Musica

Syd Barrett e la sua ultima intervista

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Nel 1982 due di giornalisti francesi riescono a scovare Syd Barrett, il quale era “scomparso” dalle scene dal 1971. I due  riescono a fargli qualche domanda e a realizzare quella che è considerata la sua ultima intervista.

Due intraprendenti reporter francesi che scrivevano per la rivista “Actuel”, nel 1982 riuscirono a rintracciare Syd Barrett – che (dopo aver lasciato i Pink Floyd e tentato una strada solista) era scomparso tra le nebbie della dipendenza e della malattia mentale. (leggi l’articolo)

Quella che è divenuta “l’ultima intervista rilasciata da Syd”, in realtà non è esattamente un’intervista tradizionale, ma più una chiacchierata generica fatta sulla soglia di casa.

Lo scenario è surreale: uno dei due giornalisti, con un borsone di panni appartenenti a Syd (lo ha ricevuto dall’agente immobiliare che si occupava dell’ultima casa londinese in cui l’ex Pink Floyd aveva vissuto fino a un mese prima), si presenta all’uscio dell’abitazione della mamma di lui, a Cambridge. Il pretesto è restituire i vestiti. E infatti Syd apre la porta.

Questa è la trascrizione e traduzione delle battute scambiate dal giornalista con Syd:

– Buondì! Devo consegnarti questa roba. Credo siano i tuoi panni.

– Oh, sì! Quelli di Chelsea! Sì…

– E’ un po’ che ti cerco. Sono andato a Chelsea, mi hanno detto che avevano questa borsa di panni per te e che tu vivevi con tua mamma, ora.

– Grazie mille! Ti devo qualcosa? Ti hanno fatto pagare qualcosa?

– No, no, a posto così! Ma di cosa ti occupi adesso? Dipingi?

– No… ho avuto un’operazione di recente, ma niente di grave. Volevo tornare là [a Londra – ndr]. Ma devo aspettare. Poi c’è anche uno sciopero dei treni.

– Ma è finito un paio di settimane fa…

– Ah, ok grazie…

– Cosa fai nella tua casa di Londra? Suoni la chitarra?

– No… no, guardo la tv… tutto lì.

– E non hai più voglia di suonare?

– No. Non proprio. Non ho tempo per fare molte cose ora. E poi devo trovarmi un altro appartamento a Londra. Non è facile. Dovrò aspettare. Sai, non pensavo che avrei riavuto questi vestiti indietro. Non riuscivo a scrivere. E non riuscivo a decidermi ad andare a recuperarli… prendere il treno e tutta quella roba… già… non ho neppure scritto a quelle persone… mamma mi ha detto che li avrebbe chiamati dal suo ufficio… comunque grazie…

– Ti ricordi di Duggie? [Duggie Fields, un pittore con cui anni prima aveva diviso un appartamento – ndr]

– Sì… non l’ho più visto… quando ero a Londra non vedevo mai nessuno.

– Tutti i tuoi amici mi hanno detto di salutarti.

– Ah… grazie… è bello.

– Posso farti una foto?

– Sì, certo. Poi basta! Questa cosa mi sta agitando… grazie.

– E’ un bell’albero quello

– Sì, ma non più tanto bello. L’hanno potato un po’… mi piaceva tanto… [La madre lo chiama in casa: il té è pronto! – ndr] Ok, bene… magari ci si rivede a Londra. Ciao.

– A presto… ciao.

Dal 1971 a quel giorno del 1982 il Syd Barrett non aveva più parlato con nessun membro della stampa e aveva fatto perdere le proprie tracce. Tuttavia, il 6 gennaio 1975 (giorno del suo compleanno) Syd si presenta agli Abbey Road Studios dove i Pink Floyd stanno registrando “Wish You Were Here”, ma i suoi amici non lo riconosco. (leggi l’articolo)

Queste le parole di David Gilmour: “Camminava guardando gli impianti, all’inizio non ci feci molto caso, pensai si trattasse di uno della EMI. Poi, più tardi, venne nella saletta del mixer e si sedette per un po’. Noi continuammo a chiederci ‘Chi cazzo è questo tizio stravagante?’”

(fonte: link)

— Onda Musicale

Tags: David Gilmour/Emi/Syd Barrett/Abbey Road Studios/Pink Floyd
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