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Billy Sherwood: il bassista degli Yes si racconta al nostro giornale

Billy Sherwood

Billy Sherwood, al secolo William Wyman Sherwood nasce a Las Vegas il14 marzo 1965 ed è un bassista e cantante statunitense.

Billy Sherwood è un musicista, produttore discografico, e tecnico del suono. È noto, tra l’altro, per aver collaborato, a più riprese e con diversi ruoli, con lo storico gruppo progressive degli Yes negli anni 90. Cresce in una famiglia di musicisti: suo padre Bobby è un direttore di orchestra jazz, sua madre Phyllis una cantante e batterista, e suo fratello Michael pianista, tastierista e cantante.

La carriera musicale di Billy Sherwood inizia con la band chiamata Lodgic, fondata col fratello Michael a Las Vegas. Billy è il bassista e cantante, Michael tastierista e cantante. Nella band suonano anche Guy Allison (tastiere), Jimmy Haun (chitarra) e Gary Starns (batteria). Nel 1980 si trasferiscono a Los Angeles, e nel 1986 riescono a pubblicare il loro album di debutto, Nomadic Sands. In questo lavoro, Billy dimostra le sua grandi doti non solo come musicista, ma anche come ingegnere del suono, tecnico del mixaggio, e produttore.

Quando i Lodgic si sicolgono, Billy Sherwood fonda un nuovo gruppo con Guy Allison, i World Trade, per il quale reclutano anche il chitarrista Bruce Gowdy e il batterista Mark T. Williams. L’album di debutto omonimo viene pubblicato nel 1989, e di nuovo Sherwood ne è anche tecnico del suono e del mixaggio e produttore, oltre che bassista e cantante.

In quel periodo, piuttosto casualmente, Sherwood e Gowdy vengono invitati a suonare con Chris Squire, Alan White e Tony Kaye degli Yes. Il cantante Jon Anderson e il chitarrista Trevor Rabin sono in procinto di lasciare il gruppo, e per Sherwood e Gowdy si profila l’opportunità di sostituirli. Viene registrata qualche demo, ma il progetto, in questi termini, non viene mai realizzato; Anderson e Rabin, tra l’altro, non abbandonano gli Yes.

Come Trevor Horn prima di lui, Sherwood non è molto attratto dalla prospettiva di sostituire Anderson come frontman del gruppo

Tuttavia, Sherwood diventa buon amico di Chris Squire, con cui da vita ad un progetto inizialmente chiamato Chris Squire Experiment, da cui sarebbe derivato, qualche anno dopo, il gruppo Conspiracy. Alcuni brani scritti con Squire sono pubblicati nel 1991 sull’album degli Yes Union; per quelle tracce, Sherwood è anche produttore e tecnico del suono.

All’inizio degli anni novanta, Sherwood si dedica a un nuovo progetto chiamato The Key, insieme al chitarrista Marty Walsh e al batterista Hugh Meign. Il progetto porta alla pubblicazione di un album nel 1997. Sempre in quel periodo, Sherwood collabora come produttore e ingegnere con artisti come Motörhead, Dangerous Toys e Paul Rodgers (ex Bad Company) e suona il basso nell’album “Kingdom of Desire” dei Toto, e cura la realizzazione di alcuni tribute album, tra cui Jeffology (tributo a Jeff Beck).

Nel 1993-1994, durante il tour dell’album Talk, Sherwood torna a suonare con gli Yes, questa volta come musicista aggiuntivo (alla chitarre e alle tastiere) per le esibizioni dal vivo

Nel 1995 Sherwood realizza l’album Euphoria con il suo vecchio gruppo World Trade (nel frattempo Jay Schellen aveva sostituito Williams alla batteria). Sempre alla metà degli anni novanta fu coinvolto in numerosi progetti di altri artisti, e nella realizzazione di altri tribute album, in particolare Dragon Attack (tributo ai Queen), Salute to AC/DC (tributo agli AC/DC) e Crossfire: A Salute to Stevie Ray (tributo a Stevie Ray Vaughan).

Nel 1996 fu produttore delle tracce in studio degli album degli Yes Keys to Ascension e Keys to Ascension 2. Nei mesi successivi lavorò a un nuovo album dei World Trade, che non vide mai la luce; parte del materiale realizzato, però, apparve in seguito nel suo primo album solista, The Big Peace (1999)

Dopo i due Keys, nell’estate del 1996 il tastierista Rick Wakeman abbandonò (per l’ennesima volta nella sua carriera) gli Yes. Questo evento portò Sherwood a diventare per la prima volta membro ufficiale del gruppo per la realizzazione dell’album Open Your Eyes (1997), che conteneva molti brani scritti da Sherwood e Squire negli anni precedenti per il “Chris Squire Experiment”. Su Open Your Eyes Sherwood era tastierista e secondo chitarrista (il ruolo di chitarra solista era in quel momento coperto da Steve Howe, che era tornato al suo posto dopo la parentesi degli Yes con Trevor Rabin). Nella primavera del 1997 per concludere le session dell’album e per il loro successivo tour promozionale, gli Yes acquisirono un nuovo tastierista d’origine russo (Igor Khoroshev), lasciando il posto a Sherwood alla chitarra e alle seconde voci.

