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Le volte in cui Keith Richards è quasi morto

Una vecchia storiella racconta che, dopo la venuta dell’apocalisse nucleare, sulla Terra rimarranno solo gli scarafaggi e Keith Richards. Fra il serio e il faceto, resta una realtà.

Inoppugnabile. Keith Richards, lo storico chitarrista dei Rolling Stones, è quasi morto parecchie volte ma è ancora fra noi. Fortunatamente per lui e anche per noi. 

Keith Richards nasce a Dartford il 18 dicembre del 1943 ed è un chitarrista, compositore e attore britannico, membro fondatore dei Rolling Stones. Keith è l’unico figlio di Bertrand Richards e Doris Dupree Richards. Nasce al Livingston Hospital di Dartford, nel Kent, Inghilterra. Suo padre era un operaio ferito nella seconda guerra mondiale durante l’invasione della Normandia

La madre compra a Keith la sua prima chitarra con cui impara a suonare ascoltando brani di Billie Holiday, Louis Armstrong, Duke Ellington e altri. Il padre invece denigra l’entusiasmo musicale del figlio. È noto al grande pubblico soprattutto in qualità di membro dei Rolling Stones, il gruppo da lui fondato assieme al cantante Mick Jagger e Brian Jones nel 1962. Prima ancora i tre fondano i Little Blue Boy And The Blue Boys, primo abbozzo della futura matrice Rhythm’n’Blues che prenderà vita negli Stones. Appassionato di bluesmen come Jimmy Reed, Muddy Waters, Bo Diddley Slim Harpo, Keith già a 16 anni conosce i riff di Chuck Berry (suo vero idolo) alla perfezione. 

Grazie a Brian Jones, viene a conoscenza del chitarrista Robert Johnson, il cui stile lo influenza enormemente, nell’approccio al Blues. Sul finire degli anni ’60, stringe una profonda amicizia con Gram Parsons, che gli trasmette l’amore per il country e le ballate.

A suo modo, la chitarra elettrica è stata fondamentale per farmi arrivare dove sono, o dove sono arrivati gli Stones.Dove sarei ora senza di lei? Da qualche parte a suonare a un volume terribilmente basso, ancora in attesa di cominciare.” (Keith Richards)   

Lo stile di vita del giovane Richards non è certo esemplare e, fra accessi di ogni genere, arriva anche un processo per uso di droghe. Siamo nel 1967 (leggi l’articolo) ma  la leggenda dei Rolling Stones sopravvive in qualche modo alla tossicodipendenza, agli incendi, ai veleni, agli incidenti sul palco e a molto altro.  Naturalmente, come per le gesta di qualsiasi leggenda, anche su di lui ci sono molti aneddoti in equilibrio fra mito e realtà, ma resta il fatto che il buon Keith ha “visto la morte in faccia” almeno una dozzina di volte.  

Ecco un elenco (frutto di fatti riportati dai media negli anni) di alcune di queste circostanze in cui il chitarrista degli Stones ha rischiato di morire.   

1944 – Bombardamenti tedeschi su Londra

Seconda Guerra Mondiale (1939-1945). Nel 1944 Richards ha solo un anno o poco più e abita con la sua famiglia a Londra. Qualche cronaca lo da come scampato ai bombardamenti tedeschi sulla città. Tuttavia, come ci racconta la storia, la capitale inglese venne pesantemente bombardata durante quella che venne definita “la battaglia di Inghilterra“, avvenuta fra il 10 luglio e il 31 ottobre 1940. Keith Richards non è ancora nato. Le truppe tedesche bombardarono anche in seguito il territorio inglese e quindi non si può escludere che il piccolo Richards sia scampato alla morte già ad un anno di vita. Pare infatti che durante uno di questi raid tedeschi Richards e sua madre Doris siano fuggiti in una regione che era fuori dalla linea di fuoco. Al loro ritorno scoprirono che alcuni dei loro vicini erano stati uccisi e che il lettino dove dormiva Keith era stato fatto saltare in aria da una bomba. In seguito il grande highlander commentò in questo modo “Hitler gettò uno delle sue bombe sul mio letto! Stava cercando il mio culo, lo sai questo”.

1965 – Quasi folgorato sul palco 

Nel 1965 Keith ha 21 anni e suona già con i Rolling Stones da circa tre anni. Durante un concerto a Sacramento (Stati Uniti d’America), il gruppo sta suonando “The Last Time” e Richards si avvicina al microfono per cantare la sua parte ma è rivolto nella direzione sbagliata, così cerca di raddrizzarlo con il manico della sua chitarra ma la manovra provoca una fiammata elettrica blu e Keith viene colpito da una scarica elettrica. Ricordiamo che siamo negli anni 60 e gli impianti elettrici sono molto più pericolosi di adesso. Le corde della sua chitarra si rompono e lui rischia di rimanere folgorato. In seguito Richards definisce l’incidente in questo modo: “qualcuno ricorda il concerto di Altamont (leggi l’articolo) dove è morto un ragazzo e noi abbiamo dovuto interrompere più volte le nostre canzone a causa dei disordini. Abbiamo rischiato di morire quella volta ma a Sacramento ho rischiato di essere folgorato da una banale scarica elettrica.” Dopo lo spettacolo di Altamont, gli Stones sono costretti a mettersi in salvo con un elicottero. La reazione immediata di Richards all’evento di Sacramento però è riassunta in questa frase: “nel complesso, un buon concerto, spettacolare.” Keith sostiene di essersi salvato dalla folgorazione elettrica grazie ad un nuovo paio di stivali con spesse suole di gomma che indossava.  

