Musica

Roger Waters vs Alan Parsons

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Roger Waters, lo storico bassista e genio creativo dei Pink Floyd è da sempre un accanito sostenitore della causa palestinese.

In più di un'occasione Waters si è apertamente e pubblicamente schierato a favore della Palestina, tanto da scrivere numerose lettere aperte ad importanti suoi colleghi musicisti in cui chiede di non suonare in Israele.

In una di queste, pubblicata lo scorso 11 luglio sul suo profilo Facebook, Roger Waters chiede a Neil Young di riflettere sulla possibilità di fare un concerto a Tel Aviv. (leggi qui) In precedenza aveva chiesto anche ai Rolling Stones di rinunciare a suonare in Israele.

Da sempre infatti l'ex bassista dei Pink Floyd porta avanti la sua battaglia per boicottare i concerti in Israele, spesso accompagnato nella sua protesta da un altro componente storico dei Pink Floyd, il batterista Nick Mason.

L'ultima sua iniziativa  in ordine di tempo è indirizzata al suo amico e  produttore del leggendario album "The Dark side of the moon", Alan Parsons.

Utilizzando ancora una volta il social network, Watars  ha chiesto ad Alan Parsons di astenersi dal tenere un concerto già programmato a Tel Aviv, peraltro regolarmente tenuto nella serata del 10 febbraio. (leggi qui)

L'appello è stato prontamente  letto da Alan Parson, il quale non ha esitato a rispondere al suo grande amico Waters, sempre utilizzando Facebook. In una lettera aperta infatt,i afferma di non avere alcuna intenzione di rinunciare al concerto, ed infatti lo ha ha svolto due giorni fa. (leggi qui)

Ma non poteva certo finire così.

E' seguita un'immediata replica di Waters, che ha nuovamente rivolto un accorato appello al collega perché non appoggiasse la politica di Israele nei confronti della Palestina esibendosi a Tel Aviv. A questo punto Alan Parsons ha scritto, questa volta in forma privata e chiedendo che la risposta non  non venisse resa pubblica.
Roger Waters, raccontano fortemente deluso,  ha risposto con una nuova lettera aperta, rammaricandosi della decisione di Parsons di "schierarsi con la minoranza di artisti e accademici che supportano la politica dell'attuale governo israeliano".

Alan Parsons però non ha gradito per nulla. Infatti, in un post su Facebook ha chiaramente spiegato: "Caro Roger, apprezzo la tua lettera e la tua passione. Comunque questa è una questione politica e io sono solo un artista. Faccio musica, è la mia vita. Tutti – non importa dove vivano, che religione professino o che ideologia seguano – meritano di ascoltarla, se lo vogliono. La musica non ha confini e neppure io".

Ai posteri l'ardua sentenza.

Stefano Leto

— Onda Musicale

Tags: Tel Aviv/Alan Parsons/Palestina/Neil Young/The Rolling Stones/Roger Waters/The Dark Side of the Moon/Nick Mason/Israele
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