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Ian Mosley: intervista al batterista dei Marillion

Ian Mosley nasce a Londra, precisamente nel quartiere di Paddington, il 16 giugno del 1953. E’ un batterista britannico di prog rock. Dal 1984 è il batterista del gruppo inglese prog dei Marillion.Ian Mosley si unisce alla band nel 1984, per sostituire Mick Pointer. 

In quel periodo i Marillion sono alla ricerca di un batterista che possa sostituire degnamente Pointer, co-fondatore della formazione. Dopo una lunga ricerca la scelta cade su Ian Mosley che entra nei Marillion. Mosley ha alle spalle alcune collaborazioni fra le quali una prestigiosa con Steve Hackett con il quale ha lavorato sia in due dei suoi album da solista che in tour. Con i Marillion Mosley ha realizzato 17 dischi. Ian Mosley ha anche suonato nel 1975 nell’album “Birds” della band olandese Trace e nel disco In The Last Waking Moments… degli Edison’s Children, gruppo di cui faceva parte anche il suo compagno nei Marillion, il bassista Pete Trewavas, suonando la batteria nell’epica The Awakening, suite di 16 minuti. Lo abbiamo contattato e gli abbiamo rivolto alcune domande.    Che tipo di batterista sei e quando hai iniziato a suonare la batteria?

“Non sta a me dirlo……mi piace pensare di essere un batterista versatile. Ho iniziato a suonare quando ero molto giovane.”

Quali sono i musicisti a cui ti sei ispirato nel tuo percorso di crescita professionale?

“Ci sono davvero centinaia di musicisti che mi hanno ispirato nel corso degli anni… Buddy Rich, Billy Cobham (leggi la nostra intervista), Christian Vander, Keith Moon, John Bonham, Jack de Johnette, Tony Williams, Lenny White.… e molti altri…la lista è infinita.”

Nella tua carriera hai suonato con Steve Hackett. Puoi dirci cosa significa per te avere lavorato con un grande professionista come lui?

“Lavorare con Steve è stato un piacere assoluto. Non solo un musicista fantastico ma anche un uomo molto simpatico….spero di lavorare di nuovo con lui un giorno.”

Nel 1984 sei entrato nei Marillion, una delle migliori prog band di sempre. Cosa ricordi di quel periodo ed è vero che fu Fish ad introdurti nella band?

“Ricordo la prima volta che ci ho suonato con loro. Sembrava molto speciale. C’era un’alchimia che la band sembra conservare ancora oggi. In tutta onestà non ricordo di chi sia stata la decisione di chiedermi di unirmi ai Marillion…. immagino sia stata tutta la band e non la scelta di un solo individuo.”

Dal 1984 sei il batterista fisso dei Marillion, esattamente il quinto. Qual’è il segreto per rimanere a questo livello così elevato

“Il segreto? Ricatto….. No, sto solo scherzando….. penso che se stai andando avanti bene devi goderti quello che stai facendo insieme a tutti i membri della band.”

Nel mese di marzo hai pubblicato un libro che è stato subito un grandissimo successo, andando sold out in poco tempo. Cosa puoi dirci di questa che è la tua prima esperienza come scrittore?

“E’ la mia prima memoria e sono un pò stupito che la gente lo apprezzi tanto …….. In realtà è stata l’autrice Georgina Wistow a fare tutto il lavoro di assemblaggio. Ha fatto le domande e io ho fatto del mio meglio per rispondere nel modo più veritiero possibile…..le devo un grosso drink.”

Quali progetti hai per il futuro?

“Al momento è 100% Marillion…. Abbiamo un anno impegnativo davanti a noi…. Altre quattro convention, un tour e un nuovo album da scrivere…. ogni volta che ho del tempo libero, o dormirò o porterò i miei cani a fare una passeggiata…..”

— Onda Musicale

Tags: Billy Cobham, Steve Hackett, Pete Trewavas, Marillion, Keith Moon, Tony Williams, John Bonham
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