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Franka Wright: “Questa è la mia verità su Richard Wright” (INTERVISTA ESCLUSIVA)

Estate 2016. L’intervista di Franka Wright al Daily Mail (riportata da molti giornali) scuote il mondo musicale gettando tutti i fans dei Pink Floyd in una sorta di situazione catatonica. (leggi l’intervista in lingua originale)

“Com’è possibile che le cose siano andate in quel modo?” – si saranno chiesti in molti. Sarà tutto vero quello che dice la donna o è solo un tentativo di “guadagnare” su una vicenda ormai passata da molti anni? Di certo vi è il fatto che le parole dell’ex moglie di Richard Wright hanno fatto molto riflettere. Naturalmente questo giornale non vuole prendere alcuna posizione, ma intende solo raccontare la storia di una donna che, da anni, si batte per quello che lei ritiene un suo diritto non concesso. 

Ma procediamo con ordine

La storia d’amore tra Franka e Richard Wright non sarà certamente ricordata come priva di ombre ma, al contrario, come una storia appassionate e intensa seppure con qualche punto oscuro che, con questa intervista esclusiva rilasciata dalla donna al nostro giornale, cercheremo di chiarire. Franka e Rick si sposano nel 1984 e divorziano nel 1994. 

Franka, greca di nascita, incontra Wright in Grecia quando il matrimonio fra il tastierista dei Pink Floyd e la moglie Juliette Gale, sposata nel 1964, è ormai al capolinea. Dopo avere avuto due figli (Jamie e Gala, sposata dal 1996 con Guy Pratt) i due divorziano nel 1982.  

Già nel mese di luglio del 2016 il nostro giornale ha riportato parte dell’intervista di Franka al Daily Mail, (leggi l’articolo) come molti altri giornali italiani, ma il desiderio di chiarire (giornalisticamente parlando) alcuni passaggi della precedente intervista, ci hanno spinto a tentare di stabilire un contatto con la donna, la quale ha accettato di rispondere alle nostre domande e di rilasciarci un’intervista esclusiva.

 

Quando hai conosciuto Richard Wright?

“Durante l’estate vivevo in Grecia e a quel tempo ero sposata con un giocatore professionista di basket greco-americano, Pavlos Diakoulas, appartenente ad una delle famiglie più importanti di Lindos. Nel 1979 decidemmo di trasformare una nostra villa in un locale in cui fare musica, servire cibo e alcolici. Io mi occupavo di mettere su un pò di musica tipo DJ. In quella zona della Grecia vivevano molti italiani e inglesi ed erano piuttosto ricchi e venivano spesso organizzate delle regate in mare e la sera il ritrovo era nel nostro locale dove facevamo anche degli spettacoli di moda. Il locale si chiamava QUPI e spesso facevamo delle spaghettate con gli italiani. Un paio di mesi dopo l’apertura del locale ho avuto un incidente d’auto, per cui sono stata costretta ad una degenza in ospedale durante la quale ho ricevuto spesso dei bellissimi mazzi di rose rosse, senza sapere chi li mandasse. Una volta uscita dall’ospedale ho scoperto che erano stati Richard e David (Wright e Gilmour – NDR), che entrambi avevano una villa a Lindos in Grecia. Mi ricordavo di Rick alle mie feste al QUPI, ma non sapevo chi fosse fino a quando mio marito Paul non me lo ha presentato. E’stato allora che ho scoperto che era un musicista e che suonava nei Pink Floyd. Io mi sono sempre considerata un “tipo alla Rolling Stones” e quindi non ho prestato particolare interesse alla circostanza. In seguito ho scoperto che Rick si era innamorato di me perchè ero una grande lavoratrice e gestivo praticamente da sola il nostro locale in quanto mio marito era spesso in viaggio. Un giorno, nel 1981, andai al mare a nuotare insieme a Rick e conobbi Ginger (la moglie di David Gilmour). Notai che David e Rick non si rivolgevano la parola a seguito di una discussione conseguente all’allontanamento di Rick dai Floyd per le registrazioni di The Wall. Cercai di parlare con lui di questo argomento ma lui non ne volle parlare. Non mi arresi e organizzai una cena tutti insieme e dissi a Gilmour che la gente non voleva che lui facesse album come solista, la gente voleva dischi dei Pink Floyd. In quella circostanza David sorrise e scherzò, dicendomi di non insistere su quell’argomento. Naturalmente io non potevo desistere e gli risposi che avrei insistito fino al raggiungimento del mio scopo, cioè la reunion della band con Wright. Posso dire che alla fine ci sono riuscita e Rick e David si sono riappacificati e mio marito (nel frattempo ci eravamo sposati) è stato reintegrato nella band. Anche Nick Mason, il batterista dei Floyd, riconobbe il mio merito e menzionò l’episodio e il mio nome nel suo libro. Successivamente la EMI organizzò ai Pink Floyd un tour mondiale di tre anni.”

