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23 aprile 1971: in Inghilterra esce “Sticky Fingers” dei Rolling Stones

Rolling Stones Sticky Fingers 1971
Sticky Fingers” è un album discografico del gruppo rock britannico dei Rolling Stones, pubblicato in Inghilterra il 23 aprile 1971 e negli Stati Uniti il 1º maggio dello stesso anno.

Il disco raggiunge la prima posizione sia nella classifica inglese, sia in quella statunitense, rimanendovi rispettivamente per cinque e quattro settimane. Nel 2003 l’album è inserito dalla rivista Rolling Stone alla posizione numero 63 nella loro lista dei migliori 500 dischi di sempre.

Oltre ai membri del gruppo, il produttore Jimmy Miller partecip attivamente al disco suonando le percussioni in alcuni brani. Inoltre, il sound generale di Sticky Fingers risente del fondamentale contributo strumentale dato dalla sezione degli strumenti a fiato ad opera di Bobby Keys e Jim Price, già collaboratori di Derek and the Dominos.

Keys, che aveva iniziato a lavorare con gli Stones in Let It Bleed, suona l’assolo di sassofono presente in Brown Sugar; e la sua presenza insieme a quella di Price caratterizza le sonorità di molte canzoni dell’album, integrandosi alla perfezione nel sound degli Stones degli anni 70. Al pianoforte partecipano artisti come Nicky Hopkins e Ian Stewart.

Anche se le sessioni in studio per Sticky Fingers iniziano nel marzo 1970, i Rolling Stones hanno già registrato parte del materiale ai Muscle Shoals Studios in Alabama nel dicembre 1969, e Sister Morphine risaliva alle sedute di registrazione per l’album “Let It Bleed”. La maggior parte delle tracce presenti in Sticky Fingers sono incise utilizzando lo studio di registrazione mobile dei Rolling Stones a Stargroves durante l’estate e l’autunno del 1970. Sempre nello stesso periodo vengono registrate anche le versioni embrionali di futuri brani che sarebbero poi apparsi nel successivo disco della band, “Exile on Main Street”.

Con la scadenza del contratto che li lega alla Decca/London, i Rolling Stones sono finalmente liberi di pubblicare i loro dischi come più gli aggradava (comprese le copertine). Quando però la Decca Records informa il gruppo che i Rolling Stones avrebbero dovuto cedere loro i diritti su un ultimo singolo, gli Stones gli consegnano un brano dal testo impubblicabile date le oscenità contenutevi: Cocksucker Blues (“il blues del pompinaro”).

La Decca naturalmente rifiuta la canzone che viene pubblicata solo più tardi su una compilation della Germania Ovest nel 1983, pubblicazione che viene comunque annullata e riproposta senza la traccia in questione (da allora il brano è disponibile solamente su bootleg). Infine, Allen Klein, il loro ex manager del quale si erano recentemente sbarazzati, assesta un brutto colpo agli Stones quando essi scoprono di aver inavvertitamente firmato un accordo contrattuale che li obbliga e cedere alla ABKCO Records di Klein i diritti di pubblicazione su tutto il materiale degli Stones dal 1963 al 1970. Klein ottiene inoltre anche il copyright su due canzoni del disco in uscita, Brown Sugar e Wild Horses. Per questa ragione il manager e la band sono rimasti in causa per più di un decennio.

Brown Sugar – Live, Texas 1972

La celebre copertina del disco, opera dell’artista pop Andy Warhol, è caratterizzata da un paio di jeans con evidente rigonfiamento all’altezza dei genitali (nella versione su LP la cerniera era apribile). All’interno è presente il famoso Tongue & Lip disegnato da John Pasche e la versione più spoglia della copertina col modello vestito solo di mutande, col rigonfiamento ancora più in mostra. Le fotografie sono di Billy Name mentre il design, su indicazioni di Warhol, è di Craig Braun.

La fotografia del “pacco” maschile stretto dentro un paio di attillati blue jeans, all’inizio fu creduta da molti fan appartenere a Mick Jagger, mentre invece il modello utilizzato fu Joe Dallesandro, attore dei film di Warhol. Nel 2003, il canale televisivo VH1 ha nominato quella di Sticky Fingers la “migliore copertina di album di sempre“.

In Spagna, la copertina originale è ritenuta troppo scandalosa e viene sostituita dalla non meno sinistra foto di un barattolo dal quale spuntavano delle dita femminili; inoltre Sister Morphine, per i riferimenti alla droga contenuti nel testo della canzone, è tolta dalla scaletta dei brani e rimpiazzata da Let it Rock, una cover di un brano di Chuck Berry.

Nel 1992, la pubblicazione in LP dell’album in Russia è modificata con il lettering del titolo e il nome della band in cirillico, e la foto del modello in jeans è sostituita con l’equivalente al femminile per suscitare minore scandalo.

Tracklist di Sticky Fingers

(Tutti i brani sono opera di Mick Jagger & Keith Richards, eccetto dove indicato)

Brown Sugar – 3:49
Sway – 3:51
Wild Horses – 5:52
Can’t You Hear Me Knocking – 7:14
You Gotta Move – 2:32 (testo: McDowell/Davis)
Bitch – 3:36
I Got the Blues – 3:52
Sister Morphine – 5:31 (testo: Jagger/Richards/Faithfull)
Dead Flowers – 4:03
Moonlight Mile – 5:56

— Onda Musicale

Tags: Let It Bleed, Allen Klein, The Rolling Stones, Mick Jagger, Andy Warhol, Sticky Fingers
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