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The Piper at the Gates of Dawn: il primo capolavoro dei Pink Floyd

The Piper at the Gates of Dawn”, uscito ufficialmente nell’agosto del 1967 in Inghilterra, la prima fatica del gruppo, richiamava essenzialmente i primi due singoli, “Arnold Layne” del marzo 1967 e “See Emily Play” del giugno 1967, che già dal primo periodo furono un successo di vendita.

Raggiunse il 6° posto nella classifica inglese dei 33 giri, rimanendo per 7 settimane nella Top20 Inglese

Registrato agli Abbey Road Studios di Londra quasi nello stesso momento di “Sgt. Pepper’s Lonely Hearts Club Band” dei Beatles, il disco fu sottovalutato all’inizio dai fans, tranne che per due canzoni, “Interstellar Overdrive” e “Astronomy Domine”, considerate invece ‘underground’, in linea con il periodo.

Il titolo di questo LP (The Piper at the Gates of Dawn) viene dal titolo del settimo capitolo del libro di Kenneth GrahamWind in the Willows”, dove Ratty e Molly cercano un animale perduto, e hanno una specie di esperienza religiosa quando incontrano, appunto, “The Piper At The Gates Of Dawn” (che molti identificano in Pan). Il titolo per l’album-tributo a Syd BarrettBeyond the Wildwood” è anch’esso preso dal nome del settimo capitolo di quel libro.

La copertina di “The Piper at the Gates of Dawn” è in perfetto stile ‘flower power’ del 1967

Una serie di scatti sovrapposti dei quattro Floyd in abiti di “Granny Takes A Trip”, realizzata da Vic Sigh, un amico del produttore Norman Smith. Per quanto riguarda invece il retro della copertina, Syd Barrett fu il principale responsabile della scelta del motivo, dato che era un suo disegno: anche questo fu ispirato dalla session di foto che i Floyd fecero in un parco di Londra.

Norman Smith (che già lavorava con i Beatles, sino a “Ribber Soul”), uno dei produttori dello staff della EMI, fu uno dei principali mecenati dei Floyd, che portò la band a stipulare il contratto con la EMI, presente in ogni giornata di session durante la registrazione dell’album. Peter Jenner fu presente nell’album attraverso la sua voce: la si può udire tra le voci che pronunciano i nomi dei corpi celesti con il megafono durante “Astronomy Domine”. L’ispirazione di questo pezzo fu presa, secondo i più informati fan, da alcuni della EMI dalla prima esperienza di Syd con l’LSD e per la sua passione per i corpi celesti.

Comunque, la canzone fu inclusa negli spettacoli dal vivo per parecchie date, prima della versione finale che poi risultò nell’album

Alcune variazioni sui brani. L’edizione giapponese del disco ha aggiunto “See Emily Play” alla fine della seconda facciata, mentre l’edizione americana è un tantino differente da quella europea.

Qui sotto sono riportati i brani presenti sulle due edizioni:
  • edizione americana: see emily play – pow r. toc h. – take up my stethoscope and walk – lucifer sam – matilda mother – the scarecrow – the gnome – chapter 24 – interstellar overdrive;
  • edizione europea: astronomy domine – lucifer sam – matilda mother – flaming – pow r. toc h. – take up thy stethoscope and walk – interstellar overdrive – the gnome – chapter 24 – scarecrow – bike.

Negli U.S.A., il disco fu affidato dalla Capitol alla Tower Records, che realizzò una versione dell’album la cui uscita coincideva con il tour americano di ottobre dei Floyd. Ma la versione americana fu assemblata anch’essa in maniera differente rispetto a quella europea

La disposizione all’origine dei pezzi del disco non includeva “Interstellar Overdrive”, che inizialmente era stata registrata per essere pubblicata su 45 giri e poi accantonata dal gruppo in attesa di incidere qualche nuovo brano.

Il titolo e gran parte dei testi di “Chapter 24” furono riprese direttamente dal libro “Chapter 24” di “I Ching”

Un vecchissimo testo cinese di 5000 anni, che all’epoca era uno dei libri preferiti da Syd. Invece, “Pow R. Toc H” fu rinominata “The Pink Jungle” durante l’esecuzione della suite “The Man” nel 1969. E’ stato detto che il brano non era niente altro che le prove embrionali di quello che sarebbe poi diventato “Interstellar Overdrive” e che doveva essere inserito in quella canzone. Poi, però, diventò un pezzo unico.