Quindi eri a Venezia per lo storico concerto del 1989? (leggi l’articolo)

“Certo che c’ero! Nel mio libro, che non è ancora uscito, descrivo l’incredibile  preparazione di quel concerto. Io andai a Venezia qualche settimana prima e ricordo che c’era il fenomeno dell’ acqua alta per cui gli organizzatori temevano per la riuscita del grande evento. Ci furono anche grandi difficoltà nella costruzione del palco ma c’era un’atmosfera incredibile. C’erano tantissime persone e ricordo l’organizzatore Fran Tomasi e il grandissimo lavoro del team incaricato della costruzione del palco.”

Sei ancora in contatto con qualcuno dei Pink Floyd?

“Si, sono in contatto con Nate e con Guy Pratt e qualche volta mi sento con Ginger (Virgina Hasebein, ex moglie di Gilmour – NDR). Non parlo con Roger Waters perchè lui non mi piace. Ricordo che anche Rick diceva sempre che Waters era troppo arrogante. Mi ricordo di una circostanza in cui Waters era ad Atene per un concerto. Io acquistai il biglietto e la sera prima del concerto telefonai all’hotel dove Roger alloggiava e chiesi di parlare con lui. Al telefono gli feci una richiesta ben precisa: volevo che prima del concerto si osservasse un minuto di silenzio per la Grecia e per Rick che aveva sposato una ragazza greca. Roger rifiutò la mia proposta e la cosa mi fece molto arrabbiare. Il giorno successivo andai al concerto ma rimasi solo per metà dello show. Penso che Waters sia considerato da tutti un eroe per il fatto di avere scritto The Wall e tante altre canzoni, ma il suo concerto ad Atene non era nemmeno lontanamente paragonabile ad un concerto dei Pink Floyd. I lo so bene perchè ne ho visti tanti e in tutto il mondo, quindi posso giudicare. Penso che i Pink Floyd siano la migliore band in assoluto, non solo perchè li ho frequentati, ma perchè ho potuto vedere quanto fossero professionali prima dei concerti. Le parole delle loro canzoni scritte negli anni ’70 sono attuali anche ai giorni nostri. Loro hanno saputo creare un sound innovativo e dare grande spettacolarità ai loro concerti. All’epoca Mark Rickman creava tutti gli effetti delle luci nei live e io e lui eravamo molto amici perchè stavamo sempre seduti vicino durante i concerti.”

Verrai presto in Italia per qualche progetto? Gli italiani avranno l’occasione di conoscerti?

“Sono in contatto con alcune persone in Italia e spero di venirci presto. Con un componente di una Pink Floyd Tribute Band abbiamo un progetto su Rick – ci racconta la donna – in supporto delle popolazioni colpite dal terremoto in centro Italia. “

Una domanda un po’ scomoda: spesso le band di successo di quegli anni erano famose anche per far festa in maniera esagerata, ed essere esposti a droghe e alcol, cosa ne pensi?

“Lo scorso anno ho rilasciato un’intervista al Daily Mail in cui ho parlato parecchio di questo argomento. Rick non fumava mai marijuana, non perchè non faceva uso di droghe, ma perchè lo faceva stare male. Non so cosa facessero prima di conoscerli ma so che tutti facevano uso di droghe in quei tempi. Da quando io e Rick ci siamo messi insieme io non volevo più che lui facesse uso di droghe, soprattutto di cocaina. Io non sono interessata alla droga altrimenti adesso sarei morta. Naturalmente ne ho vista parecchia. Dopo i concerti, quando si ritornava alla suite tutto era li sul tavolo, a disposizione di chi voleva farne uso. Chi non ne voleva usare la ignorava. La mia posizione con Rick era molto chiara e precisa, volevo che lui rispettasse i nostri accordi e le regole e, soprattutto in Grecia, non ne facesse uso. Durante i tre anni del  tour Nick, David e Rick non hanno mai fatto uso di droghe prima dei concerti, altrimenti non avrebbero potuto suonare bene e loro, come ti ho detto prima, erano molto professionali. Quello che succedeva dopo i concerti mentre eravamo in giro per il mondo non lo so. So per certo che erano tutti pieni di adrenalina e di sicuro bevevano parecchio. Ma sono sicura che non hanno mai usato eroina. Ho conosciuto Mick Jagger e  Keith Richards, ma loro non erano niente del genere.”

