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David Gilmour: recensione di “Rattle that Lock”

David Gilmour

Rattle That Lock è un album solista di David Gilmour, questo è quello che bisogna ricordarsi prima di ascoltare il disco.

E lo dico fin da subito, in un ipotetico “best of” di David Gilmour da questo album io ci prenderei almeno 5 traccie, e non è poco, visto i dischi che stanno uscendo negli ultimi anni. Chi si ostina a paragonare le carriere soliste di artisti con alle spalle nomi importanti come Pink Floyd, forse non capisce che in un gruppo, con l’andare del tempo, puoi essere “limitato”, e non fare cose che magari ti piacerebbe provare, qualcosa di nuovo, per esempio in Rattle That Lock David ha voluto provare un’esperienza Jazz e Valzer, poi i risultati saranno anche discutibili ma resta il fatto che questo è il suo disco, non dei Pink Floyd e ha registrato quello che si sentiva di farci ascoltare.

La traccia di apertura è 5 am, classico brano  d’atmosfera, potrebbe starci benissimo in “The Division Bell” da quanto è bello, David qui usa la Gibson Les Paul in modo magistrale, con il classico accompagnamento d’orchestra diretta da Zbigniew Preisner.

La rivista Rolling Stone (che ha stroncato il disco dandogli 2 stelle) dice in poche parole che fa sempre lo stesso assolo, sinceramente, se il disco fosse tutto come questa canzone, io non mi stancherei mai di ascoltarlo.

David Gilmour è uno dei pochissimi artisti che può copiare da se stesso, e non penso gli si possa fare una colpa per questo. La titletrack Rattle That Lock è già da parecchio tempo che la possiamo ascoltare, ha creato pareri diversi, anche per l’ispirazione che ha avuto, il jingle della stazione ferroviaria francese… Resta il fatto che è orecchiabile e uno dei pochi brani ad essere adatto ad un passaggio radiofonico. 

Faces Of Stone è un pezzo dal sapore Valzer, ma contiene degli assolo tra i più belli di David con un suono che certa gente “darebbe via un rene” per poter avere e soprattutto un testo importantissimo. La canzone è su sua madre e alla malattia che la ha colpita. Essendo io stato coinvolto in prima persona con mia nonna (una seconda mamma per me..) affetta dalla stessa malattia, Alzheimer e Demenza, posso dire che per scriverci sopra una canzone, ci vuole molto coraggio. Fidatevi, chi non ha passato l’esperienza di un caro con questa malattia non potrà mai capire il dolore che si prova. A me la canzone ha commosso ed è una delle più belle del disco.

Si prosegue con un altro brano da pelle d’oca: A Boat Lies Waiting dedicato a Richard Wright. Il brano è stato unanimamente riconosciuto come uno dei più toccanti del disco, i cori sono di David Crosby e Graham Nash. Altre parole sono superflue. Dancing Right In Front Of Me, musica e testi interamente di David Gilmour, è un brano più “leggero”, scivola via piacevole con un piccolo cambio d’atmosfera quasi jazz nel mezzo del brano.

Gran lavoro dell’orchestra, sembra quai di risentire il “Live in Gdansk”, dove orchestra e chitarra si mescolano perfettamente.

La seconda parte di Rattle That Lock si apre con il fischio di In Any Tongue: capolavoro. Avevamo già avuto modo di ascoltarne un estratto parecchio tempo fa e subito era sembrata una nuova “Comfortably Numb”. Dal vivo fa forse ancora più impressione che in studio, la parte cantata “alta” dal vivo la cantano i coristi mentre su disco la canta (paurosamente bene) David. Per un tema importante come quello della guerra, la canzone è perfetta, l’assolo vorresti non finisse mai… Questa canzone non sfigurerebbe affatto in un disco a nome Pink Floyd.

A questo punto c’è lo strumentale Beauty, a me è piaciuto subito, mi ha ricordato certe atmosfere di “Obscured By Clouds” e “The Endless River” dei Pink Floyd, uno dei pezzi più belli del disco. 

