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Atom Heart Mother: “Una mucca era quanto di più stupido ci potesse essere”

Inghilterra, ottobre 1970, i Pink Floyd entrano in studio per registrare il loro quinto album, Atom Heart Mother, che diventerà famoso, oltre che per la lunga title track orchestrale, soprattutto per l’iconica copertina senza alcuna scritta, ma con una mucca in mezzo ad un prato.

La copertina è affidata, ancora una volta, al grafico di fiducia Storm Thorgerson (abbiamo già parlato delle sue copertine qui e qui) mentre, seduto al mixer, c’è un giovane Alan Parsons che lavorerà ancora con la band britannica per The Dark Side of the Moon così come Thorgerson (leggi l’articolo).

“Ricordo che parlavo con un mio amico su come fare una copertina che non fosse una copertina – rammenta Thorgerson –e lui mi disse ‘perché non disegni una mucca?'. Nel momento in cui me lo disse riuscii a visualizzare l’immagine di una mucca nella mia mente, mi sembrò ottima questa idea. Una mucca era quanto di più stupido ci potesse essere

Inoltre, è sempre Storm Thorgerson ad affermare come la casa discografica dei Pink Floyd la odiava perché non la capiva. ‘Perché una mucca?’ chiedevano".

"Non la sopportavano anche perché non c’era il nome del gruppo, sulla copertina non c’era scritto Pink Floyd. C’era solo la mucca, ma fu un successo enorme proprio perché era un’immagine molto diversa

Thorgerson conclude con una piccola considerazione personale “se uno guarda la mucca non sembra che dica ‘ehi, cosa ci fai nel mio campo?! Vaffanculo!’”

A rincarare la dose è Nick Mason che puntualizza su come la copertina si discostasse dalle precedenti rielaborazioni artistiche “più psichedeliche e ricche di effetti visivi”.

Il titolo ‘Atom Heart Mother’ lo trovammo all’ultimo minutocontinua Mason. Non riuscivamo a risolvere il problema e non c’era più tempo, così passammo in rassegna i giornali della sera per trovare uno spunto, finché leggemmo la notizia di una donna che aveva partorito dopo che le era stato applicato un pacemaker: così il titolo di quell’articolo diventò il titolo del nostro album”

“C’è un collegamento tra le mucche e il titolo, se si pensa alla Madre Terra, il cuore della terra” conclude il batterista dei Pink Floyd.

Nonostante siano passati anni, ma soprattutto dischi, l’album è ormai nella storia della musica, oltre che della band, anche se David Gilmour ha affermato come l’album non sia altro che un’accozzaglia di robaccia vecchia(leggi qui). In ogni caso i fan e gli appassionati hanno gradito non poco l'iconico ovino.

 

 

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— Onda Musicale

Tags: Nick Mason, Alan Parsons, Atom Heart Mother, Pink Floyd, David Gilmour, The Dark Side of the Moon, Storm Thorgerson
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