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Deep Purple: storia dell’hard rock senza età

I Deep Purple sono un gruppo rock britannico nato nel 1968 a Hertford ( 40km a nord di Londra ) fra i più importanti ed influenti gruppi musicali di sempre.

Insieme a gruppi storici come Led Zeppelin e Black Sabbath, sono considerati i pionieri dell'hard rock . Inoltre i Deep Purple sono stati definiti da una parte della critica, tra i primi gruppi heavy metal della storia, anche se loro hanno sempre rifiutato questa etichetta. Impossibile non associarli ai Led Zeppelin o ai Black Sabbath ed in parte agli Uriah Heep, anche se a loro va riconosciuta una sonorità che è un mix di blues e di rock and roll in un’atmosfera neoclassica.

Nella primavera del 1965 Ian Gillan entra a far parte di una formazione composta da Graham Dimmock e Tony Lander alla chitarra, Roger Glover al basso, Sheila Dimmock alle tastiere e Harvey Shields alla batteria. Il nome di questa band è Episode six. Successivamente, precisamente nel mese di febbraio del 1968, si incontrano Jon Lord e Ritchie Blackmore e costituiscono i “ Rounabout “ insieme a Chris Curtis alla voce, Bobby Woodman alla batteria e Nick Simper al basso. Questa band poco tempo dopo integra alla batteria Ian Paice ed alla voce Rod Evans.

C’era però da cambiare il nome del gruppo e Blackmore propone il nome "Deep Purple", il nome di una canzone di Nico Tempo e April Stevens che era la canzone preferita da sua nonna. Il seguito è storia.

Nell'ottobre del 1968 il gruppo ebbe un buon successo negli Stati Uniti con il singolo Hush, cover di un brano di Joe South, e con l'album di debutto, Shades of Deep Purple. Seguirono, nel 1969, due album: The Book of Taliesyn e Deep Purple; quest'ultimo comprendeva alcuni brani incisi con un'orchestra sinfonica.

Sempre a questo periodo appartengono esecuzioni di cover memorabili come Hey Joe, Mandrake Root, Help e Chasing Shadows. Dopo questi primi tre album e un lungo tour negli Stati Uniti, l'arrivo del cantante Ian Gillan (al posto di Evans) e del bassista Roger Glover al basso (al posto di Simper) da luogo alla "formazione classica" dei Deep Purple: il "Mark II".

Il primo lavoro di questa nuova formazione è l'album "Concerto for Group and Orchestra",  un movimento in tre parti composto da Jon Lord e inciso insieme alla Royal Philharmonic Orchestra diretta da Malcolm Arnold.

Ma è tempo di dare una sterzata e allora i Deep Purple deviano decisamente verso una forma di rock più duro, probabilmente è l’inizio del’Hard Rock. Dopo avere ascoltato i Led Zeppelin e i Black Sabbath Blackmore ammette: "Da quel momento decidemmo che quella era la musica che volevamo suonare anche noi".

Da quel momento i Deep Purple contribuiscono a delineare le caratteristiche che poi diventeranno quelle tipiche della musica heavy metal.

I produttori discografici premono per aggiungere un altro chitarrista al gruppo e puntare così decisamente verso una formazione a 5 elementi. Ma Jon Lord (musicista di formazione classica, diplomato al conservatorio) ha un'intuizione geniale: collega l'Hammond ad un amplificatore per chitarra elettrica Marshall.

Il suono risulta un'alternativa a quello che avrebbe fornito una chitarra e caratterizza quindi il tipico sound dei Deep Purple. È da questo momento in poi che i Deep Purple creano un sound che avrebbe influito in modo considerevole sul rock e l'heavy metal.

Nel 1970 esce "Deep Purple in Rock", da sempre considerato il capolavoro dei Deep Purple, nonché una pietra miliare del rock e dell'heavy metal.

Il disco ha un grande successo e la band deve affrontare alcuni tour mondiali, in concomitanza anche alla preparazione dell'album successivo, uscito nel mese di luglio del 1971: "Fireball".

Il risultato però è diverso dalle aspettative del pubblico; l'album in cui il gruppo si cimenta in esperimenti blues/rock (No No No e Demon's Eye) e country (Anyone's Daughter) vende meno del precedente.