The Girl In The Yellow Dress è un brano dal sapore jazz, forse il meno amato del disco, personalmente non sono un amante del genere e non mi sento in grado di giudicare un brano Jazz, resta il fatto che David non si era mai addentrato in questo genere, e anche quando la propone dal vivo la reazione è “tiepida” rispetto ad altre canzoni. Paradossalmente è ritenuta da David steso uno dei brani più belli del disco. 

Today è il secondo singolo estratto dall’album (prossimamente uscirà anche il video), a molti è piaciuto più del primo singolo “Rattle That Lock”. Il brano è uno di quelli che Phil Manzanera ha creato mettendo insieme dei “bozzetti” di canzone creati da David. Sa quasi di “anni 80”, per i miei gusti un pò troppo esagerati i cori, dal vivo rende molto di più.

L’album si chiude con And Then… , un’appendice di “5 am” più complessa e articolata, sempre molto d’effetto. Da lacrime agli occhi l’ultimo assolo alla chitarra Taylor con corde in nylon. Il disco si chiude con il rumore di un camino acceso… Ripeto che io non mi stancherei mai di ascoltare questo genere di canzoni.

In definitiva una delle prove più convincenti della carriera solista di David Gilmour, superiore ad On An Island seppur con qualche “difetto” minore come aver sfumato tutte le canzoni. Personalmente mi sento di consigliare questo disco non tanto per l’opera in se (ogni canzone dell’album può essere ascoltata singolarmente e non è necessario ascoltarlo dall’inizio alla fine per aver un senso compiuto) ma per dei piccoli capolavori che meritano di essere assolutamente ascoltati. Meglio se in cuffia o in Blu-Ray con l’edizione 5.1 Dts.

Grazie di continuare a  regalarci emozioni, David.. E non farci aspettare altri 9 anni, in questo mondo c’è bisogno di te!

Contenuti Extra versione cd+dvd* / cd+bluray

*molte persone hanno segnalato un problema con i sottotitoli in Italiano sbagliati nella versione Dvd. Per la versione Blu-Ray nessun problema riscontrato.

AUDIO-VISUAL

Barn Jam 1, 2, 3 e 4. Sono delle jam create nel 2007 con il compianto Rick Wright, se potete ascoltatele, solo queste meritano davvero i soldi spesi in più per avere la versione Deluxe.

THE ANIMATORS – ALASDAIR + JOCK (Documentary) e THE ANIMATORS – DANNY MADDEN(Documentary) sono due mini-documentari sulla realizzazione dei video delle rispettive Rattle That Lock e The Girl In The Yellow Dress; presenti alla fine di ogni documentario anche i relativi video completi.
POLLY SAMSON & DAVID GILMOUR AT THE BORRIS HOUSE FESTIVAL OF WRITING & IDEAS  (Documentary) è un bellissimo speciale in cui David e Polly parlano sull’ispirazione dell’album e il metodo compositivo dei due. Tra risate e rivelazioni un inaspettato documentario, senza cui non sapremmo che è Polly ad incoraggiare David a scrivere testi per conto suo.

THE MAKING OF THE RATTLE THAT LOCK ALBUM: è il documentario già pubblicato sul canale YouTube di David Gilmour ampliato e sottotitolato.

AUDIO ONLY

RATTLE THAT LOCK Extended Mix contiene alla fine della canzone un assolo di chitarra più lungo.

THE GIRL IN THE YELLOW DRESS Orchestral Version è una suggestiva versione della canzone con solo voce ed orchestra.

RATTLE THAT LOCK Youth Mix – 12” Extended Radio Dub è una versione remixata della title track, se ne poteva anche fare a meno (a mio parere).

RATTLE THAT LOCK Radio Edit è la versione radiofonica della title track

(tratto da Pink Floyd Italia)

— Onda Musicale

Tags: Pink Floyd, David Gilmour, Richard Wright, Comfortably Numb
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