Valentino Magnani, professione musicista, rocchettaro a tempo pieno e con la passione autentica per la musica. Lo abbiamo incontrato presso la nostra redazione dove ci ho portato il suo CD.
Cosa significa la musica per te?
"Amo Vasco, Elvis Presley e un po’ tutta la musica e posso dire che la musica non si sarebbe trasformata in un lavoro per me se non avessi accettato tanti compromessi. La musica è sempre stato tutto per me e io mi sono sempre occupatro della musica in tutte le sue forme perché sono una persona curiosa che ha sempre cercato di esplorare."
Cosa ne pensi della musica nel trentino?
"In Italia le città sono tutte uguali, con le stesse identiche problematiche e le stesse possibilità per tutti. Credo che tutti abbiano le steses possibilità, basta che credano nei loro progetti. Parlo sia dei musicisti che dei gestori dei locali."
Parlaci del tuo disco ALOSAI
"Il titolo nasce da un’espressione romagnole che significa stupore, come dire ma va? Con questo disco volevo dire delle cose a me stesso e a chi lo ascolterà. In primis volevo divertirmi, senza pensare se il disco sarà venduto e sarà un successo oppure no, e mettermi in gioco nei confronti degli altri. Da questo punto di vista sono pienamente soddisfatto. Avevo bisogno di in un po’ di ossigeno e di suonare quello che volevo io e ci ho messo 10 mesi a realizzarlo, uscendo all’inizio del 2014. E’ composto da 13 brani di cui io sono l’autore di musica e parole. Con orgoglio mi piace ricordare di essere stato il primo a proporlo anche nel formato USB. E’ un disco di cuore, di musica pop, con delle ballate molto belle e che tende al rock. Nel progetto sono stato supportato da Max Vit (batterista e produttore musicale – NDR) e da Roberto Pelati."
Che progetti hai per il futuro?
"Voglio continuare a suonare e finora ci riesco. Voglio trascorrere tante altre serata in compagnia di musicisti e divertirmi insieme a loro. La mia band è formnta da Sergio Tessadri (tastiere), Nicola Conci (chitarra), Gianluca Rossi (chitarra), Francesco Dallago (basso), Max Vit (batteria) e Arianna Ferrari (voce), oltre a me che suono al chitarra e canto. Voglio ricordare il concecrto del 14 dicembre scorso all’Auditorium Santa Chiara di Trento, dove c’erano tantissime persone ed è stato un vero tripudio."
Stefano Leto
