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Un disco per il week end: “Gentle Giant” dei Gentle Giant

Gentle Giant

Inghilterra 1970, i tre fratelli polistrumentisti Shulman decidono di fondare il proprio gruppo un anno dopo lo scioglimento dei precedenti Simon Dupree and the Big Sound.

I tre reclutano dunque i musicisti mancanti, anch’essi polistrumentisti, e si caratterizzano per un sound che mischia jazz, rock, folk, melodie barocche e medievali. Inoltre, anche i loro concerti sono più che unici, visto che si scambiano gli strumenti tra una canzone e l’altra. Sono nati dunque i Gentle Giant!

La band, dunque, pubblica questo stupendo album d’esordio nel novembre del 1970. Diamoci un’occhiata!

Giant: sontuose tastiere si intrecciano in un suono celestiale per poi lasciare spazio alla linea di basso ed alla voce di Derek Shulman.

La voce gioca, si alza, si abbassa, ma soprattutto introduce il concept, sia grafico che musicale, della band ovvero il gigante. Gigante che prosegue il suo cammino anche in album come Acquiring the Taste del 1971 oppure Octopus del 1972. Il brano si caratterizza inoltre per il suo cambio di atmosfere, ora soffuse, ora celestiali per poi riprendere i giri di tastiera iniziali. Una sperimentazione sonora che ha accompagnato i Gentle Giant per tutta la loro carriera.

Gentle Giant

Funny Ways: brano più acustico e freddo con il violino e la chitarra acustica bene in evidenza. L’intreccio delle voci, poi, è la parte più bella. Queste voci seguono la melodia incupendosi con essa che descrive l’incomprensione reciproca, probabilmente tra due innamorati, e la diversità nei modi. I modi del narratore sono infatti considerati modi buffi.

Le tastiere poi, assieme al ritmo, si fanno più jazz per poi essere sorretto da fiati maestosi ed una chitarra elettrica impazzita.

Alucard: brano più schizofrenico e progressivo che ricorda le cavalcate strumentali, con tanto di moog, di band come i King Crimson. Molto interessante l’opera di sdoppiamento delle voci. Il testo è già più rivolto verso il fantasy e l’horror visto che si parla di un vampiro. E non un vampiro a caso, provate a leggere il titolo della canzone al contrario.

Isn’t It Quiet and Cold?: il violino e le corde pizzicate delicatamente tessono le vicende di una fredda mattinata solitaria di un uomo che era solito camminare con qualcun altro che ora non è più con lui. In aggiunta a questo, le voci e l’atmosfera generale del brano ricordano vagamente i Beatles del periodo Eleanor Rigby. Triste e solitaria questa canzone mostra il lato più melanconico del gruppo sulle note del vibrafono e del violino.

Nothing at All: i delicati arpeggi, accompagnati da solitarie note di basso, aprono le danze per questa melanconica canzone che ricorda molto le sonorità, vocali e strumentali, dei primi Genesis con Peter Gabriel. Poco dopo il terzo minuto, con il levarsi del vento, si alzano anche toni più elettrici arricchiti dal sublime assolo di batteria firmato Martin Smith. Come la traccia precedente, anche qui i Gentle Giant mostrano tutta la delicatezza, ma soprattutto la tristezza, della poesia mentre i ricordi del testo si perdono nelle lacrime e nelle increspature dell’acqua.

Why Not?: brano più scherzoso e scanzonato che gioca con le parole ed i doppi sensi. Di matrice più rock che progressivo a tutti gli effetti, ma sa come coinvolgere l’ascoltatore con le chitarre impazzite.

The Queen: con il suo minuto e mezzo scarso, questo è il brano strumentale di chiusura del disco. I Gentle Giant rendono omaggio, a modo loro, alla natia Terra d’Albione distorcendo l’inno inglese. Una sorta di risposta prog inglese all’episodio simile di Jimi Hendrix.

Giudizio sintetico

Primo album e pietra miliare della band e del progressive rock in generale. Un disco curioso ed interessante, decisamente fuori dal comune.

Copertina: il sorridente volto del gigante, all’interno sorregge la band sulle sue mani, fissa l’ascoltatore invitandolo ad ascoltare la sua Odissea

Etichetta: Vertigo

Line up: Derek Shulman (voce e basso), Ray Shulman (basso, chitarre e violino), Phil Shulman (tromba, sassofono, flauto e voce), Kerry Minnear (tastiere, basso, violoncello, vibrafono, percussioni e voce), Gary Green (chitarre) e Martin Smith (batteria e percussioni)

— Onda Musicale

Tags: Gentle Giant, Prog Rock, King Crimson, The Beatles, Jimi Hendrix
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