Tuttavia il successo è dietro l’angolo e il disco che li consacra definitivamente è “Machine Head “ del 1972, in gran parte grazie a "Smoke on the Water", uno dei più noti della loro carriera. Il brano parla di un incendio avvenuto casualmente al Casino di Montreux (cittadina svizzera sul Lago di Ginevra ) che distrugge l'intera strumentazione di Frank Zappa e dei The Mothers of Invention.

Quest'album è registrato nel camion-studio dei Rolling Stones ed all'interno di un albergo di Montreux, con l’intento di ottenere un nuovo sound. A seguito della tournée in Giappone, esce il live “Made in Japan“, autentica pietra miliare della storia dell'hard rock.

Successivamente nel 1973 la band produce l'album “Who Do We Think We Are “scritto parzialmente anche in Italia. Dopo questo lavoro iniziano ad esserci forti tensioni nell'organico.

Gillan, sia per questioni di stress e sia per contrasti personali con Ritchie Blackmore, decide di andarsene per fondare una band chiamata i Gillan (nota in un primo periodo anche come Ian Gillan Band). Glover, invece, viene allontanato dalla band e anche lui intraprende la carriera solista.

La scelta del nuovo bassista ricade allora su Glenn Hughes (fino ad allora bassista/cantante nei Trapeze), il quale, in un primo momento ricopre il duplice ruolo di cantante e bassista, pensando di ridurre i Deep Purple ad un quartetto, ma alla fine questa idea venne accantonata (i managers volevano a tutti i costi un quintetto).

Le audizioni per reclutare il nuovo cantante non danno alcun risultato, finché Ian Paice, per puro caso, non passa per caso in un pub ed ascolta il cantante David Coverdale che si sta esibendo con la sua band.

Rimasto colpito dalle capacità vocali di Coverdale gli propone di partecipare alle audizioni, nelle quali viene scelto. Con questa formazione viene inciso nel 1974 un altro disco di grande successo, “Burn“. L'influenza di David Coverdale e di Glenn Hughes porta elementi funky, rhythm'n'blues e soul al sound del gruppo, e queste nuove sonorità sono ancora più evidenti nel successivo disco: "Stormbringer” dello stesso anno.

Blackmore però non è soddisfatto di questi mutamenti, e dopo l'uscita del live "Made in Europe" (dal tour di “Stormbringer“ ), abbandona il gruppo il giorno dopo la data di Parigi del tour mondiale, precisamente il 7 aprile 1975 per fondare i Rainbow insieme a Ronnie James Dio.

Con l'abbandono di Blackmore, i Deep Purple scelgono il giovane Tommy Bolin, in passato membro di Zephyr, James Gang e Billy Cobham, ma nonostante queste ottime credenziali l'album “Come Taste the Band” del 1975 non ha il successo sperato.

Nel 1976, John Bonham, batterista dei Led Zeppelin, si presenta dietro le quinte di un concerto dei Deep Purple al "Nassau Coliseum" di Long Island. E’ ubriaco.

Vede un microfono libero e sale sul palco prima che la security dei Deep Purple possa fermarlo. Il gruppo smette di suonare stupefatto, mentre Bonham urla al microfono: "Sono John Bonham dei Led Zeppelin e voglio semplicemente annunciarvi che abbiamo un nuovo album in uscita: si chiama Presence e, cazzo, è fantastico!".

Quindi fa per andarsene ma prima si volta verso il chitarrista dei Deep Purple e lo insulta pesantemente: "E per quanto riguarda Tommy Bolin, non sa suonare una merda!". Questo episodio compare sulle riviste musicali di tutto il mondo (è citato anche nel libro Led Zeppelin: Il Martello degli Dei) e successivamente gli stessi Deep Purple lo confermano numerose volte.

I problemi di dipendenza da eroina di Bolin creano molti problemi e tensioni all’interno del gruppo. In particolare, durante un tour mondiale in Indonesia, Tommy Bolin ha una semiparalisi del braccio sinistro a causa di un'iniezione di eroina riuscita male, e gli spettacoli seguenti vengono portati avanti dalla band con grave difficoltà ed imbarazzo fino al momento in cui il cantante David Coverdale, furibondo, lascia il palco nel bel mezzo del concerto di Liverpool.

