Musica

“Siamo Stati L’America” è il primo album di CANNELLA

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E' uscito ieri, venerdì 24 Maggio, su tutte le piattaforme streaming e in digital download “Siamo Stati l’America”, il primo album di Cannella per Honiro Rookies.

“Siamo Stati L’America" è  un progetto che ha preso vita oltre due anni fa in maniera del tutto indipendente  – così Cannella racconta il suo primo album. – E’ un disco intimo, dentro c'é tutto il mio mondo, la mia quotidianità, la mia città e le persone che mi circondano.  Spero che ascoltarlo sia un po' come affacciarsi sulla mia vita, che poi é una vita come tante altre ed é facile rispecchiarcisi. L'ho scritto con sincerità, non ho sentito la necessità di romanzare il mio vissuto, la semplicità con cui vengono raccontate le cose è sicuramente il punto di forza  di “Siamo Stati l’America” ed è anche, l’aspetto di cui vado maggiormente fiero.  In questi due anni  – continua Cannella – ho chiuso alcuni capitoli della mia vita e se ne sono aperti altri, ho avuto modo di vivere tanto, di trovarmi in situazioni che mi hanno fatto male ma senza le quali non avrei scritto certe canzoni, quest'album si può dire che racchiude un po' tutto. Ho avuto la possibilità di essere notato da Honiro, la mia attuale etichetta, di lavorare con persone che hanno creduto nel progetto tanto quanto me, di prendere parte a una manifestazione come Sanremo Giovani e spero tante altre cose ancora. Le produzioni sono state lavorate da Matteo Costanzo e Prod by Enemies, che hanno valorizzato le canzoni nel migliore dei modi senza calpestare le mie idee e le mie influenze, sono riusciti a capirmi e a capire le mie esigenze musicali. Mi sono sempre fidato delle loro iniziative e della loro creatività ed il risultato ci ha lasciato tutti soddisfatti, sono stati dei compagni di squadra indispensabili
 
Questa la tracklist di “Siamo Stati l’America”:
 
Campo Felice, Di Cuore, Chiara, Siamo Stati L’America, Nei Miei Ricordi, Spazzolino, Maggio, Rose Rosse, Stupida Che Sei, Val Di Fassa, Venerdì (Live sul GRA). 
 
 
Campo Felice. Campo Felice la scrissi in un periodo in cui ascoltavo molte canzoni Folk, ero fissato con le robe acustiche, in particolar modo con Feeling Whitney di Post Malone e diverse canzoni di Bon Iver e Damien Rice. Nel brano ci sono tanti elementi che rimandano al mondo folk/ indie folk, ricordo che prima di registrare le chitarre con Matteo Costanzo ci siamo sentiti tutti i brani che stavo ascoltando in quel periodo, volevo che entrasse nel viaggio tanto quanto me e sono contento di come sia venuta fuori. Campo Felice, inoltre, é la traccia che apre il disco, é una scelta insolita perchè spesso con la canzone di apertura si punta a dare la giusta carica, io invece ho voluto fare il contrario. 
 
Di Cuore. Di Cuore é il pezzo per cui provo più simpatia, è una canzone triste che ho scritto col sorriso, non emerge solo l'aspetto ironico ma é sicuramente una delle poche volte in cui non mi prendo troppo sul serio. Era un periodaccio e volevo provare a parlare con leggerezza delle mie disgrazie, anche con un po' di autoironia e sono contento di esserci riuscito. É una canzone che mi ha sempre dato sollievo, anche per come si conclude forse, la trovo liberatoria. 
 
Chiara. Chiara é un brano che si concentra su una figura esterna a me, di solito le mie canzoni parlano sempre di cose che mi riguardano in prima persona, questa volta no. Chiara é un nome casuale, mi piaceva come suonava e quindi l'ho scelto, la persona alla quale
mi sono ispirato si chiama diversamente. Non è una storia né un racconto, mi sono semplicemente fermato ad osservare ed ho descritto una persona, con i suoi aspetti negativi e quelli positivi, i dettagli impercettibili e le cose più facili da notare, le ombre e le luci, é un ritratto che cerca di essere più fedele possibile alla realtà. Chiara è un brano che a livello di sound rimanda molto alla musica inglese a cavallo tra gli anni novanta e il duemila, di quel periodo amo tantissimo i primi lavori dei Coldplay, che a loro volta sono un po' figli dei Radiohead, gli Oasis, gli U2, tutti gruppi che ascolto molto e che hanno influenzato la mia musica e questo brano.
 
