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Alla ricerca della canzone più rock della storia: Rain

“Rain” è una canzone super rock dei Cult contenuta nel loro album “Love” del 1985. Ok, lo ammetto: è il pezzo più tamarro tra quelli finora presentati in questa rubrica, ma contiene tutti gli elementi fondamentali di una canzone rock.

Dura solo quattro minuti, ma ha un riff di chitarra che ti si imprime nella mente e non lo puoi scordare; il ritmo dato dalla batteria ti trascina, ma soprattutto è piena di chitarre! Chitarre! Un sacco di chitarre!

Il brano, scritto dal cantante Ian Astbury, fu ispirato da una danza della pioggia indiana, ma il suo autore ha dichiarato che parla solo di sesso.

Il testo gira attorno alle parole

Situazioni calde e appiccicose, sai cosa intendo / Come un sole del deserto che mi brucia la pelle / L’ho aspettata, per così tanto tempo / Apri il cielo e lasciala scendere / Ecco che arriva la pioggia”.

La canzone raggiunse la posizione numero 17 nella classifica dei singoli nel Regno Unito.

Leggi anche gli altri articoli di “Alla ricerca della canzone più rock della storia”:

(I can’t get no) Satisfaction
Helter Skelter

In-A-Gadda-Da-Vida

I’d Do Anything for Love (But I Won’t Do That)

All Day And All Of The Night

(Dont’t Fear) The Reaper
My Generation
Stairway to Heaven
Under the Bridge

You Really Got Me
Are You Gonna Be My Girl
Innuendo

— Onda Musicale

Tags: The Cult, Rain, cult, Ian Astbury
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