“Quello che nessuno sa è che, oltre al nuovo album degli Slayer, abbiamo già sei pezzi in più che finiranno nel prossimo e sono già incisi. Quindi abbiamo lavorato moltissimo”.
Sono queste le parole di Kerry King, chitarrista della trash band americana formatasi a Los Angeles nel 1981 e famosa soprattutto per messaggi satanici contenuti nei testi delle sue canzoni, ha al suo attivo 11 album in studio e in questo nuovo disco King si è occupato di tutta la parte ritmica, come sempre fatto negli ultimi anni.
Altri argomenti trattatti da King e compagni sono il nazismo, la guerra, la violenza, la morte e gli omicidi seriali.
Questo nuovo lavoro – che giunge dopo "Wolrd painted blood" – è il primo degli Slayer dopo la morte di Jeff Hanneman, deceduto nel mese di maggio del 2013 per un'insufficienza epatica, nonché l'esordio di Tom Araya e Kerry King come unici due membri originali, affiancati da Paul Bostaph alla batteria e Gary Holt alla chitarra.
Stefano Leto