Siamo Stati l'America. Siamo Stati l'America é la title track del disco, un pezzo che si discosta da tutti gli altri a livello di sound, non ci sono strumenti suonati, solo synth. É stato uno degli ultimi che ho scritto, la mia prima collaborazione con Prod by Enemis con i quali ho lavorato direttamente in studio, di solito io scrivo per fatti miei e in studio arrangiamo, stavolta musica e parole sono nate contemporaneamente durante una sessione. É un brano esplosivo al contrario degli altri, penso che dia un valore aggiunto al progetto per la diversità, appunto. Il titolo é la frase chiave, il filo conduttore che lega un po' tutti i brani del disco, l'amore che non é altro che una guerra e noi siamo stati l'America, la nazione guerrafondaia per eccellenza. Non poteva che essere il titolo dell'album. 
 
Nei Miei Ricordi. Nei Miei Ricordi è forse la canzone a cui sono maggiormente affezionato, quest'anno mi ha permesso di esibirmi sul palco di Sanremo Giovani, é uno di quei brani che sono felice di aver scritto io. Inizialmente era una canzone piano e voce prodotta da Costanzo, poi sono subentrati anche qui i Prod By Eneimes ed é stata trasformata in quello che é attualmente. Nella sua semplicità l'ho sempre ritenuta una perla del mio repertorio, mi piace tantissimo il gioco di tempi che uso nel ritornello, parlando al futuro di cose che potevo fare solo in un tempo passato, nei miei ricordi appunto, è esattamente come mi sentivo in quel momento, confuso, ancorato alle cose passate. Ho espresso a parole uno stato d'animo difficile da spiegare, non era scontato che ci riuscissi. 
 
Spazzolino. Spazzolino é la canzone che nel disco non doveva esserci, l'ho scritta a giochi fatti, avrei potuto tenerla per un eventuale progetto futuro ma così non è stato. Il titolo non doveva essere spazzolino, si chiamava "Niente di me", poi un mio amico scherzando mi ha detto di chiamarla così ed io l'ho fatto veramente. É un brano che mette in risalto degli aspetti di me che nel quotidiano tendo a nascondere: la paura della solitudine, di perdere qualcosa che hai sempre dato per scontato, il bisogno di una figura che mi dia attenzioni. Chi mi conosce sa quanto io tenda a dare un'immagine di me completamente opposta, é un brano che mette in risalto le mie debolezze.
 
Maggio. Maggio é il pezzo più estivo del disco anche se c'é un contrasto netto tra il sound ed il contenuto del brano. L'ho scritta in uno dei momenti più brutti della mia vita ma ho scelto di arrangiarla così, forse per allontanare un po' quel dolore. Quando parte mi mette subito allegria, se mi soffermo sulle parole sicuramente mi rimanda a quel periodo però adoro il fatto che la produzione sia tutto l'opposto. Non sono un amante della musica raggae, ma qui sicuramente ci sono anche delle sonorità che rimandano a quel mondo lá, é un genere di musica che mette di buon umore, ti fa muovere, quindi mi sembrava la scelta più giusta per quello che avevo in mente. É nata come un esperimento ma ad oggi penso sia una delle canzoni più azzeccate del disco.
 
Rose Rosse. Rose Rosse è un altro brano che non parla di me in prima persona, però in questo caso c'é molto di me. É uno storytelling che ha come protagonista una ragazza che soffre di ansia e attacchi di panico, si impegna per un futuro che non sa se realmente vuole, ha problemi in casa e non si sente capita dalla famiglia, quindi passa molto tempo da sola. Ci sono tante cose in comune con la mia storia, solo che parlarne in terza persona mi é venuto più semplice, é come se avessi raccontato buona parte della mia vita vissuta peró da una ragazza immaginaria. In generale mi riesce sempre meglio scrivere di donne, non so per quale motivo. La produzione é cambiata tante volte, alla
fine ne ho scelta una minimale che accompagna la narrazione senza interferire troppo.
 
