E' mio desiderio ricordare e parlare di Chris Cornell attraverso una canzone in particolare. Credo che ognuno di noi abbia una canzone “paracadute” in un particolare momento della propria esistenza e questa è stata la mia: “Let your eyes wander”. ..
Ricordo ancora la sera in cui l’ho scoperta per caso girando su YouTube alla ricerca di perle rare, l’avrò ascoltata come minimo 10 volte, riavvolgevo il pensiero e "START" again. Percepivo emozioni diverse in crescendo dopo ogni ascolto e all'improvviso ho sentito risollevarsi in me, quella speranza sepolta sotto anni e anni di cose andate storte e periodi in cui la mia luce era fioca ed ero alla ricerca di qualcuno che mi provocasse una reazione…
Ma la miccia la si può accendere soltanto da soli , con un nuovo modo di considerare la vita: “Let your eyes wander wild and free” è l’unica risposta, è il segreto, è la chiave che apre lo scrigno e ti mostra i contorni ancora delineati a matita, di quello che non avevi ancora compreso e stavi cercando davvero.
Inizi a vedere te stesso, gli eventi passati e le persone che ti hanno accompagnato o dato la mano anche soltanto per un breve tratto di strada come una lezione, con occhi nuovi appena acquistati da proiettare verso una realtà che non hai mai voluto considerare per non correre il rischio di doverla poi affrontare davvero…
D'altronde lasciarsi andare è stato sempre più facile che confrontarsi davvero con noi stessi… Un’altra canzone, sempre di questo immenso artista “Be yourself” mi ha poi condotto ad un punto cruciale del mio cammino personale e mi ha richiamato alla mente l’importanza di ritrovare o trovare per la prima volta la nostra identità per poi riscoprirsi e ritrovarsi nudi, con emozioni nuove agli occhi del mondo.
Ci tengo a terminare il flusso di pensieri citando un breve pulsare di cuore del brano “Higher truth” (che personalmente adoro). Il brano, per chi volesse poi approfondire, fa parte del suo bellissimo album “Higher truth”.
“Come let’s sit in the sun, feel the world spin around as the bird fly overhead. Can’t you hear the waves, can’t you feel the rain as it falls upon your face”.
Emanuela Ginevra