Quella è la fine dei Deep Purple. Pochi mesi dopo Bolin muore di overdose a Miami. Era il 4 dicembre 1976. Tutto questo crea un profondo sgomento di Lord e Paice, che hanno sempre evitato e condannato l’uso di droga e il mondo degli spacciatori che bazzicano nei loro concerti.

La maggior parte degli ex Deep Purple ha discreti successi in altre formazioni: Ritchie Blackmore con i Rainbow nei quali appare successivamente anche Roger Glover; Ian Gillan realizza un paio di lavori come solista e fa anche una partecipazione nell'album “Born Again” dei Black sabbath; Glenn Hughes prosegue la carriera solista (non prima di tentare di formare un gruppo con Tommy Bolin, tentativo fallito per la morte di quest'ultimo); David Coverdale fonda i Whitesnake a cui si uniscono Ian Paice e Jon Lord, tanto che vengono soprannominati da alcuni "I nuovi Deep Purple", e a cui partecipa anche Roger Glover nei due albums del 1977 e del 1978 (David Coverdale's Whitesnake e Snakebite )

Il ritorno 

Nell'aprile del 1984, i Deep Purple tornano a riunirsi. Durante la trasmissione The Friday Rock Show della BBC, viene annunciato che la formazione composta da Blackmore, Gillan, Glover, Lord e Paice ha iniziato a produrre del nuovo materiale. Il gruppo firma un contratto con la Polydor per l'Europa e con la Mercury per il Nordamerica. L'album che nasce si chiama “Perfect Strangers” e viene pubblicato nel mese di ottobre del 1984.

Ne segue un tour mondiale che parte dalla Nuova Zelanda e termina in Europa. Il loro rientro nel Regno Unito è piuttosto timido, con una sola esibizione alla quale partecipano anche gli Scorpions. Quel giorno le condizioni atmosferiche sono terribili e la pioggia cade incessantemente. Tuttavia tutto ciò non impedisce a 80.000 fan di comparire a salutare questo memorabile e storico ritorno.

La stessa formazione incide nel 1987 “The House of Blue Light“, che vende meno delle aspettative, e successivamente il doppio live “Nobody's Perfect“ (1988).

Nel Regno Unito, per celebrare il ventennale della band, viene anche pubblicata una nuova versione del brano Hush, che si trova in alcune versioni di “Nobody's Perfect” come "bonus track".

Nel 1989 Ian Gillan e Ritchie Blackmore hanno altri dissapori a causa dei quali il primo abbandona nuovamente il gruppo (pubblicando poi altri due albums solisti), sostituito dall'ex cantante dei Rainbow, Joe Lynn Turner.

Questa formazione incide un unico album di poco successo, “Slaves & Masters“ (1990).

Al termine del tour di "Slaves & Masters“, Glover, Lord e Paice rivogliono indietro Ian Gillan alla voce, e Blackmore acconsente. Ancora una volta nella loro formazione classica, i Deep Purple incidono nel 1993 “The Battle Rages on…”, che comprende brani di un certo successo come la Title Track e Anya.

Il conflitto fra Gillan e Blackmore però non è stato risolto, e questa volta è Blackmore ad abbandonare definitivamente i Deep Purple. La band lo sostituisce con Joe Satriani per le ultime date del tour in Giappone ed il successivo tour europeo. A Satriani viene chiesto di rimanere stabilmente con la band, ma lui rifiuta per potersi dedicare pienamente al suo progetto "G3". La scelta del sostituto di Blackmore cade allora sullo statunitense Steve Morse (Hamilton–Tennesee,  28 luglio 1954), già chitarrista dei Dixie Dregs.

La band, rivitalizzata dall’arrivo del giovane Morse, continua ad avere un certo seguito per il resto degli anni novanta, incidendo alcuni album accolti con favore dalla critica. “Purpendicular“ nel 1996 è il primo album della nuova formazione ed ha un buon e meritato successo anche grazie ai singoli. Nello stesso anno viene registrato il Live at Olympia a Parigi.