Stupida che sei. Stupida che sei é un brano leggero, fresco ed orecchiabile, di quelli che ogni tanto ci vogliono per spezzare. Parla di una relazione partita un po' per caso, tra sbronze e sesso in camere d'albergo, di un rapporto preso alla leggera che diventa qualcosa di più, cosa che spesso succede senza rendersene conto. Quando dó della stupida ad una ragazza innamorata in realtà sono preso quanto lei, evito il confronto perché definire le cose mette paura e non é così necessario, mi fa comodo sentire meno responsabilità. 
 
Val Di Fassa. Val Di Fassa é la canzone più triste del disco, ha un sound molto originale, nel ritornello Matteo Costanzo ha inserito di sua iniziativa delle chitarre bellissime e quando le ho sentite me ne sono innamorato, in Italia di cose così non se ne trovano facilmente. Il brano é un viaggio introspettivo, mi sono completamente lasciato andare, magari ho scritto anche qualcosa di troppo, cose che ad oggi vedo in maniera differente, dettate dal momento. É una fotografia di quel periodo, stavo veramente così e sicuramente avevo una visione dei fatti alterata, ero schiavo di un legame nocivo che non sapevo neanche perché stessi portando avanti. Ad oggi risentirla mi fa bene, mi fa tenere a mente che é meglio stare da soli anziché male in due.
 
Venerdì. Venerdì a livello di testo é una di quelle che ho più a cuore, l'ho sempre paragonata ad un quadro pieno di colori e sfumature, ho utilizzato molte immagini e quando la sento mi riporta sempre a quel periodo, uno dei più strani della mia vita. Ci ho messo tanto a scriverla, é stata la prima volta che ho lasciato una canzone in sospeso e l'ho scritta un po' alla volta, é stata una grande fatica ma anche di grande aiuto, probabilmente per i temi molto personali che ho toccato. Il brano inizialmente era stato prodotto, poi in un secondo momento abbiamo girato un video in cui la suonavamo live sul GRA, una versione nata per essere caricata solo su Youtube ma che alla fine ho inserito nel disco, scartando quella prodotta.
 
Link video “Maggio” 
 
 
Biografia
Cannella, all’anagrafe Enrico Fiore,  nasce a Roma nel 1995. Si avvicina alla musica sin dall’età di 7 anni per merito del padre, che nota questa sua predisposizione verso il canto e lo stimola comprandogli una serie di dischi che Enrico prontamente impara a memoria e passa giornate intere a ricantare. L’approccio con la musica, in veste di cantautore, avviene anni dopo; a 13 anni scrive la sue prime canzoni e successivamente inizia a frequentare sale di incisione dove viene seguito e spronato a coltivare questa sua grande passione. Nel corso degli anni si avvicina alla musica HipHop e incomincia a scrivere brani con strofe rappate ed incisi cantati nel mezzo.
 
A 18 anni pubblica sul web le sue prime canzoni a nome di Eden e viene contattato da una realtà indipendente di Torino con la quale collabora per circa due anni riscuotendo assieme agli altri componenti un discreto successo nell’ambiente che lo porta ad esibirsi dal vivo in più occasioni e in contesti di vario tipo. Dopo aver concluso la collaborazione con questa realtà sente però il bisogno di trovare un’ identità artistica maggiormente definita ed inizia a ricercare dei nuovi sound e stili di scrittura.
 
Proprio in questo periodo avviene il cambio del nome d’arte in Cannella e, nel giro di un anno e mezzo riesce a confezionare un Ep che si sposta molto da quello che erano i suoi precedenti lavori, avvicinandosi molto all’indie-pop senza però oscurare del tutto quello che sono le sue provenienze musicali, un lavoro molto singolare. Il progetto riceve l’attenzione di Honiro Rookies ed inizia così il percorso di Cannella. 
Siamo Stati L’America”  è stato anticipato dai brani : di Campo Felice, “Venerdì (Live sul GRA)”, “‘Nei Miei Ricordi’ , Di Cuore, e Spazzolino.
 
 

— Onda Musicale

Tags: Chiara
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