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INCANTI… atto terzo, quando la creatività incontra i territori

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Torna per la terza volta nel sobborgo trentino di Gardolo «INCANTI – Quando la creatività incontra i territori», un'iniziativa ideata da “Anima Mundi Creativity Factory” che si avvale del coordinamento artistico di Fausto Bonfanti e della regia di Ivan Tanteri che oggi a Trento, nell'ambito della piattaforma di comunicazione “Cultura Informa” ne hanno presentato alla stampa il programma.

Sono intervenuti all'incontro con i giornalisti l'assessore alla Cultura del Comune di Trento, Andrea Robol, e il presidente delle Circoscrizione di Gardolo, Ottavio Campestrini.

Sabato 28 novembre a partire dalle ore 17.00 oltre 130 artisti (fra attori di teatro, musicisti, pittori, poeti, scenografi, danzatori e ballerini, creativi, scultori, ecc.) saranno distribuiti a Gardolo lungo un percorso, definito dal regista dopo un attento lavoro di studio e di ricerca, e daranno vita ad una serie di eventi e di performance che si svolgeranno contemporaneamente, creando così un enorme palcoscenico animato da quadri d’arte e di spettacolo.

Un assaggio di quanto sarà presentato al pubblico fra qualche giorno a Gardolo è stato offerto oggi, in apertura di un'insolita Conferenza Stampa “teatralizzata”, da alcuni dei protagonisti dell'evento: il regista Ivan Tanteri, le cantanti Isabella Bonfanti e Loretta Grisenti, il chitarrista Marco Latino, l'attore Mario Costa, la danzatrice Otilia Craciuniel, il burattinaio Luciano Gottardi. Gianni Gecele ha inoltre illustrato le iniziative di solidarietà che la Fondazione “Fontana” sta realizzando in Africa in collaborazione con IPSCA (Istituto Pace Sviluppo Innovazione Acli) e alle quali «INCANTI» si propone di dare visibilità.      

In Piazza della Libertà prenderà il via un vero e proprio caleidoscopio di immagini, dove gli spettatori diventeranno viaggiatori e potranno immergersi alla ricerca delle loro emozioni, fra stupore e coinvolgimento, alla scoperta di un luogo mai visto prima. I luoghi di rappresentazione saranno le strade, le piazze, i vicoli, i palazzi, le case, i cortili, i giardini, le cantine, i tetti, i balconi e tutta quella parte di territorio che spesso rimane invisibile o che si percorre senza attenzione, distrattamente. Rendere visibile l’invisibile sarà una delle tante magie del progetto «INCANTI».

Sarà dunque proposta, dopo le positive esperienze degli ultimi due anni, una continuità di un collaudato progetto di produzione che si muove nell'ambito dell'intervento di riqualificazione/valorizzazione urbana sia del territorio, che delle risorse culturali e ambientali che lo popolano e lo compongono. Il tutto attraverso lo strumento della creatività e dell’arte. Creatività considerata da una parte come “bene comune” e dall’altra come strumento capace di passare “dal vedere al rispondere”.

«INCANTI» è un progetto scientifico, creativo, culturale e artistico di carattere interdisciplinare e multimediale, dove l’obbiettivo primario è quello di realizzare in particolari territori, luoghi o spazi, una vera e propria “produzione mirata” basata sul tema “della memoria, della scoperta, della riqualificazione e della valorizzazione urbana e territoriale”,  dove la creatività diventa strumento di intervento e di lavoro, ed elemento attorno al quale coinvolgere, in maniera applicata,  realtà e soggetti del territorio individuato, insieme ad  altri soggetti del panorama creativo provinciale, ma anche nazionale e internazionale.

Attraverso un attenta analisi, che prevede una ricerca storica e culturale, si vuole portare alla luce un “luogo”, uno “spazio” mai visto prima, ma presente sia nei ricordi dei suoi “vecchi” abitanti che nell’immaginario di quelli “nuovi”, riuscendo così a far crescere in loro un forte senso di appartenenza basato sull'incontro, la capacità di accogliere e di convivere, la voglia di conoscere e di scoprire.