1971 – Letto a fuoco per una sigaretta dimenticata accesa

Nel 1971 Richards è fidanzato con la modella Anita Pallenberg. Rolling Stones stanno registrando il disco “Exile on Main Street” (leggi l’articolonella villa di Richards in Costa Azzurra, nel Sud della Francia. Richards, che faceva pesantemente uso di eroina, aveva la tendenza a svenire, a volte, con l’ago ancora in mano. Quel giorno perde i sensi con una sigaretta accesa in mano mentre è a letto con Anita. Il letto prende fuoco e i due rischiano seriamente di morire bruciati ma si svegliano appena in tempo per fuggire e mettersi in salvo. Non sarebbe stata l’ultima volta che Richards giocava con il fuoco.  

1973 – Incendio nella sua casa a Redlands, nel West Sussex

E’ accertata la sua abitudine ad annuire con la testa mentre fumava e, ancora una volta, Keith deve fare i conti con il fuoco. Questa volte con un incendio nella sua casa a Redlands, in Inghilterra. Qualcuno dice che l’incendio sia scaturito dalla solita sigaretta dimenticata accesa da Keith, ma lui chiarisce tutto nella sua autobiografia “Life“, dove scrive che l’incendio è stato causato da un topo che ha mangiato alcuni cavi elettrici.  Indipendentemente da ciò, l’incendio si diffuse sul tetto di paglia della casa, mentre Richards, sua moglie Anita e i loro figli si mettevano al sicuro all’esterno anche se lui tornò indietro nel tentativo di salvare gli oggetti più preziosi, forse qualche chitarra. Alcune fotografie documentano l’incendio, una in particolare in cui si vede Richards seduto sul prato con vicino un passeggino. Naturalmente Keith ha la sigaretta accesa in mano.    

Negli anni ’70: la stricnina in Svizzera

Keith Richards ha sempre sostenuto che, nonostante la sua reputazione, era un tossicodipendente relativamente responsabile e che le uniche volte che si è trovato in guai seri con le droghe sono state quando si è sballato con persone di cui non si fidava. Richards in seguito raccontò a NME della sua peggiore esperienza con la droga“Qualcuno ha messo la stricnina nella mia droga mentre ero in Svizzera. Ero completamente in stato comatoso, ma ero completamente sveglio. Potevo ascoltare tutti, e loro dicevano: “È morto, è morto”, agitando le dita e spingendomi. Io invece pensavo: Non sono morto!”

1973 – Trasfusione di sangue 

Nel 1973 il sangue di Keith Richards è diventato talmente tossico che uno specialista medico gli prescrive una procedura sperimentale che consiste nel cambio del suo sangue con dell’altro “ripulito“. Tuttavia, questo episodio non trova alcuna conferma ufficiale. Lo stesso Richard ammette di avere messo in giro lui la notizia. Ci sono però molte prove a sostegno del fatto che il suo sangue è stato filtrato in Svizzera nel 1973. Secondo alcune fonti, il chitarrista è stato sottoposto ad emodialisi che ha permesso di rimuovere le sostanze tossiche dal suo corpo in modo che non danneggiassero ulteriormente i reni. Dopo questa operazione Richards è stato messo a riposo per qualche giorno dai dottori. Speriamo che i medici gli abbiano ricordato di spegnere prima la sua sigaretta.   

1972 – Incendio nei bagni a Chicago 

Nel 1972, in una tappa del tour, Richards e il sassofonista Bobby Keys sono invitati  alla Playboy Mansion di Hugh Hefner e quasi causano un incendio mentre sono in bagno a drogarsi. “Bobby dice: “C’è del fumo qui – Richards ha ricordato su Life – E poi, poco dopo, sentiamo bussare alla porta, troviamo i camerieri e un po’ di ragazzi vestiti di nero che portano dei secchi d’acqua. Apriamo la porta, ci mettiamo a sedere a terra con gli occhi sgranati.” La casa è stata salvata, ma, come fa notare Richards, Hefner spostò la Playboy Mansion a Los Angeles.  

