Recensioni e Interviste

Stefano Magnani: intervista con uno dei più grandi conoscitori dei Pink Floyd

Nativo di Sassuolo, da otto anni Stefano Magnani risiede a Sirmione ed è considerato uno dei più prolifici autori di libri dedicati ai Pink Floyd oltre che uno dei più grandi collezionisti mondiali di materiale inerente al celebre complesso.

La sua ineguagliabile collezione di "cimeli" floydiani comprende oltre 400 LP, 500 cd, più di mille registrazioni di concerti, oltre 3000 foto inedite, circa 50 dischi autografati, una ventina di rarissimi dischi d'oro e di platino, le bacchette originali del batterista e centinaia di poster originali.

"Viaggi Interstellari"  è l'undicesimo volume da lui firmato relativo al gruppo rock inglese. Stefano Magnani ha iniziato a scrivere libri poco più che ventenne per conto della casa editrice Gammalibri di Milano: "Pink Floyd 1965-1987" è stata la sua prima fatica editoriale, ben presto ristampata col titolo "Pink Floyd 1965-1990".

Sono quindi seguiti "Pink Floyd Songs", volume che analizzava i testi di tutte le canzoni del gruppo, "Discografia", una vera e propria "bibbia" per gli amanti del collezionismo musicale e i saggi critici sui tre capolavori del gruppo degli anni Settanta: "The Dark Side Of The Moon", "Wish You Were Here" e "The Wall". In seguito Stefano Magnani ha pubblicato anche un libro sulla carriera solista di Roger Waters.

Stefano Magnani sarà presente il prossimo 30 settembre al Pink Floyd Day che si terrà a Pergine Valsugana, dove presenterà il suo ultimo libro e incontrerà i fans. Lo abbiamo contattato e gli abbiamo rivolto alcune domande.

 

Certamente sei un grande conoscitore dei Pink Floyd e unanimamente riconosciuto voce autorevole e grande conoscitore. Quando è iniziata questa tua passione e quando hai iniziato a  scrivere?

"Ho iniziato ad ascoltare i Pink Floyd nel 1979, quando uscì The Wall… Era la prima volta che ascoltavo i Pink Floyd, avevo appena 14 anni e fu un trauma per me..La loro musica divenne una malattia contagiosa per me, in particolare dopo l'ascolto di Dark Side Of The Moon, tanto che iniziai a collezionare ogni cosa su di loro. Era un periodo in cui non era facile reperire informazioni sui complessi stranieri ,dal momento che internet non esisteva, e la mia corrispondenza con altri appassionati si svolgeva unicamente via posta con tempi quindi molto lunghi. Scrissi il mio primo libro che avevo poco più di 20 anni – ci racconta Magnani –  si intitolava PINK FLOYD 1965-1987 ed era pubblicato dalla Gammalibri Fu un grande successo editoriale, tanto che venne ristampato e riaggiornato col titolo PINK FLOYD 1965-1990.. Da allora ho scritto altri 11 libri, l'ultimo dei quali un paio d'anni fa per conto di Arcana Editrice dal titolo "Viaggi interstellari". Quello a cui sono più legato ed orgoglioso è comunque un libro dedicato alla carriera solista di Roger Waters, il primo volume in assoluto a lui dedicato, un vero e proprio atto d'amore verso colui che rappresenta il mio idolo musicale."
 

Parlaci del tuo ultimo libro “Viaggi Interstellari”, autentico viaggio nell’universo Pink Floyd

"Viaggi interstellari rappresenta un piccolo "best of" della storia pinkflodiana attraverso le 30 canzoni che secondo il mio modesto parere hanno creato la storia del gruppo. Ognuno dei 30 brani viene sviscerato in modo totale –  ci spiega Stefano – ponendo l'attenzione in particolare sulla genesi del singolo pezzo, sul procedimento creativo..particolarmente interessante è la sezione riservata alle "cover", ai vari gruppi che nel corso degli anni si sono cimentati nella proposizione dei vari brani."
 

Recentemente Roger Waters ha pubblicato il suo ultimo disco dal titolo “Is This The Life We Really Want?”, che cosa ne pensi di questo disco?

"L'ultimo album di Roger Waters è stato una grande delusione per me… mi aspettavo un  seguito ideale di Amused to Death, album che io considero un capolavoro e sicuramente la migliore opera solista dei vari componenti del complesso… invece mi sono trovato ad imbattermi in un'opera che non ha nulla a che vedere con lo stile Pink Floyd, dove non esistono le classiche atmosfere sognanti tipiche del gruppo e dove la chitarra, tipico marchio di fabbrica del Pink Floyd sound, è praticamente inesistente.."
 

Certamente il rapporto fra Gilmour e Waters è molto controverso. Che cosa ne pensi di questo dualismo?

"Io sono sempre stato un fan di Waters ma devo ammettere che è stato proprio il rapporto conflittuale con Gilmour che ha creato i capolavori degli anni 70 che tutti conosciamo… E' stata una partnership unica, un binomio tra i testi dell'uno e la chitarra dell'altro che nessuno dei due, nel corso della propria carriera solista, è riuscito mai più ad avvicinare.."
 
Il prossimo 30 settembre sarai ospite al Pink Floyd Day che si terrà a Pergine Valsugana. Che cosa rappresenta per te un evento come questo?
 
"Il Pink Floyd Day è un grande evento che ogni anno si ripete con grande successo ed è sicuramente un'opportunità per tanti fans di rapportarsi con altri appassionati e conoscere più da vicino il percorso artistico del gruppo. Non è solo un evento musicale ma un grande evento culturale…"
 
Stefano Leto – Onda Musicale 

— Onda Musicale

Tags: Pink Floyd, David Gilmour, Roger Waters, Pink Floyd Day
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