Alla fine del tour nell’estate del 1998, gli Yes tornarono in studio per registrare l’album The Ladder. Nello stesso periodo, Sherwood realizzò anche l’album Conspiracy con Squire e l’album Tangletown col fratello Michael (1999)

Durante il tour di The Ladder fu registrato e filmato un concerto, da cui furono tratti un doppio CD dal vivo e un DVD, entrambi col titolo House of Yes. Una settimana dopo al termine del tour, fu annunciato che Sherwood non era più negli Yes. Nel 2003, Billy Sherwood pubblicò un nuovo album con Squire, sotto il nome di Conspiracy: The Unknown.

Nel 2011 ha collaborato come autore all’album di John Wetton “Raised in Captivity“. Nell’estate del 2015 tornò di nuovo con gli Yes come bassista e cantante, rimpiazzando il loro bassista storico e fondatore del gruppo Chris Squire che era appena deceduto. Proprio nello stesso periodo Billy Sherwood registra Citizen, album solista e ultima partecipazione di Chris Squire.

Partecipano all’album altri membri degli Yes del passato e non, come Tony Kaye, Rick Wakeman, Patrick Moraz e Geoff Downes. Inoltre in Citizen sono presenti altre guest star come Steve Hacket, Steve Morse, Alan Parson e altri. Alla fine del 2016 viene chiamato a sostituire l’amico John Wetton negli Asia, quando le condizione di salute del frontman degli Yes peggiorano.

Lo abbiamo contattato e gli abbiamo rivolto alcune domande.

Musicista, produttore, tecnico del suono, bassista, cantante. Come si definirebbe Billy Sherwood?

“Semplicemente lo faccio … faccio un sacco di cose che consistono nel fare musica.”

Nasci in una famiglia di musicisti, quando hai avuto il primo approccio alla musica?

“Ho cominciato a suonare la batteria verso i 12 anni – ci racconta Billy Sherwood – mi ha insegnato mia madre che era una grande batterista.”

Ricordi quando è avvenuto il tuo primo approccio con il basso?

“Avevo 16 anni. Mi ricordo che mi ero stancato di non potermi esercitare con la batteria perché era così rumorosa e così ho deciso di passare al basso.”

Quali sono i musicisti ai quali ti sei ispirato nel tuo percorso di crescita professionale?

“Ce ne sono tanti. Per la batteria direi Alan White, Peter Erskine, Chester Thompson, (leggi la nostra intervista) Terry Bozzio e molti altri ancora. Per quanto riguarda il basso Chris Squire è sempre stato il mio eroe, Jaco Pastorius, Paul McCartney, Ray Shulman e così via. Per la chitarra direi Steve Howe, John McLaughlin, Robbie Robertson e tanti altri, la lista è davvero troppo lunga. Sono un fan dei musicisti di ogni genere.”

Raccontaci di quando hai incontrato Chris Squire e del tuo mancato ingresso (in quella circostanza) negli Yes.

“Ho incontrato Chris tra l’88 e l’89 quando Jon Anderson, Bill Bruford, Rick Wakeman e Steve Howe erano una band e gli Yes erano senza un cantante solista. Chris e gli altri ragazzi volevano che io prendessi il posto di Anderson … tutti pensavano che questa fosse una grande idea tranne io. Non volevo. A quel tempo stavo seguendo il mio percorso musicale. Inutile dire che la mia relazione con gli Yes è rimasta costante in questi decenni e continua ad esserlo.”

In seguito hai collaborato con Motörhead, Paul Rodgers, Toto e Dangerous Dream e ancora con gli Yes con i quali hai collaborato in sette dischi.

“Ho imparato sempre di più sulla musica ad ogni incontro. È stata una benedizione lavorare con musicisti incredibili durante il corso degli anni della mia carriera.”

In seguito hai preso il posto proprio del tuo amico Chris Squire al basso negli Yes. Cosa ricordi di quel periodo?

“È stato molto emozionante anche se c’era molta tristezza sapendo che stavo perdendo un caro amico per il cancro. Quando Chris ha chiesto di me io, naturalmente, ho detto di sì, ma non è stata una cosa facile.”

Dal 2016 fai parte della rock band degli Asia, insieme a Carl Palmer, Sam Coulson e Geoff Downes. Che sensazione è suonare con quello che, negli anni 80, è nato come un “super gruppo” ?

“Molto simili agli Yes ed a Chris Squire a dire il vero. John Wetton era un buon amico. Ho scritto e prodotto il suo ultimo album solista, “Raised in Captivity”. Mettersi nei suoi panni è stato sia un onore che una grande tristezza, un altro amico perso a causa del cancro. Detto questo, ho fatto del mio meglio per onorare la sua memoria e, sapendo che John come Chris, volevano che io andassi avanti è stata una spinta per per me e lo è ancora.”

Che progetti hai per il futuro?

“In questo periodo sto terminando il mixaggio di “Citizen 2” – conclude il bassista americano – e mi sto preparando ad un tour estivo insieme agli Yes.”

— Onda Musicale

Tags: Steve Morse, Jon Anderson, Bill Bruford, Rick Wakeman, Steve Howe, Alan White, Carl Palmer, Alan Parson, Mötorhead, Chris Squire
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