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Le notti distruttive dei Cure nella villa di Richard Branson

Nel settembre 1991 i Cure si ritirarono a Shipton Manor, una villa nell'Oxfordshire di proprietà di Richard Branson (patron della Virgin), per registrare l'album "Wish".

Il loro soggiorno non fu però consono alla rispettabilità della tenuta, e il fare bisboccia fu la loro occupazione principale. Come i fans più accaniti dei Cure possono ben immaginare, l'alcol scorse a fiumi, ma anche altri passatempi per niente ortodossi occuparono il tempo della band, specialmente le sere.

Uno di questi fu la pirotecnia, nella quale l'allora tastierista Perry Bamonte (a sinistra nella foto) fu maestro di cerimonie, lanciando razzetti giorno e notte, alcuni anche autocostruiti. "Durante la permanenza alla villa – dichiarò – ho costruito razzi riciclabili; all'inizio ho utilizzato quelli già pronti, poi ne ho realizzati di miei progettandoli sempre più grandi. I lanci notturni erano i più divertenti: avevo installato nelle ogive delle luci che illuminavano i paracadute mentre il razzo scendeva giù. Okay, sono uno svitato, ma è stato tutto molto divertente."

Le fiamme non servirono solo per i razzi: in quei giorni presso la villa girava così tanto alcol che Smith e soci poterono permettersi di illuminare le allegre serate facendo gli sputafuoco.

Il soffitto dell'atrio della villa era decorato con un enorme trompe l'oeil rappresentante i paladini della Virgin: Boy George, Mike Oldfield, Bono, Jim Kerr e Phil Collins. Anche in questo caso Perry Bamonte non seppe tenere a bada il suo estro creativo e coprì la chioma fluente di Phil Collins con una bella pelata, più consona all'aspetto che aveva il leader dei Genesis già nei primi anni '90.

Non è documentata la reazione di Richard Branson al burrascoso passaggio dei Cure, ma nel 1995 lo studio fu chiuso dalla EMI dopo aver acquisito la Virgin, ed è ora in vendita per 5.75 milioni di sterline.

 

 

Gabriele Tomasi – Onda Musicale

 

 

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Tags: The Cure
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