Musica

A Trento giovedì 12 novembre le musiche del barocco romano

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Proseguirà giovedì 12 novembre nellaChiesa di San Francesco Saverio in via Belenzani la ventinovesima edizione di «Trento MusicAntica», Festival internazionale organizzato dal Centro d'Eccellenza Laurence Feininger e dal Centro Servizi Culturali S. Chiara in collaborazione con la Provincia, l'Università degli Studi e il Conservatorio “Bonporti” di Trento.

Protagonisti del concerto, che avrà inizio alle ore 21.00, saranno tre grandi compositori della scuola policorale romana tra Sei e Settecento: Orazio Benevoli, Giuseppe Ottavio PitoniGiacomo Carissimi.

Orazio Benevoli (1605-1672), è uno dei maggiori compositori di musica sacra di tutti i tempi. La riscoperta di questo straordinario autore si deve al sacerdote e musicologo Laurence Feininger (Berlino, 1909 – Campo di Trens, 1976) il cui lascito, raccolto in quarant'anni d'intenso studio e di solitaria ricerca, è ora conservato presso il Castello del Buonconsiglio a Trento, unitamente all'immenso archivio fotografico e ai centoquarantadue volumi di trascrizioni pubblicate.

La scoperta entusiastica e lo studio della poli-coralità romana da parte di Feininger (che volle anche fondare nel 1949 e dirigere per vent’anni a Trento un grande coro che eseguisse le partiture da lui ritrovate: il Coro del Concilio) non fu ripresa da altri con l’impegno che meritava: le esecuzioni e le incisioni discografiche di opere di Benevoli sono ancora rarissime. Di Benevoli saranno proposti giovedì nell'ambito di «Trento MusicAntica» quattro mottetti da tre a dodici voci con basso continuo.

Il concerto proseguirà con la Messa Simonetta a otto voci di Giuseppe Ottavio Pitoni (1657-1743) – il «Maestro dei Maestri», come lo chiamava padre Martini – appartiene al primo periodo di attività di Pitoni come Maestro di cappella in San Pietro in Vaticano ed è datata 1720. Il nome della Messa deriva dalla dedica a Raniero Felice Simonetti (1675-1749), allora Canonico di San Pietro, che fu poi eletto vescovo di Nicosia e creato cardinale da papa Bendetto XIV nel concistoro del 10 aprile 1747.

La Messa Simonetta è appena apparsa in edizione critica a cura di Roberto Gianotti in un volume edito in co-edizione tra Libreria Musicale Italiana e Centro di eccellenza Laurence K. J. Feininger.

Concluderà l'appuntamento di giovedì 12 novembre con «Trento MusicAntica» l'esecuzione dell’Oratorio Jephte di Giacomo Carissimi (1605-1674), consideratoun capolavoro del genere-Mette in musica il racconto biblico (Libro dei Giudici, cap. 11) che narra del condottiero degli Israeliti che fece voto di immolare a Dio, in caso di ritorno vittorioso dalla guerra contro gli Ammoniti, la prima persona che gli sarebbe venuta incontro dopo la vittoria. Gli si presentò la sua unica figlia e la gioia del successo si trasformò repentinamente in tragedia e in un accorato lamento.

L’Oratorio si divide in tre parti: la scena della battaglia, la festa per la vittoria, la tragica conclusione. A ciascuna di queste parti corrisponde un diverso carattere musicale, secondo una retorica largamente condivisa all’epoca: i cambi di tonalità, l’uso di pause generali in funzione espressiva, il prolungarsi al canto di note dissonanti con il basso continuo, l’uso di intervalli aspri ed altri espedienti incisivi rendono lo stile musicale partecipato ed intenso.

Le esecuzioni saranno affidate all'Ensemble vocale e strumentale delConservatorio “Francesco Antonio Bonporti” di Trento– Classe di Canto Rinascimentale e Barocco (dir. Lia Serafini), che si avvarrà della collaborazione

del Dipartimento di Musica Antica del Conservatorio “Arrigo Pedrollo” di Vicenza. Coordinatore e direttore Roberto Gianotti.

Giovedì 12 novembre il concerto «MUSICHE DEL BAROCCO ROMANO», al quale il pubblico potrà assistere gratuitamente, sarà precedutoalle ore 18.00 presso l'Aula Magna del Conservatorio “F.A. Bonporti” di Trento dalla presentazione del volume «Giuseppe Ottavio Pitoni – Messe a otto voci» di Roberto Gianotti e Marco Gozzi, edito dal Centro di Eccellenza Laurence K. J. Feininger. I contenuti del testo saranno illustrati da Franco Ballardinie Danilo Curti, oltre che dai due autori.

L’edizione di quattro Messe a otto voci di Giuseppe Ottavio Pitoni inaugura la nuova serie della collana Monumenta Liturgiæ Polychoralis Sanctæ Ecclesiæ Romanæ, che prosegue la copiosa produzione editoriale dei centoquarantadue volumi della Societas Universalis Sanctæ Ceciliæ, diretta e curata da Laurence Feininger tra il 1947 e il 1975.

A distanza di quarant’anni dall’ultima edizione della Societas (il fondamentale terzo volume del Repertorium Cantus Plani, con l’indicizzazione completa di sei importanti edizioni di Antifonario, uscite dal 1503 al 1784 e aperto dal motto «Zelus domus tuae comedit me») il Centro di eccellenza Laurence K. J. Feininger ha deciso di proseguire quella gloriosa tradizione editoriale, attingendo dai manoscritti e dall’immenso archivio fotografico lasciato a Trento dallo studioso e sacerdote nato a Berlino nel 1909 e scomparso il 7 gennaio 1976.

L’editoria musicale (e non solo quella) è oggi in crisi. I libri elettronici pian piano soppianteranno quelli tradizionali. C'è però ancora spazio per pubblicare e offrire agli studiosi, ai gruppi specializzati e ai cori di tutto il mondo il repertorio ancora troppo trascurato della poli-coralità romana sei-settecentesca.

Quello straordinario repertorio – scoperto con sommo entusiasmo da Feininger mentre lavorava in Biblioteca Vaticana tra il 1946 e il 1949 – cominciò subito non solo ad essere trascritto e pubblicato dallo studioso a sue spese, ma anche reso suono vivo attraverso le voci del suo giovane coro trentino: il Coro del Concilio. Nessun altro sembrava essersi accorto di quei beni preziosi, e anche oggi le edizioni di musica liturgica romana del Sei-Settecento sono rarissime e la loro esecuzione è ancora più rara.

Il desiderio che sempre mosse Laurence Feininger fu quello di salvare dall’oblio i tesori musicali della Chiesa Cattolica e renderli vivi ad maiorem Dei gloriam. La bellezza della musica liturgica, che fu il motivo principale della sua conversione al cattolicesimo, può ancora illuminare questo mondo sconcertato e diviso; in particolare le grandi partiture da otto a sedici voci della poli-coralità romana testimoniano la ricchezza espressiva di un linguaggio semplice e moderno, eloquente e diretto, eppure frutto di una grande sapienza compositiva.

— Onda Musicale

Tags: Barocco
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