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La risposta piccata di Paul McCartney al doganiere impiccione

Il progetto “Anthology” dei Beatles, che nel 1995 fece riunire Paul McCartney, George Harrison e Ringo Starr mandando in visibilio i fans, incontrò anche qualche sparuta resistenza.

Ne fece le spese Sir Paul in una situazione insospettabile, ovvero presso la dogana di New York, come conferma lui stesso nel libro “Paul McCartney – La versione di Paul” di Paul Du Noyer.

Da poco atterrato negli Stati Uniti, l’ex Beatle si trovò di fronte un funzionario doganale che tenne a fargli sapere la sua opinione sul progetto “Anthology”. Secondo il doganiere i tre musicisti non avrebbero potuto chiamarsi “Beatles” senza la presenza di Lennon. Udita questa affermazione il bassista, complice la stanchezza del viaggio, perse il suo aplomb britannico e rispose decisamente per le rime al funzionario.

Lasciamo la parola allo stesso McCartney: 

Alla dogana di New York ho incontrato un tizio piuttosto antipatico. Un uomo slavato che mi ha detto, tutto serio: ‘Quel progetto che state facendo con i Beatles… Voglio solo dirle che per me non sono i Beatles, senza John.‘ Dopo un volo, non ero dell’umore giusto per stare a sentire le stronzate di un doganiere. Così ho risposto ‘Me ne frego di quel che pensa, e comunque lei è male informato, perché c’è dentro anche John, cazzo!‘”

La morale è: se vi capitasse di incontrare Paul McCartney, mai farlo arrabbiare.

— Onda Musicale

Tags: John Lennon, The Beatles, Paul McCartney
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