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Roger Waters:”Quando lasciai la band per un po’ ebbi una strana sensazione”

Ci sono delle volte in cui alcune band diventano come un "brand", una sorta di "marchio di fabbrica" e nessuno sembra saperlo meglio di Roger Waters, 72 anni, bassista e fondatore dei Pink Floyd, gruppo musicale nato in Inghilterra nel 1965.

Roger Waters lascia i Pink Floyd nel 1983 alla fine della lavorazione del disco "The Final Cut" e non senza qualche polemica che lo porterà ad intentare una causa per il mantenimento del nome che verrà sucecssivamante assegnato a David Gilmour e Nick Mason.

Il disco, le cui canzoni erano interamente scritte da Waters,  recava scritto sul retro "By Roger Waters – Performed by Pink Floyd."

Per contro non vi è il minimo dubbio che Waters sia stato la mente creativa e voce dei Floyd dal momento in cui l'altro fondatore, Syd Barrett, fu allontanato dal gruppo a causa delle precarie condizioni mentali in cui si trovava.(leggi l'articolo)

La firma di Roger Waters è particolarmente evidente  su due dei più grandi "cavalli di battaglia" dei Pink Floyd:  "The Dark Side of the Moon"  del 1973 e "The Wall" del 1979. Anche per queste ragioni il suo abbandono fu interpretato da molti come il "de profundis" dei Pink Floyd. O almeno così avrebbe sperato probabilmente Waters.

Ma non tutte le pentole nascono con il coperchio, cita un vecchio proverbio, ed ecco che il marchio Pink Floyd si è dimostrato indistruttibile e ha resistito per anni e anni. E resiste tuttora.

Certamente per merito di un altro magico interprete della band, meno estroso forse, ma altrettanto carismatico: David Gilmour. Senza dimenticare Nick Mason e Rick Wright, "gregari" di eccezione di una macchina quasi perfetta e membri fondatori della band.

Anche se gli album post-Waters come "A Momentary Lapse of Reason" del 1987 e "The Division Bell" del 1994 sono stati lavori non particolarmente (e a torto) apprezzati, il sound e il timbro dei Floyd ha assicurato loro il successo che meritano.

Nel frattempo Waters ha lottato per trovare il consenso della critica con una serie di lavori da solista con album "The Pros and Cons of Hitchhiking" del 1984. La profonda frattura tra Roger Waters e i Pink Floyd  raggiunse però il massimo livello nel 1987 quando il bassista intraprese un tour negli Stati Uniti d'America nei mesi di giugno e luglio e proseguito nel 1985 in marzo e aprile con la tappa finale del 14 aprile a Lakeland in Florida.

A proposito di quel periodo, in seguito Roger dichiarò: "Stavo gareggiando con la nuova cosa chiamata Pink Floyd ed era come temprarsi il carattere. – ha detto in una delle rare conferenze stampa rilasciate – Nelle grandi città tutto andava per il meglio ma nel Midwest degli Stati Uniti suonavo di fronte a 1500 persone mentre loro facevano il tutto esaurito negli stadi: irritante è la parola giusta per descrivere la situazione che vivevo".

 

Stefano Leto – Onda Musicale

 

— Onda Musicale

Tags: Pink Floyd, Syd Barret, David Gilmour, Roger Waters, The Wall, The Dark Side of the Moon, A Momentary Lapse of Reason, The division bell, Nick Mason, The Final Cut
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