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David Gilmour e la genesi di “About Face”

David Gilmour non è mai stato l’artista più veloce quando si trattava della sua carriera solista, ma il 1984 ha visto una situazione parecchio tesa all’interno dei Pink Floyd così Gilmour, finalmente, poté dare un seguito al suo omonimo esordio solista del 1978.

I Pink Floyd infatti erano allo sbando durante la registrazione del famigerato The Final Cut del 1983 dovendo affrontare un contenzioso legale con Roger Waters il quale, ovviamente, non aveva alcuna intenzione di riconciliarsi molto presto con David Gilmour, Richard Wright e Nick Mason.

Il bassista si chiuse dunque negli studi di registrazione per incidere il suo disco solista d’esordio, The Pros and Cons of Hitch Hiking(1984), lasciando così campo libero a Gilmour per radunare dei turnisti veterani per il suo nuovo disco.

Il chitarrista ha infatti dichiarato a Source volevo fare davvero un gran bel disco. Non volevo farlo molto velocemente e volevo che i migliori musicisti del mondo potessero suonare per me così ho pensato di fare una piccola lista di tutti i miei musicisti preferiti”.

Ha proseguito Gilmour

Sai, il miglior batterista, il miglior bassista, il miglior tastierista, per poi concentrarmi sulla lista e vedere chi posso ingaggiare. Jeff Porcaro (Toto ndr) era in cima alla lista dei batteristi, Pino Palladino in cima a quella dei bassisti e Ian Kewley, detto anche il Reverendo, è venuto davvero ed ha suonato il grosso delle parti di Hammond e pianoforte, è stato fantastico. Steve Winwood era in cima alla lista dei tastieristi. Non poteva fare molto dell’album, ma gliene ho fatta fare un po’”

Tra gli altri collaboratori che hanno contribuito alla realizzazione di About Face” non va scordato Pete Townshend, storico chitarrista degli Who, che ha scritto i testi di “Love on the Air” e “All Lovers Are Deranged”. I due poi si sono ritrovati anche nel disco Whatever Happened to Jugula?di Roy Harper e in White City: A Novel” dello stesso Townshend. Entrambi questi dischi sono stati registrati l’anno immediatamente successivo a quello di “About Face”, ovvero, nel 1985.

Purtroppo, nonostante tutti gli ospiti ed i milioni dei fan dei Pink Floyd sparsi nel mondo in attesa di nuovo materiale, sia “About Face” che “The Pros and Cons of Hitch Hiking” non si rivelarono dei grandi successi. Anzi, si piazzarono entrambi sulle posizioni più basse della Top 40 di Billboard.

Delle varie canzoni di “About Face” però, Blue Light, All Lovers Are Deranged” e Murder, hanno goduto di una forte rotazione radiofonica, ma poco dopo la pubblicazione del disco Gilmour ha deciso di dedicarsi ai Floyd senza Waters per poi pubblicare, rispettivamente nel 2006 e nel 2015, On an Island” e Rattle That Lock.

Ripensando al disco, durante un’intervista del 2003 con Record Collector, Gilmour ha dichiarato

sapevamo che Roger non avrebbe più fatto parte di qualunque altra nostra cosa, ma prima di andarsene ufficialmente ci ha intrappolati in un limbo. Stavo mettendo i piedi in acqua e poi ci ha lasciati ed io ero libero di guidare i Pink Floyd. Poi non sembrava esserci alcuna ragione per fare un altro progetto solista”.

— Onda Musicale

Tags: Richard Wright, Nick Mason, On an island, Pete Townshend, Rattle that lock, The Final Cut, The Who, David Gilmour, Roger Waters
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