Parlando della vostra separazione: come andarono i fatti?

“E’ una storia molto triste e dolorosa. Rick amava andare in barca e ne aveva una in Grecia con la quale navigava durante le estati (la barca si chiamava Gala – NDR). Noi volevamo avere un figlio ma a causa dei ritmi frenetici e dei concerti ho avuto tre aborti spontanei. Per questa ragione non potevo seguirlo in barca. So bene che tutti i musicisti famosi hanno spesso avventure e flirt con altre donne durante i tour. Io ho visto questa realtà durante i tour e so bene che questa è la vita della rock star. Una volta Rick parte con la barca e non si fa sentire per un mese. Una mattina mia sorella mi avvisa che la barca di Rick è arrivata al porto e io stento a crederlo. Ero ancora debole per l’ultimo aborto spontaneo, ma vado di corsa al porto ed effettivamente vedo la barca di Rick ormeggiata. Lui sale sul ponte ed io gli chiedo di aiutarmi a salire a bordo ma lui non vuole. Allora capisco che non è solo e che con lui c’è una donna. Lui mi dice di averla appena conosciuta e che lei è sotto nella cabina. Salgo ugualmente a bordo e scendo in coperta dove, effettivamente, trovo una donna che è molto sgarbata e che si sta mettendo lo smalto sulle unghie. Diche di chiamarsi Milly e di conoscere Rick da un anno e mezzo. Noto che la donna apparentemente è incinta ed io rimango sconvolta. Rick prova parlare e a dire qualcosa ma io me ne vado con mia sorella che mi aveva accompagnata. Decido di andare alla Polizia e segnalare l’accaduto, invitandoli a seguire mio marito e la sua amante che, nel frattempo, stavano recandosi in albergo. Il giorno dopo entrambi tornano in aereo a Londra. Io ero molto arrabbiata di quanto accaduto perchè a causa di Rick avevo lasciato il mio primo marito ed ero sempre state fedele a Rick e non lo avevo mai tradito. Non mi sarei aspettata un trattamento del genere e non potevo accettarlo. Ho dovuto lasciarlo perchè non potevo accettare che lui avesse altre donne. In seguito lui scrisse una lettera in cui esprimeva la sua volontà che io avessi una pensione nel caso della sua morte, indipendentemente dal fatto che fossi ancora suo moglie oppure no. Dopo la sua morte (avvenuta il 15 settembre 2008 – NDR) ho speso tantissimi soldi per tentare di vedere il suo testamento ma gli avvocati di Rick non riconobbero mai la lettera che lui mi aveva scritto e con la quale voleva garantirmi una pensione. Alla fine non ho preso niente. Mi spettava un terzo del denaro destinato al mantenimento di ex mogli, ma questi soldi sono finiti all’avvocato e alla groupie (leggi l’articolo) che aveva messo incinta. Io ho fatto tanto per i Pink Floyd, quando ho conosciuto Rick lui era depresso, isolato e non parlava  con nessuno. E’ stato innamorarsi di me  che lo ha risollevato e gli ha permesso di rientrare nella band. Lui era molto innamorato di me e avrebbe voluto che io avessi quei soldi. Stefano puoi pubblicare la lettera che ti ho inviato e che dimostra quanto ti ho detto? Rick è sempre con me e lo sarà per sempre e penso che i soldi non sono tutto. Lui è il mio angelo custode.  Ho un lavoro e affitto stanze nella mia villa in Grecia e ho scritto il libro perchè voglio che venga pubblicato in onore di Rick e dei Pink Floyd. Io scrivo anche poesie e canzoni e riguardo al libro vorrei tanto che venisse pubblicato prima che possa succedere qualcosa. Vorrei davvero tanto che venisse pubblicato e chiedo a chiunque di aiutarmi a farlo.”

 

— Onda Musicale

Tags: Mick Jagger, Pink Floyd, Keith Richards, The Rolling Stones, David Gilmour, Roger Waters, Richard Wright, The Wall, Nick Mason
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