Musica

Vasco e il suo incontro (in carcere) con Fabrizio De Andrè

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Che vi piaccia o no mettetevi l’anima in pace, Vasco Rossi ha scritto la storia della musica italiana, insieme a molti altri ovvio.

Perche prima della pancia e del cappello con visiera e soprattutto di Sally, era uno che non si faceva scrupoli, viveva la sua vita come voleva fregandosi di tutto e tutti e cantava con altrettanta libertà. Negli anni ’80 è di sicuro uno dei protagonisti del panorama musicale italiano.

Questo periodo gli si apre con l’album “Colpa d’Alfredo” (1980) album contenente braniincentrati sul racconto di donne sempre meno innocenti o difficili che danno l'idea di qualcosa di strano per l'Italia di quell'epoca, seguirà “Vado al massimo” (1982) miscela reggae e rock che lo trasporta dalla nicchia a un pubblico più ampio, baluardo di un tipo di rock poco raccomandabile da cui tenere lontani i propri figli, di due anni dopo è “Bollicine” (1984) tra i più apprezzati della discografia del cantautore, che gli consente di portare a Sanremo "Vita spericolata", scritta con Tullio Ferro. La nazione si accorge di lui, e migliaia di giovani vengono trafitti da uno dei brani fondamentali della musica italiana. 

La Vascomania dilaga con l’uscita di questo album, che nella prima facciata contiene tutto Vasco: le ironie semidemenziali antipubblicitarie di Bollicine, la melodia disarmante di Una canzone per te (con Dodi Battaglia dei Pooh alla chitarra), la provocazione funky di Portatemi Dio, e naturalmente quell’invocazione: “Voglio una vita che se ne frega di tutto, sì…

Dopo questi lavori, una crepa, l’oscurità… il 03 aprile 1984.

Vasco insieme a Guido Elmi, Maurizio Lolli e Beppe Tondi era alla discoteca "Variety" di Bologna per provare l'impianto luce e di amplificazione perché la domenica successiva avrebbe dovuto partecipare ad un collegamento con la trasmissione "Blitz", a Vasco si avvicinano due giovani che gli chiedono di seguirli (nessuno si era accorto che si trattava di due carabinieri in borghese). Vasco si recherà nel capannone di Casalecchio dove consegnerà personalmente ai due carabinieri 26 grammi di cocaina.

In seguito sarà emesso  un ordine di cattura, per: "detenzione di non modiche quantità di sostanze stupefacenti e spaccio non a scopo di lucro di modiche quantità" in pratica… detenzione di cocaina e spaccio non a scopo di lucro. L'operazione che ha portato all'arresto di Vasco, era iniziata il 23 ottobre del 1983 per una segnalazione di uno spacciatore di Ancona che in un’agenda aveva annotato tutti i nomi, indirizzi e recapiti telefonici di tutti i clienti.

Il cantautore viene portato nel carcere di "Rocca Costanza" a Pesaro dove resterà in carcere 22 giorni (di cui 5 in isolamento).

L’unico artista pronto a dimostrare il suo affetto nei confronti del cantautore di Zocca fu Fabrizio De Andrè: cantautore che non raccontava sogni ma la realtà, che amava gli emarginati e non sopportava il conformismo, uno che scriveva canzoni guardandosi attorno.

Il cantautore genovese farà visita a Vasco insieme a sua moglie Dori Ghezzi, da quest’incontro nascerà un’amicizia che durerà per anni nel segno della musica e dell’amore.

Marco Pannella gli inviò un telegramma.

Il 24 aprile 1984 Vasco esce dal carcere in libertà provvisoria, e viene condotto Casalecchio dove inizia un breve periodo di isolamento volontario. Il 3 agosto 1984  tiene primo concerto dopo la scarcerazione a Milano Marittima, Stadio dei Pini.

Nell'aria c'era molta tensione, alimentata da alcuni striscioni e scritte al muro non proprio favorevoli a Vasco. Lui arrivò intorno alle 18,30 era abbastanza nervoso, perché dall'ultima volta che era salito sul palco erano trascorsi quasi nove mesi, inoltre temeva la reazione del pubblico relativa alla faccenda del carcere.

Vasco, appena finito di cantare Albachiara, scende di corsa dal palco, scortato dal solito Maurizio Lolli con Beppe Tondi già in macchina ad aspettarlo col motore acceso. Inutile dire che il concerto fu un trionfo, il primo di una lunga serie, il battesimo della rinascita.

Ripresosi dalla brutta esperienza, non passa tempo dal ritorno dell’artista in sala registrazione, è difatti dell’anno seguente “Cosa succede in città” (1985), contenete una certa canzone: Cosa c’è…

E a buon intenditor poche parole…

 

“Ma che storia è, sei in forma uhe!
certo sei un bel fenomeno anche tu
a farti "prendere" così!…
Sai che cosa c'è
non importa se…
ciò che conta costa sempre un po' di più,
o pago io, o paghi tu…”

 

 

 

— Onda Musicale

Tags: Fabrizio De Andrè/Vasco Rossi/Dori Ghezzi/Leonardo Delarge
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