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The Great Complotto, quando Pordenone era la capitale italiana del punk

Pochi oggi se ne ricordano, ma tra la fine degli anni '70 e l'inizio degli '80 la città di Pordenone fu il fulcro del punk in Italia, attraverso un movimento culturale chiamato "The Great Complotto".

Fin dagli anni '60, complice la presenza della base militare di Aviano, Pordenone era l'avanguardia italiana nell'entrare in contatto con la nuova musica proveniente dagli Stati Uniti e dalla Gran Bretagna. Fu alla fine degli anni '70, però, che la città produsse un movimento proprio ed inedito. L'inizio si può fissare nel 1976 quando le band locali cominciarono a recarsi in Inghilterra per esibirsi.

In particolare nel 1979 gli Hitler SS e i Tampax andarono a Londra e tennero un concerto abusivo sotto il ponte di Aklam a Portobello Road, suonando e distruggendo chitarre di cartone, e venendo arrestati: passò alla storia come "London Cartoon Concert". L'EP senza titolo che le due band pubblicarono assieme fu il primo disco autoprodotto in Italia.

"The great complotto" non fu però un movimento solo musicale: chi lo seguiva faceva cose come andare in giro vestito da supereroe, facendosi fotografare sui tetti della città fingendo di volare. Oppure al contrario girava nei sotterranei, e sbucava dai tombini. Inscenava finti rapimenti tra la folla per strada. La Pordenone che avevano in mente era "Naon", una città da fumetto, una base futuristica in cui ogni fantasia fosse possibile.

Fu un evento straordinario che in una città di dimensioni ridotte alcune decine di persone si fossero riunite in un unico progetto, uniforme e alternativo, che non aveva eguali nel nostro Paese né all'estero.

Red Ronnie, dopo aver assistito al "London Cartoon Concert", spinse affinché la Italian Record producesse un album per raccogliere quell'energia. Ado (Tampax) e Miss Xox (Hitler SS) vollero però che comprendesse anche le altre band pordenonesi. Uscì così "Pordenone/The Great Complotto" che univa assieme canzoni dei Mess, Sexy Angels, Fhedolts, Andy Warhol Banana Technicolor, Mind Invaders, Cancer, Musique Mecanique, Tampax, Hitler SS, W.K.W., Little Chemists e Waalt Diisneey Production.

Questo disco suscitò l'interesse dei fans italiani del punk ma anche quello dei programmi televisivi nazionali. Tra i primi che se ne occuparono, va riconosciuto il merito allo stesso Red Ronnie, Carlo Massarini e Giovanni Minoli. Tutta l'Italia scoprì la scena di Pordenone.

Una seconda analoga raccolta intitolata "Onda 400" uscì allegata all'omonima fanzine di Udine, raccogliendo pezzi degli Andy Warhol Banana Technicolor, Fhedolts, Cancer, Mind Invaders e Sexy Angels, attirando l'attenzione delle riviste specializzate New Musical Express e Rockerilla.

Oltre a quella di Pordenone, nello stesso periodo in Italia era famosa anche la scena punk di Bologna; le due realtà vennero in contatto nel 1980, pur conservando le loro unicità. Proprio da Bologna arrivavano i Gaznevada, che con "Pordenone Ufo attack" vollero rendere omaggio alla città che in quel momento incarnava il futuro.

Seguirono l'omonimo EP degli Ice & the Iced (1981); la raccolta IV3SCR contenente pezzi dei Sexy Angels, Gigolò Look, Cancer e Mess (1983); l’album di XX Century Zorro (ex Miss Xox) intitolato "La volpe du XX siecle" (1983); il disco "Pordenone Taranto" del 1984.

La fine degli anni '80 e del punk vide anche il dissolvimento di The Great Complotto, ma il suo periodo d'oro si era purtroppo già esaurito da tempo.

Cosa rimane oggi di "The Great Complotto"? Molte canzoni sono state caricate su Youtube, e la compilation omonima è stata recentemente ristampata da ShaKe Edizioni Underground. Inoltre ci sono i Tre Allegri Ragazzi Morti e i Prozac + che mossero i loro primi passi musicali proprio in quel mondo.

Forse il modo migliore per capire "The Great Complotto" è ancora il servizio realizzato per Mr. Fantasy: lo trovate cliccando qui.

 

Gabriele Tomasi – Onda Musicale

 

 

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Tags: Punk, Pordenone
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