Musica

Snowden: alla tv la storia dell’uomo che ha fatto tremare l’America

|

Venerdì prossimo, come segnalato sul sito programmitv.com, andrà in onda su RAI4 il film Snowden scritto e diretto nel 2016 dal regista americano Oliver Stone.

La pellicola è interamente incentrata sulle scottanti rivelazioni fatte dall'informatico Edward Snowden che hanno messo in enorme difficoltà la Casa Bianca e l'Unione Europea. Snowden, convinto attivista, ha raccontato ai giornalisti Laura Poitras e Glenn Greenwald di un piano di intercettazioni telefoniche di massa (ed altri complotti) ideato e realizzato dalla NSA (National Security Agency) che garantivano al governo americano e britannico un livello di sorveglianza estremamente invasivo e contario a qualsiasi disposizoine in materia di privacy. Il tutto giustificato da "ragioni di sicurezza nazionale".

Il caso Snowden, con i suoi tratti di abusi e di paranoia, sembrava fatto apposta per finire in una pellicola di Oliver Stone. Innanzitutto, la biografia è un genere che a Stone riesce bene, soprattutto perché, là dove ci sono una storia vera e una cronologia nota, il grande regista americano riesce a sbizzarrirsi nella fase che più lo intriga, e cioè il montaggio.  Ma non solo. Nella parabola di Snowden c'era, bello e pronto, il discorso dell'addestramento militare volontario, che va di pari passo con la domanda sul patriottismo che fa da sfondo a tanti film del grande regista americano.

Infine, il tema della corruzione e della politica ostaggio del denaro (e dunque dell'industria bellica), di un Paese (l'America) in cui non si cerca la verità ma si tenta in tutti i modi di nasconderla.  Oliver Stone è letteralmente ossessionato da questo tema. Tema che affascina, evidentemente, anche Edward Snowden che ha un passato come tecnico informatico e come agente della CIA e che ad un certo punto si accorge che quello che fa non gli piace e perché ciò che ha visto è contrario ad ogni (suo) principio e vuole interrogare il mondo sull'argomento. Ideologia e azione, insomma, sono gli ingredienti di cui sono fatti tanto il caso Snowden che il film di Oliver Stone. Ed è questo mix che tiene alto il film nonostante non tutti i momenti stiano allo stesso livello.

La trama del film, che è un thriller, riguarda dunque fatti reali, interpretati con una precisa visione dal regista newyorkese. In una stanza di un hotel di Hong Kong, Edward discute con alcuni giornalisti circa delle informazioni in suo possesso che vuole rivelare al mondo intero. L’uomo si era arruolato per sua scelta presso l’esercito americano, desideroso di servire la patria, ma un incidente lo obbliga ad un congedo: gli viene comunque offerta l’opportunità di entrare a far parte della CIA, e qui viene in contatto con informazioni che modificano radicalmente la sua opinione sullo Stato che tanto bramava di servire.

Merito di questo cambio di vedute anche la relazione con una donna dalle idee più progressiste, ma a colmare la misura sono delle ingiustizie che l’uomo è costretto a toccare con mano… Un'altra buona ragione risponde al nome di Joseph Gordon-Levitt. La performance dell'attore previene il regista dal rischio di strafare: la sua interpretazione sposta il discorso ideologico dal piano potenziale della politica a quello della scelta individuale, di coscienza, proiettando improvvisamente il piccolo mago del computer nella schiera degli uomini che hanno fatto la Storia, dei singoli che hanno spostato la montagna.

È la lettura del mistero Snowden che fa Stone, una lettura personale, ma la prova di Gordon-Levitt la sostiene senza cedimenti.

 

 

— Onda Musicale

Tags: Oliver Stone
Segui la pagina Facebook di Onda Musicale
Leggi anche

Altri articoli