E con oggi sono 70 anni per Geezer Butler, all’anagrafe Terence Michael Joseph Butler nato a Birmingham il 17 luglio del 1949, bassista britannico famoso per la sua militanza nei Black Sabbath, veri e propri pionieri dell’heavy metal.
Affascinato dal basso elettrico grazie a Jack Bruce dei Cream, Butler fonda la sua prima band (i Rare Breed) con il compagno di classe Ozzy Osbourne nel 1967 anche se all’epoca suonava la chitarra.
La band ha vita breve e, dopo essersi sciolti, i due si ritrovano nelle file del gruppo blues Polka Tulk assieme al chitarrista Tony Iommi, quest’ultimo ha suonato per pochi mesi anche con i Jethro Tull, ed il batterista Bill Ward.
Vista la presenza di un altro chitarrista Butler lascia la chitarra per imbracciare il basso che non mollerà più. La band elabora il proprio stile, una derivazione del blues, ma scopre che c’è un complesso con lo stesso nome perciò decidono di cambiare il proprio.
È la fine degli anni ’60 e sono ufficialmente nati i Black Sabbath il cui nome è stato ideato dallo stesso Butler ispiratissimo da film e libri dell’orrore, un po’ come il suo collega Steve Harris per gli Iron Maiden.
Nel 1970 la band esordisce ufficialmente con ben due dischi in un solo anno. L’esordio omonimo e poi il famosissimo “Paranoid” (leggi qui l’articolo) dove Butler si sbizzarrisce con le sue quattro corde abbassando l’accordatura e collegando il tutto ad un wah wah.
Oltre che con i Black Sabbath Butler ha suonato anche negli Heaven & Hell, con Ronnie James Dio, ed ha pubblicato tre album come solista.
Stefano Leto
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