Musica

Pink Floyd: oltre il muro del rock. (Parte 1)

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La band nasce nel 1964 a Cambridge e nel primo periodo della sua storia subisce fortemente il genio del chitarrista Syd Barrett.

E’ appunto nel 1964 che quattro ragazzi di Cambridge, Nick Mason, Richard Wright, Roger Waters e Syd Barret, decidono di formare una band ed è proprio Syd Barret a decidere il nome unendo i nomi di due musicisti blues dell’epoca: Pink Anderson e Floyd Councille.  Nascono cosi dal genio di Barret i Pink Floyd anche se  in un primo momento il nome scelto fu Pink Floyd Sound e lo stesso Barret dichiara che il nome gli era stato suggerito dagli extraterrestri.

In contemporanea Syd Barrett scrive i primi testi che si dimostrano visionari e paranoici proprio come la sua mente sconvolta dall’LSD e da altri tipi di droghe, ma al tempo stesso geniali e unici. Il suo stile chitarristico e la sua propensione all’esplorazione di nuove tecniche sperimentali, come l’utilizzo di dissonanze, distorsione, e feedback, hanno un enorme impatto su molti musicisti quali David Bowie, Brian Eno, Jimmi Page

La band inizia a suonare nel 1965 al Marquee, un locale londinese appartenente alla cosiddetta sfera underground dell’epoca, entrato nella storia per avere ospitato numerosi artisti che in futuro si sarebbero affermati nel panorama musicale mondiale ed è proprio in quel locale che avviene l’incontro con Peter Jenner che diventa il loro primo manager e permette a Barret e compagni di ottenere il primo contratto discografico con la EMI.

Questo incontro porta alla realizzazione dapprima dei due singoli “Arnold Layne” (la storia di un travestito) e “See Emily play” (storia di una ragazza vista da Barret in una foresta mentre era sotto l’effetto di droghe) e poi di “The Piper at the gates of Down”, album che scala rapidamente le classifiche. Il disco è un concentrato di filastrocche infantili e suoni innovativi in un’atmosfera surreale e da sogno. E’ certamente uno specchio del folle mondo di Syd Barret e rappresenta magnificamente una delle pietre miliari del rock psichedelico.

Le loro esibizioni “live” segnano una svolta epocale anche dal punto di vista multimediale: luci psichedeliche accompagnano filmati che colpiscono il pubblico trasportandolo in una dimensione surreale e magica ma al tempo stesso assolutamente perfetta dal punto di vista artistico. Questo è il chiaro messaggio dei primi Pink Floyd targati Barret. Non solo musica e testi ma anche scenografie “progressive”.

Ben presto però la figura geniale ma ingombrante di Syd Barrett diventa insostenibile per il resto del gruppo a causa dell’uso massiccio di droghe. Nei concerti Barret appare distaccato e con la mente assente, in alcuni casi non suona nemmeno la chitarra mantenendo le dita solo appoggiate sullo strumento.

Il bassista della band, Roger Waters, chiama quindi a supporto della band un suo amico con il quale aveva suonato alcune volte in passato,  David Gilmour, che ben presto sostituirà Barret. L’arrivo di Gilmour fornisce al gruppo un’influenza più rock e blues e il suo stile chitarristico si fonde perfettamente con le composizioni di Waters, continuando la tendenza già iniziata con Barret volta alla ricerca di sonorità nuove e diverse.

Tutto ciò porta alla realizzazione nel 1969 di “Ummagumma” che è diviso in due parti distinte: la prima è registrata dal vivo durante i concerti, la seconda è realizzata in studio ed è formata da  brani singoli scritti ed eseguiti dai componenti del gruppo. Questa seconda parte, che a detta di molti segna il punto di svolta  dopo l’era di  Barret, è l’insieme di lunghe disgressioni puramente strumentali e molto difficili da classificare, con molti cambi di stile e con sonorità che proiettano l’ascoltatore in avanti nel tempo di qualche decennio.

Il titolo del disco incarna perfettamente il concetto di progressive/rock. Infatti, nello stretto “slang” londinese, significa atto sessuale, ummagumma per l’appunto. Nel mese di ottobre del  1970, dagli studi di Abbey Road,  esce “Atom hearth mother” che sancisce definitivamente la loro entrata nella storia della musica. Dal lavoro iniziato nei primi mesi dello stesso anno e interrotto per una tourneè negli Stati Uniti, nasce un disco complesso e incredibile per quegli anni ma totalmente rivoluzionario.

E’ la fusione perfetta tra musica sinfonica, rock, psichedelia, ballate struggenti, canti ancestrali e  suoni registrati in ambiente domestico; queste  espressioni musicali che apparentemente sembrano non poter convivere in nessun modo, nei fatti  dimostrano che i Pink Floyd riescono ad esprimere, con un linguaggio totalmente nuovo, i sentimenti profondi ed il malessere di un’intera generazione.

Nel frattempo il bassista Roger Waters diventa il leader indiscusso del gruppo anche se le sue paure e paranoie lo porteranno in poco tempo a creare una frattura insanabile.

— Onda Musicale

Tags: Roger Waters/Richard Wright/Bob Geldof/Alan Parson/Abbey Road/Animals/The Wall/Syd Barret/David Gilmour
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