Due anni dopo è la volta di  "Abandon", un album ricco di esperimenti musicali voluti dalla band che però no ha il successo del precedente “ Purpendicular “.

Il tour che segue l'uscita di Abandon è registrato nel 1999 e il successivo tour live porta il nome di Total Abandon. Nel 2002 Jon Lord (che insieme a Paice è l'unico membro dei Deep Purple a comparire in tutte le formazioni) annuncia che abbandona la formazione per dedicarsi ad alcuni progetti personali (specialmente musica d'orchestra) e che non vuole più suonare hard rock.

Viene sostituito da Don Airey, noto per aver suonato con Jethro Tull, Ozzy Osbourne, Rainbow e Whitesnake e che, nel 2001, aveva già rimpiazzato Lord (convalescente dopo un intervento al ginocchio).

Con Airey i Deep Purple incidono prima l'apprezzato "Bananas" (2003) e  "Rapture of the Deep" nel 2005. Su invito di Bob Geldof, il 2 luglio 2005 i Deep Purple partecipano alla giornata Live 8, organizzata per chiedere al G8 la cancellazione del debito dei paesi africani. Nella circostanza i Deep Purple sono uno dei gruppi più applauditi dell'intero evento che si svolge a Barrie in Canada, davanti ad un pubblico di oltre 35.000 persone.

Tra hard rock e heavy metal

Nonostante siano spesso ricordati come pionieri dell'heavy metal, i Deep Purple non esordiscono in origine con questo particolare sottogenere, ma ne sono tuttavia gli antesignani al pari di altri gruppi hard rock.

Il gruppo ha cambiato spesso stile a causa dell’alternarsi di varie formazioni, con il virtuosismo tecnico applicato all'hard rock come principale caratteristica permanente. L'influenza della musica classica (specialmente nei contributi di Lord) è piuttosto evidente; diversi lavori hanno anche elementi jazz, rhythm'n'blues e soul.

Per la loro notevole creatività e capacità di innovazione sul piano musicale, e per l'evidente aspirazione a creare art rock (rock artistico), i Deep Purple sono anche talvolta classificati nel rock progressivo assieme a gruppi come Yes, EL&P o Genesis.

Nel corso degli anni i Deep Purple hanno mantenuto intatte le loro caratteristiche di formazione rock alla ricerca della musica e dell'improvvisazione nelle innumerevoli esibizioni dal vivo. Il gruppo ha infatti pubblicato più dischi ufficiali live che in studio.

Chi li ha visti e sentiti suonare dal vivo, anche recentemente, è certamente stato invaso dall’onda di energia unita alla tecnica sopraffina di Steve Morse che alterna assoli di chitarra ricchi di connotazioni classiche. Pur con i segni del tempo la voce di Gillan arriva ancora a frequenze altissime confermandolo fra i vocalist più apprezzati di sempre, insieme a Robert Plant e a Freddie Mercury.

Nel 2013, a distanza di otto anni dal precedente disco esce “Now What?“, un mix di rock puro e duro nel quale si immergono influenze musicali svariate realizzate con grinta e maestria da strumentisti abilissimi e preparatissimi, mantenendo invariato il tipico sound che li contraddistingue.

L’album è dedicato a Jon Lord, scomparso il 16 luglio 2012 il quale, certamente, da lassù ascolta e sorride.

La band sarà in tour in Italia il 12 luglio a Genova, il 13 luglio a Brescia e il 15 luglio a Servigliano cpn questa line up:  Ian Gillan (voce), Steve Morse (chitarra), Roger Glover (basso), Don Airey (tastiere) e Ian Paice (batteria). 

 

Stefano Leto – Onda Musicale

— Onda Musicale

Tags: Steve Morse, Deep Purple, Smoke on the water, Ian Gillan, David Coverdale, Frank Zappa, Glenn Hughes, Genesis, G3, Led Zeppelin, Rainbow, Black Sabbath, Ronnie James Dio, Yes, Hammond, Ian Paice, Machine Head, Joe Satriani, Roger Glover
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