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Hotel California: ecco alcune cose che (forse) non conoscevate

Hotel California (1976) degli Eagles è una delle canzoni più conosciute e amate da molte generazioni in ogni parte del Mondo.

Il disco esce l’8 dicembre 1976 (leggi l’articolo) ed è il quinto lavoro discografico della rock band americana originaria di Los Angeles. Si tratta del primo album degli Eagles senza l’apporto del membro fondatore del gruppo Bernie Leadon e che vede la presenza del chitarrista Joe Walsh. Inoltre, è l’ultimo disco registrato dalla band con in formazione il bassista Randy Meisner. 

L’album divenne un enorme successo, con più di 16 milioni di copie vendute nei soli Stati Uniti, e 32 milioni in tutto il mondo. Il disco raggiunse la vetta delle classifiche in diversi Paesi e fruttò alla band due Grammy Awards per i brani Hotel California e New Kid in Town.L’album “Hotel California” riceve anche una nomination come “Album of the Year” poi persa in favore di “Rumours” dei Fleetwood Mac. 

Dal disco sono estratti tre singoli da Top 20, New Kid in TownHotel California, e Life in the Fast LaneNew Kid in Town (il 26 febbraio 1977) e Hotel California (il 7 maggio 1977) salgono fino in cima alla classifica Billboard Hot 100, mentre Life in the Fast Lane raggiunge la posizione numero 11.  

Hotel California viene considerata da molti una delle migliori canzoni rock di sempre ed è inclusa dalla rivista americana Rolling Stone alla posizione numero 49 nella lista delle migliori 500 canzoni di tutti i tempi. Altri brani celebri presenti nel disco sono Wasted TimeVictim of Love, e The Last Resort che è il brano più lungo dell’album, e che dura oltre sette minuti. Su questa pietra miliare della storia del rock è stato detto e scritto moltissimo, tuttavia, forse, ci sono alcune cose che non tutti conoscono e che noi vi vogliamo raccontare. 

1. “Life in the Fast Lane” (terza traccia del disco nella versione americana) è ispirata da uno spacciatore

Glenn Frey ha ammesso che il brano “Life in the Fast Lane” fu ispirato dal suo spacciatore  personale. I due si trovavano in auto diretti ad una partita di poker e l’uomo guidava a forte velocità. Così Glenn Frey gli chiese di rallentare ma lo spacciatore rispose “Life in the Fast Lane!” (una vita nella corsia di sorpasso!). Da allora Frey decise che quella frase sarebbe stata di ispirazione per una canzone. E così avvenne.

2Il testo. Fuga da cosa e accuse di satanismo?

Il testo della canzone racconta di un uomo che è stanco di girovagare per il deserto e incontra un hotel dove decide di entrare a passare la notte. Il testo prosegue fra spunti esterni come i rapporti tesi fra Don Henley e la sua fidanzata Leree Rodkin, anche se lo stesso Henley in alcune interviste ha affermato di essere un testo frutto della fantasia. La band ha inoltre sempre respinto fermamente alcune accuse di satanismo che sostenevano che il testo inneggiasse al Demonio e al cannibalismo.

3. La title track “Hotel California” inizialmente si chiamava“Mexican Reggae

IL cantante e chitarrista Don Felder compose il brano in una calda estate a Malibu, in California. Gli accordi gli ricordavano una melodia reggae e lui la fece ascoltare al resto della band. Il brano piacque e si decise di dare un nome provvisorio al brano, “Mexican Reggae”. In seguito venne cambiato in Hotel California.

4. In sala di registrazione Don Felder si dimentica la sequenza degli accordi

Dalla prima demo di “Hotel California” all’effettiva registrazione in studio sono passati circa 12 mesi. E così quando Felder inizia ad incidere i brani si accorgw che si è dimenticato buona parte degli accordi, come lui stesso ha ammesso: “Avevo registrato la demo un anno prima, non ricordavo neanche cosa ci fosse sopra“. Il problema è stato risolto facendogli riascoltare la registrazione fatta su una musicassetta. 

5. Don Henley voleva dormire solo sul suo materasso portato da casa

Per il tour di “Hotel California” la band noleggia un jet privato e sull’aereo, oltre agli strumenti, trovava sempre posto anche il materasso personale di Don Henley il quale, soffrendo di lombalgia, riusciva a riposare bene solo sul suo materasso. “I materassi degli alberghi, di tutti gli alberghi, erano terribili. I materassai erano la cosa peggiore nella stanza.

6. Grammy Awards? No grazie!

Nel 1978 gli Eagles ricevono diverse nomination per i Grammy Awards ma decidono di non partecipare. La motivazione?  Non volevano esporsi in pubblico. Queste le parole di Hentley: “La sola idea di una gara per stabilire chi è ‘meglio’ non ci piace affatto.” Immaginiamo l’imbarazzo al momento della proclamazione del vincitore del primo premio che, neanche a dirlo, venne assegnato agli Eagles. Ovviamente nessuno della band salì sul palco a ritirarlo cosa che fece Irving Azoff, il loro discografico. L’uomo improvvisò alcune frasi di circostanza e disse che gli Eagles si trovavano a Miami a registrare il nuovo disco. 

7. Inizialmente era considerata una canzone “fiacca“.

Infatti, il brano venne registrato ben tre volte. Due a Los Angeles e una a Miami (la versione definitiva). I produttori sostenevano che fosse troppo lungo (6 minuti e 8 secondi) per i parametri delle radio di quel periodo e consigliarono di accorciarlo. Fortunatamente non vennero ascoltati e divenne subito un successo.

8. Nessuno degli Eagles è nato in California.

Nessuno dei componenti della band era californiano: Randy Meisner era del Nebraska, Don Henley del Texas, Glenn Frey di Detroit, Don Felder della Florida e Joe Walsh veniva dal New Jersey (appena subentrato al posto di Bernie Leadon, unico californiano del gruppo), e nella canzone la California è vista dalla prospettiva di un estraneo.

9. Problemi di troppo rumore in sala di registrazione

Come detto fra la stesura della bozza e la registrazione definitiva della stessa panno circa dodici mesi ma alla fine gli Eagles entrano in studio di registrazione. Dopo due tentativi a Los Angeles decidono di trasferirsi a Miami presso i Criteria Studios, dove in effetti avviene la registrazione definitiva di Hotel California. Tutto bene? Niente affatto! Nella sala confinante con gli Eagles ci sono i Black Sabbath che stanno registrando il loro ultimo disco. Si racconta di una gran lavoro dei fonici per eliminare i rumori di fondo.

10. Hotel California o We Used to Know?

Una curiosità riguarda la sequenza degli accordi di Hotel California che assomiglia moltissimo ad un brano dei Jetro Tull: “We Used to Know“, contenuta nell’album “Stand up” del 1969. In effetti, risulta che le due band hanno fatto un tour insieme prima che gli Eagles registrassero “Hotel California“. In un’intervista radiofonica alla BBC, Ian Anderson, leader dei Jethro Tull, ha affermato ridendo di stare ancora aspettando i diritti d’autore anche se, successivamente, ha chiarito il suo pensiero al riguardo: “È difficile trovare una sequenza di accordi che non sia ancora stata usata. È la progressione armonica, quasi una certezza matematica che prima o poi ti ritroverai con la stessa cosa se ti metti a suonare qualche accordo su una chitarra. Non c’è certamente alcun senso di plagio a mio avviso, anche se a volte alludo, scherzando, di accettarlo come una sorta di tributo”.

https://youtu.be/vydym4wh9Qo

— Onda Musicale

Tags: Black Sabbath, Ian Anderson, Hotel California, Eagles, Glenn Frey
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