I luoghi, gli ambienti e gli spazi prescelti (vie, piazze, cortili, parchi, giardini, balconi, quartieri, musei ecc.) diventeranno magicamente la struttura stessa della rappresentazione. Ecco quindi che nei diversi spazi del “percorso” saranno realizzati allestimenti scenografici, istallazioni, performance musicali e teatrali, eventi di danza, ricreazione di ambienti architettonici e/o naturali, dai quali emergeranno le memorie e l’immaginario del territorio, le tracce sepolte, le tante identità passate, presenti e future. Con scopo primario l’attenzione verso una possibile riqualificazione e valorizzazione urbana e territoriale che passa dall’arte dell’incontro o meglio dall’applicazione di una scienza, come è la creatività, capace di creare relazioni anche dove non ne esistevano prima.

Anche questa terza edizione di «INCANTI» si svolgerà nella Circoscrizione di Gardolo, e non solo per le buone relazioni e le buone energie che si sono costruite nei primi due anni di lavoro, ma anche e principalmente per quella sua specifica caratteristica di luogo alla ricerca di un’identità e di una valorizzazione che spesso vengono sottovalutate, considerando quella circoscrizione più sotto l’aspetto dell’emergenza/pericolosità sociale e del degrado (esistente, ma talora ingigantito), anziché delle reali potenzialità creative, culturali e umane che la compongono. Esempio particolare di confronto fra tradizione e innovazione, luogo di convivenza e sicuramente multiculturale. Insomma il luogo adatto dove svolgere un progetto di riqualificazione e valorizzazione urbana attraverso la creatività: a dimostrazione, inoltre, del fatto che molti “gardoloti vecchi” ma anche molti “nuovi”, si sono affezionati sia al progetto, che al percorso di lavoro e di preparazione che lo caratterizza.

Anima Mundi Creativity Factory, sotto la guida di Fausto Bonfantie con la regia di Ivan Tanteri, porterà dunque in scena «INCANTI…atto terzo» nel troppo spesso trascurato e dimenticato sobborgo cittadino di Gardolo. Per dare continuità a quel vero e proprio percorso dove “la creatività incontra i territori”. «Confermando – spiegano i responsabili del progetto – anche quello che può essere definito “metodo” e che nello specifico consiste con il fatto che il lavoro di preparazione e di ricerca è iniziato fin dalla prima edizione di questo speciale progetto/produzione e che abbiamo ripreso intensamente da circa quattro mesi per proseguire fino al giorno del debutto. “Metodo” che è anche questa volta diventato presenza quotidiana del regista dai primi giorni di ottobre e continuo confronto con la rete creatasi grazie alle due precedenti edizioni e ancora in fase di sviluppo e aperta a nuovi soggetti.»

Dopo aver individuato un nuovo percorso, che si snoderà nella zona del sobborgo denominata “Gardolo antica” e che farà scoprire una Gardolo sconosciuta agli occhi della gente, il regista Ivan Tanteri e lo staff di Anima Mundi, hanno avuto e continuano ad avere decine e decine di incontri, effettuato decine e decine di sopralluoghi insieme sia alle realtà del territorio che ad altri soggetti provenienti dall'intera provincia o dal territorio nazionale e internazionale, scoprendo angoli, cortili, giardini (molti dei quali privati), raccogliendo testimonianze e storie legate alla memoria, costruendo relazioni e coinvolgimento attivo da parte di molti residenti, confermando quindi l'idea di partenza che vede nella creatività uno strumento straordinario per costruire relazioni anche dove non ne esistevano precedentemente. E con ben chiaro il fatto che si sta lavorando ad un progetto di produzione che vuole dimostrare come proprio la creatività è una delle strade più concrete per  dar vita a percorsi di valorizzazione e riqualificazione urbana e dei vari territori.

«Ecco perchéaffermano Fausto Bonfanti proseguendo nell’applicazione di quello che chiamiamo “metodo”, da qualche mese il regista Ivan Tanteri ha riavviato un concreto “laboratorio applicato” dando vita ad un vero e proprio “cantiere delle arti e della creatività”. Dando quindi visibilità proprio a quel “metodo” di azione e di lavoro che rappresenta una delle principali caratteristiche della stessa “Anima Mundi Creativity Factory”. Un “metodo” che ci fa capire come INCANTI non sia un insieme di performance o uno spettacolo di strada, ma piuttosto un evento itinerante che attraversa un particolare territorio e lo modifica per sempre, così come sradica ogni certezza degli spettatori. Il tutto fra tradizione ed innovazione, basi sulle quali si sviluppa l’intervento creativo stesso.»

