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Andrea Braido: “La musica è un dono che alcune persone hanno innato”

Andrea Braido nasce a Trento il 26 giugno 1964 ed è uno dei chitarristi italiani più virtuosi e apprezzati sia in Italia che all'estero.

Andrea Braido cresce a Pergine Valsugana dove intraprende le sue prime esperienze musicali, inizialmente come batterista. Ben presto si focalizza maggiormente sulla chitarra, pur mantenendo un certo legame sia con la batteria che con il basso e il pianoforte.

Sviluppa una tecnica musicale particolare, caratterizzata dal modo di suonare senza plettro e ben presto diventa turnista (leggi l'articolo) per grandi nomi della musica italiana: Patty Pravo, Laura Pausini, Zucchero, Eros Ramazzotti e molti altri.

E' il chitarrista di Vasco Rossi dal 1989 al 1993 e con lui si esibisce in alcuni grandi concerti.

Nella sua carriera ha realizzato 15 album come solista.

Gli abbiamo rivolto alcune domande alle quali il grande chitarrista ha riposto con grande entusiasmo.

 

Sei uno dei chitarristi più apprezzati e preparati del panorama musicale italiano, con importanti collaborazioni con musicisti del calibro di Mina, Patty Pravo, Vasco Rossi, Zucchero, Branduardi, Eros e molti altri. Come si diventa tanto bravi?

"A mio avviso la Musica è un dono che alcuni hanno quando nascono. Questo facilita molte cose nella fase di apprendimento ma senza un duro lavoro quotidiano di tutta una vita i progressi rallentano anche in caso di grande talento naturale. Quando avevo 7-8 anni – ci racconta il chitarrista trentino – ricordo di qualche persona adulta molto portata per la Musica che purtroppo però non studiava quotidianamente e dopo un po’ mi accorgevo che suonava dei cliché senza progredire. Aldilà di questo però fu di grande importanza per invogliarmi ad andare avanti. Personalmente – spiega Andrea – oltre ad avere avuto un grande dono come predisposizione per la Musica ho sempre avuto una forte autodisciplina e costanza. Queste qualità unite al fatto di sentirmi sempre un eterno allievo della Musica mi portano a conoscere sempre di più me stesso attraverso la Musica con senso molto autocritico. Purtroppo le informazioni, distorte volutamente dai mass media, hanno illuso molte persone di poter essere qualsiasi cosa compreso il musicista e creare mostri pieni di arroganza che si spegne poi nella durezza che comporta essere musicisti. Quindi umiltà, studio e amore fanno andare avanti."

Quale artista ti ha maggiormente influenzato nella tua formazione musicale da ragazzo?

"Non è facile rispondere a questa domanda – ci spiega – perché avendo iniziato a suonare la batteria come primo strumento le influenze erano e sono molteplici. In primis la musica che mi fece ascoltare mio padre da piccolo e parlo di George Gherswin, Louis Armstrong, Gleen Miller, Astor Piazzolla ecc. Già questi musicisti basterebbero per aver sconvolto la mia infanzia musicale. Poi seguirono gruppi che scoprì attraverso la biblioteca di Pergine Valsugana, dove si potevano ascoltare grandi dischi mentre si leggeva qualche libro. In quel periodo ascoltavo quotidianamente EL&P, Jimi Hendrix, Carlos Santana, Chicago, Gil Cupini, Franco Cerri, Le Orme, Gli Area e anche del pop Italiano come Patty Pravo, Mina Celentano e altri."

Come mai da batterista sei diventato un chitarrista?

"In realtà non ho mai smesso di suonare la batteria anche se ufficialmente sono diventato chitarrista. Ci sono stati alcuni importanti fattori che hanno attirato la mia attenzione sulla chitarra. La prima è la melodia e armonia con le note, poi la maneggevolezza, il ruolo del chitarrista molto diverso da quello del batterista ed infine il fatto di poterlo suonare in casa la chitarra acustica e classica senza problemi di vicinato come per la batteria."

A quale chitarra sei maggiormente affezionato?

"Nonostante sono endorser ufficiale delle chitarre Prs da quasi 10 anni rimango affezionato alle Gibson Les Paul/the SG/ES 335/ES 175 e Fender Stratocaster e Telecaster e bassi Fender Precision e Jazz, queste ultime anche in versione di liuteria italiana come riproduzioni di alta qualità."

C’è qualche artista nazionale o internazionale con il quale ti piacerebbe collaborare in futuro?

"Purtroppo molti miei riferimenti musicali non ci sono più- ci confessa – ma apprezzo gli artisti, cantanti o musicisti che conoscono la Musica e sanno quello che vogliono."

Secondo la tua grande esperienza, vedi qualche giovane chitarrista in Italia particolarmente promettente?

"Ho sentito alcuni nuovi musicisti con del talento, per esempio Vince Pastano che oltre ad essere chitarrista di Vasco e Luca Carboni è anche polistrumentista e arrangiatore."

Al tuo attivo hai 15 album come solista, l’ultimo del 2015. Hai in programma qualcosa per il futuro prossimo?

"Si sto lavorando ad un nuovo progetto – ci racconta Andrea Braido – avvalendomi di un paio di valenti collaboratori, ma al riguardo non posso dire di più."

 

Fra tutti i musicisti con i quali hai suonato, ce n’è qualcuno che ricordi con particolare piacere?

"Mi ricordo di musicisti che oltre ad essere molto bravi ti mettono a tuo agio come Tullio De Piscopo, Marcus Miller, TM Stevens, Pippo Matino, Vito Di Modugno, Alex Napolitano, Giulio Capiozzo,  ecc."

Che rapporto hai con la tua regione di provenienza? Possiamo sperare di vederti presto in un grande concerto a Trento?

"Amo molto alcuni posti che frequentavo da ragazzo e parlo della montagna e dei laghi trentini. Ogni tanto vengo a trovare mia sorella e mio fratello oltre a rivedere qualche vecchio amico. Il trentino è stranamente di tutte le regioni d’Italia è quella in cui suono meno, ma se ci saranno i giusti presupposti ci suonerò molto volentieri!"

Progetti per il futuro?

"Suonare sempre di più ciò che amo, ossia Musica ricca di improvvisazione e interplay."

 

Stefano Leto – Onda Musicale

 

 

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— Onda Musicale

Tags: Laura Pausini, Zucchero Fornaciari, Vasco Rossi, Eros Ramazzotti, Andrea Braido
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