1976 – Incidente con il figlio sul sedile posteriore

“Sono un buon pilota”, ha scritto Richards nella sua autobiografia Life, ricordando un episodio del 1976 quando si addormenta al volante con suo figli di sette anni, Marlon, sul sedile posteriore e viene arrestato dopo l’incidente che ne segue. “Voglio dire, nessuno è perfetto”. Il chitarrista si era messo alla guida di ritorno da un concerto a Knebworth, in Inghilterra, e aveva distrutto la sua Bentley contro un albero. “Fino a cinque o sei anni fa, c’era ancora la mia sagoma fatta di sangue sul sedile posteriore”, ha scritto il figlio Marlon. “E sul cruscotto, c’era ancora il segno dove avevo sbattuto il naso.” Keith Richards, viene arrestato dopo che la polizia gli trova dell’acido nelle sue tasche. Ha scritto in seguito “Almeno non abbiamo fatto male a nessuno.”

1978 – Incendio a Los Angeles 

Verso la fine degli anni 70, Richards inizia una relazione con una bionda svedese di nome Lil Wergilis, che ha descritto su Life come “incredibilmente divertente, molto spiritosa e bravissima a letto.” Una notte, erano in una casa in affitto a Los Angeles di proprietà di Laurel Canyon, quando Wergilis lo sveglia nel mezzo della notte perché è scoppiato un incendio in un’altra stanza (la causa dell’incendio rimane sconosciuta, anche se il chitarrista ha detto al Telegraph nel 2010 che potrebbe essere stato lui stesso accidentalmente, ad appiccare l’incendio. (Sigaretta?). “Abbiamo avuto pochi secondi per saltare dalla finestra – Richards ha scritto su Life – Mi sono messo una magliettina, mentre Lil era nuda.” Un cugino di Anita Pallenberg li trova e li porta in salvo. Quando tornano alla casa il giorno dopo, trovano un “grande cartello piantato nell’erba bruciata con scritto Grazie mille, Keith”. Il chitarrista ha detto che l’unica cosa ancora intera era una cassettiera contenente il suo passaporto, le sue cassette preferite, dei gioielli e una pistola con 500 munizioni. Dopo aver raccontato questa storia, disse: “Allora, cosa dovrei dire della mia vita? Che sono benedetto?”

1998 – Libreria addosso 

Fa sorridere pensare che, dopo tutte le droghe assunte e la vita disattenta, Keith Richards è stato quasi ammazzato da un mucchio di libri. Lo stesso Keith ha raccontato questa storia molte volte. Keith era nella sua biblioteca di casa, in piedi su una sedia per raggiungere un libro sullo studio dell’anatomia di Leonardo da Vinci quando è scivolato. Su di lui sono caduti molti volumi pesanti. L’incidente gli causa la rottura di tre costole e un rinvio del tour per gli Stones. “E’ stato uno di quei momenti in cui  pensi “Tutto fa parte del ricco corteo della vita”.

2006 – Caduta da un albero alle isole Fiji 

Durante una pausa dal Bigger Bang Tour, Keith Richards vola con degli amici su un’isola privata al largo delle isole Fiji. Dopo un pomeriggio a nuotare con Ronnie Wood, si sistema in relax su un albero – un  “basso albero nodoso” che era in pratica un ramo orizzontale, a circa due metri da terra. Mentre sta cercando di saltare giù dall’albero per andare a pranzo, scivola e sbatte violentemente la testa sul tronco ma non si preoccupa di nulla se non di andare a pranzo. Solo un paio di giorni dopo accusa un forte mal di testa un “mal di testa accecante”, durante un giro in barca. Quella notte si sente male per due volte e sua moglie, Patti, chiama d’urgenza il medico il quale dispone il ricovero in ospedale. Dopo un volo di quattro ore verso Auckland, in Nuova Zelanda, Keith viene operato dal neurochirurgo Dr. Andrew LawKeith è tornato sul palco in solo sei settimane, con il Dr. Law al suo fianco.  

Mi sono risvegliato in ospedale con la sensazione di stare alla grande – ha detto Richards –  e ho detto al dottore “Beh, quando hai intenzione di cominciare con l’operazione? Ma Law mi rispose “Tutto fatto, amico”. 

2008 – Ha sniffato le ceneri di suo padre 

Ovviamente, la stricnina non è la cosa più strana che Keith Richards ha messo nel suo organismo. Come ha rivelato il chitarrista in un’intervista, poi confermato nella sua autobiografia ‘Life‘, una volta ha sniffato le ceneri di suo padre. (leggi l’articolo)

La verità della questione è che, dopo aver avuto le ceneri di papà in una scatola nera per sei anni, perché non riuscivo davvero a spargerlo al vento, ho finalmente piantato una robusta quercia inglese per spargerlo – scrisse Richard – E quando ho tolto il coperchio della scatola, uno spruzzo fine delle sue ceneri è soffiato sul tavolo. Non potevo semplicemente spazzolarlo, così ho pulito il dito sopra di esso e ho sniffato il residuo. Cenere alla cenere, padre in figlio.” 

Forse questo non è un incidente che ha quasi ucciso Richards, ma è certamente un confronto con la morte. 

— Onda Musicale

Tags: Robert Johnson, Anita Pallenberg, Keith Richards, The Rolling Stones, Mick Jagger, Brian Jones
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