Musica

“A tribus testudinibus”: musica per tre liuti tra Rinascimento e Barocco

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A tribus testudinibus, per tre liuti: così lo stampatore francese Jean-Baptiste Bésard (1567-1625) apre il suo Novus partus, sive Concertationes musicae.

("Nuovo parto, ovvero Concertazioni in musica", Augsburg 1617). Famosi hits scelti dallo smisurato repertorio rinascimentale vengono da lui arrangiati e fioriti per un ensemble liuti rinascimentali di taglie diverse, innovati alla barocca: accordature rientranti (come nella nova testudo, "nuovo liuto" di sua invenzione), estensione nel registro grave, bordoni.
 
Apre il programma la Canzona detta la Alessandrina attribuita a Stefano Landi (1587-1639), contenuta in un prezioso manoscritto (Biblioteca Nazionale di Roma), che contiene gli schizzi di molte composizioni con liuti: in questo caso l'intervento diventa una sorta di restauro conservativo-ricostruttivo, stimolante palestra per testa e cuore degli esecutori.
 
A seguire, il programma di ArciTrio alterna trascrizioni di brani vocali e brani strumentali, originali o adattati per trio di liuto. Oltre al florido arrangiamento besardiano a tre liuti di Lachrimae (brano conosciuto anche come Flow my tears, composto dal liutista elisabettiano John Dowland (1563-1626) e presentato in versione originale a liuto solo), vengono proposti due madrigali a 4 voci, "Madonna mia pietà" di Orlando di Lasso (1532-1594) e "Io vo' gridando" di Girolamo Conversi (date sconosciute) in un arrangiamento del 1584 a tre liuti di taglie diverse del fiammingo Emmanuel Adriaenssen (1587-1661).
 
Analogamente, viene proposto il celeberrimo madrigale a 4 voci "Ancor che co'l partire" di Cipriano de Rore (1515-1565), che ArciTrio interpreta in un proprio adattamento dalla versione ornata per organo (1570) dello spagnolo Antonio de Cabeçon (1510-1566), preceduta da una versione a liuto solo (1560) di Giovanni Paladino (1540-1560).
 
Frutto invece della ricerca e fantasia di ArciTrio sono i liberi adattamenti per tre liuti di accordatura pari di due celebri duetti, il Canone del divino Francesco da Milano (1497-1543) e il Contrappunto secondo, attribuito a Bernardo Monzino e pubblicato nel 1584 dal liutista Vincenzo Gallilei, padre di Galileo. Altro libero adattamento è il Balletto detto l'Ardito Amante (1616) del reggiano Pietro Paolo Meli (1579-?), qui spogliato di altri strumenti che servivano ad amplificare il volume sonoro (ma non il tessuto compositivo) in una esecuzione danzata.
 
Chiude il programma una suite strumentale, altro libero adattamento di ArciTrio, tratta da brani dell'eccellente suonatore di liuto tiorba e chitarra Andrea Falconiero (1585-1656), pubblicati nel 1650 a Napoli ne Il Primo Libro di Canzone, Sinfonie, Fantasie, Capricci, Brandi, Correnti, Gagliarde, Alemane, Volte, per Violini e Viole, ovvero altro Strumento a uno, due e tre con il Basso Continuo.
 
La raccolta, dedicata al governatore di Sicilia, Giovanni d'Austria, non ha una precisa destinazione strumentale e viene qui proposta da ArciTrio con gli strumenti presumibilmente più cari al Falconiero.
La suddivisione 'a blocchi' e in tempo unico del programma vuole conferire al programma una godibile fluidità tra modelli vocali e variazioni strumentali. (Pietro Prosser).
 
ArciTrio.
Idealmente battezzato dal liutaio seicentesco Magnus Tieffenbrucker in un concerto nel prestigioso Palazzo Grimani di Venezia, ArciTrio unisce le curiosità di tre musicisti trentini: Pietro Prosser, Alessandro Baldessarini e Eddy Serafini.
 
La irrinunciabile ricerca delle fonti, la loro trascrizione, l'adattamento di brani non originali al caleidoscopio sonoro del trio di liuti, costituiscono una stimolante sfida per i tre musicisti, che per questo utilizzano liuti rinascimentali di diversa taglia, arciliuti e tiorbe, in svariate combinazioni, in uno sforzo di 'archeologia musicale' non sterile, ma mirato a esaltare quanto di bello, umano e cantabile è sempre esistito, proponendo programmi vari per organici, timbri, stili, nazionalità europee, nel quale dare spazio a inventiva e improvvisazione.
 
Grazie alla sua particolarità sonora, ArciTrio da tempo si propone come band per l'accompagnamento di diverse formazioni (tra le altre: Cappella Rupertina, BonportiAntiquaEnsemble, Ensemble degli Affetti), ed è per questo invitato da vari festival e stagioni: Rovigo Musica Antica, Trento Musicantica, stagione della Associazione Filarmonica di Rovereto, etc.). Attualmente ArciTrio è impegnato nel progetto "A tribus testudinibus", un proposta concertistica modulare basata sulla variazione di brani vocali del primo '600.
 
(cm)
 
 
 
 
 

— Onda Musicale

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