La ricerca creativa dello stesso Tanteri e di Anima Mundi si fonda su un attento e raro studio drammaturgico che pone in relazione l’evento con la memoria e l’identità dei luoghi cittadini/urbani e, proprio per questo, ne rende possibile la rivisitazione sul piano affettivo e razionale, il tutto fondato su una lunga analisi preliminare dello spazio che è chiamato a divenire un’immensa scenografia e un grandissimo palcoscenico. I gesti e le pause sapienti, gli sguardi e i movimenti studiati degli attori/artisti/protagonisti (amatoriali, professionisti e non professionisti) creano enormi quadri viventi che animano magicamente l’architettura della città e del territorio: una forza segreta e misteriosa si libera e accende vie, angoli, cortili, giardini ed edifici di luci intense, di incantevoli melodie, di suoni lontani. L’alchimia del meccanismo scenico e drammaturgico si innesca: non rimane che lasciarsi trasportare in quest’avventura dei sensi e dell’intelletto, seguire l’odore della paglia o farsi guidare dalle pepite d’oro cosparse nel cammino. I luoghi della rappresentazione si trasformano in un palcoscenico senza confini, dove lo stesso spettatore/viaggiatore diventa protagonista potendo sia calpestarlo che attraversarlo che farsi avvolgere.

Spiegano ancora gli autori del progetto: «Quest’esperienza profondamente immersiva invade il nostro presente e il nostro sguardo. Gli artisti/partecipanti che percorrono e occupano i luoghi della nostra quotidianità destano in noi ricordi, interrogativi, un senso di stupore e un diletto della nostra capacità immaginifica. Ognuno di noi potrà cogliere un diverso significato simbolico, una pluralità di valenze emotive in ciò che vede ed ascolta. Ognuno di noi realizzerà la propria drammaturgia secondo la sua esperienza e la sua sensibilità, come un fruitore attivo che interagisce con il corpo vivo della creatività che si fa città e della città che si fa creatività. Attraverso l’azione fisica, attraverso il linguaggio dei loro corpi, gli attori/partecipanti imprigionano l’attenzione degli spettatori e la guidano alla riscoperta di luoghi per loro familiari, spogliando sorprendentemente questi ultimi del loro carattere comune e quotidiano. Da un lato, la comparsa degli attori, il loro affacciarsi da porte, balconi e finestre costringe paradossalmente lo spettatore a guardare un “altrove” rispetto al luogo classico della rappresentazione scenica: la creatività e la sua caratteristica di guardare “oltre”. Lo spettatore è costretto ad alzare lo sguardo, diventando protagonista di un particolare viaggio attraverso performance, installazioni, scenografie. Dall’altro, con i suoi gesti, l’attore/artista/protagonista cambia per sempre i luoghi della quotidianità ed il modo di guardarli. Essi non saranno mai più gli stessi, rimarranno segnati dalla traccia dell’azione drammaturgica. La presenza degli attori/partecipanti crea una sorta di inarrestabile vortice: un campo magnetico che trae a sé l’attenzione dello spettatore, creature oniriche, eteree, profondamente neutre che stimolano il nostro intelletto all’interazione: antiche figure che fuoriescono per una sera sia dalla storia antica della città, che dal suo presente nascosto e dal suo futuro ancora in costruzione. Il biancore dei loro volti e delle loro vesti testimonia il loro essere creature fatte solo di sogno e memoria. Esse non si presentano a noi come personaggi, ma come figure che ci annunciano l’imminenza di un accadimento straordinario. Veri angeli, veri incanti che ci accompagneranno in un viaggio speciale dove la creatività dei tanti artisti, attori e protagonisti coinvolti riuscirà nella magia del rendere visibile l'invisibile e di ridare agli spettatori il piacere di stupirsi e di ridisegnare quel territorio con la magia dell'arte dell’incontro. Questo è il “metodo”, questo è “INCANTI…atto terzo”. Questa è la “Creatività”, vera e propria “scienza della arti applicate”.»

 

— Onda Musicale

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