Alcune variazioni delle copertine
  • In Italia, l’album uscì nel 1971, con una copertina totalmente differente: rappresentava una foto dei Floyd con Gilmour, fatta circa alla fine del 1969 davanti ai Key Gardens a Londra.
  • Nel 1983, invece, in Inghilterra, la ristampa dell’album fatta dalla Fame uscì con la parola “Fame” scritta a lettere rosse obliquamente nell’angolo in alto a destra.
  • Take Up Thy Stethoscope And Walk” fu la prima composizione di Waters ad essere registrata negli studi. La canzone doveva ricreare il suono on stage della band, ma Norman Smith tagliò la parte mediana.
  • Si dice che “The Gnome” fu inspirata sia dal libro di J.R.R. Tolkin “Il Signore degli Anelli”, sia da “Wind in the Willows” di Kenneth Grahame. La canzone sembra essere la descrizione di un viaggio di Frodo, il piccolo gnomo che si trova nel libro.
Come si pronuncia “Domine

La domanda può essere evasa con un “dom-in.ee”, in rima con la parola precedente (“astronomy”), oppure secondo una interpretazione dal latino “doh-mi-nay” o “domine”, dominare. Ascoltando alcuni Roio ed alcune interviste, possiamo dire che entrambe le pronunce sono verosimili. Perfino Mason in una intervista del 1994, pronunciava la parola come “domine”, alla maniera latina.

See Emily Play” fu una rivisitazione di un precedente pezzo della band, “Games For May”, che fu scritto ed interpretato appositamente per il concerto del Queen Elizabeth Hall del maggio del 1967, durante la serata dei “Free Games For May”. Si dice che durante la session di registrazione del pezzo, il 21 maggio 1967, Gilmour fece visita all’amico Barrett negli studi di registrazione, proprio mentre usava il suo effetto preferito, un accendino Zippo sulle corde della sua chitarra, come se fosse un effetto slide.

Emily Young, la ragazza che ha reso celebri i Pink Floyd ma è stata dimenticata per 50 anni

Il nome di Emily deriva, secondo i più assidui fans, da Emily Young, una sedicenne assidua frequentatrice della Notting Hill Free School, dove sul finire dell’anno precedente il gruppo aveva potuto collaudare il proprio repertorio, in seguito affermata scultrice, figlia di Wayland Hilton Young, 2° baronetto di Kennet, chiamata anche “the psychedelic schoolgirl” per la sua assidua frequentazione dell’UFO Club, dove i Floyd suonavano spesso.

Cosa significa “Pow R Toc H”?

Secondo la maggior parte dei fans significa “Power Toke” oppure “Power Tokage”. Qualcuno suggerisce invece che possa significare “Power Touch”. Ma il vero problema con quest’ultima interpretazione è che esiste lo spazio tra la “C e la “H”. Ci sono delle interviste alla band che disse che il titolo si annuncerebbe come si legge, ovvero “pow are toc ache”: se lo si pronuncia velocemente e ripetutamente, vedrete che diventerà “power tokage”.

Comunque, sappiamo che la canzone, o almeno il ritornello iniziale, fu ispirato da un avvenimento realmente accaduto durante uno dei primi concerti del gruppo: dopo lo show, mentre la band stava smontando gli strumenti, un ubriaco salì sul palco, barcollò sino al microfono e cominciò a cantare: “ka-choom pa pa, ka-choom pa pa…”.

Cosa si dice nell’inizio di “Astronomy Domine”? E’ Peter Jenner (il manager dei Floyd di allora) che grida qualcosa (potrebbe essere un oroscopo), e un’altra persona che parla attraverso un megafono. E’ veramente arduo scoprire esattamente cosa dicono, ma Mark Brown e Matt Denault hanno immaginato questo:

“Moon in both [houses]…” ….. “…Scorpio, [Arabian Skies], Libra…”….. “…Pluto was not discovered until 1930…”.

“…[two/ten] seconds to [ignition]…”….. “…all systems satisfied…”.

“…just completed orbital…”.

(Tratto da Pink Floyd Italia)

— Onda Musicale

Tags: The Beatles, Nick Mason, Emi, The Piper at the Gates of Dawn, Interstellar Overdrive, Syd Barrett, See Emily Play
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