi dei Clever Square erano più rumorosi. Qui c’è stato un ritorno a un approccio autorale da songwriter puro, tipico dei primi Clever, ma ovviamente con una rinnovata sensibilità”. Il disco – poi masterizzato da Andrea “Suri” Suriani – è stato registrato da Marco Giudici, noto anche per l’attività da solista come Halfalib e per il ruolo di bassista negli Any Other: “Il suo apporto è stato fondamentale, nello spogliare le tracce dal superfluo e nel conferire un sound più caldo, policromo e in qualche modo ‘folk’”.

Si senta, a tal proposito, la fragile intimità delle più acusticheggianti Busted Religions e He Cried, She Decried, di una Endless Herman con percussioni filo-jazz – alla batteria, nell’album, c’è Andrea Napolitano – oppure della ballata To Spoon-feed You con tanto di pianoforte. La connessione con il mondo degli Any Other è ribadita dalla partecipazione della loro leader Adele Nigro, che duetta con Giacomo e suona il sax nell’orecchiabilità briosa di Avocado Phishing. Raccogliendo tutti i pezzi, riportando tutto a casa, ne è venuto fuori il miglior disco dei Clever Square.

— Onda Musicale

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