Recensioni e Interviste

Nicolò Carnesi: intervista al cantautore palermitano

Nicolò Carnesi nasce a Palermo nel 1987, è un cantautore italiano e ha iniziato a suonare a soli 17 anni, esibendosi inizialmente in Sicilia. Nel gennaio 2012 pubblica il suo album discografico d’esordio, intitolato Gli eroi non escono il sabato, nel 2014 pubblica il suo secondo disco, intitolato Ho una galassia nell’armadio ed infine il 30 settembre 2016 pubblica il suo terzo disco, dal titolo Bellissima noia.

Il 12 ottobre ha cominciato il suo tour con le sue ultime canzoni, che durerà fino al 10 dicembre, toccando quasi tutte le regioni italiane. Non è la presentazione di un album, ma un modo di mostrare l’intimità delle canzoni al proprio pubblico.

Noi di Onda Musicale gli abbiamo rivolto qualche domanda dopo il suo concerto al Mast di Trieste, che si è tenuto il 29 novembre, registrando una notevole affluenza nonostante la pioggia.

Chi è Nicolò Carnesi?

«Io sono un musicista che ha dedicato la propria vita alla musica, perchè è da quando sono piccino che suono strumenti. Ho cominciato con la batteria poi ho continuato con il pianoforte e così via. Ho cominciato a sentire il bisogno di raccontare storie. L’ho fatto da adolescente in vari modi, prima con i fumetti poi con i cortometraggi. Insomma non avevo le idee chiare, però parallelamente la cosa costante nella mia vita era la musica, quindi ad un certo punto tutte queste storie che scrivevo e che filmavo ho cominciato a metterle in musica, a scrivere delle canzoni dei testi e delle melodie, delle armonie e così via. Soprattutto quando ho scoperto il painoforte, perchè con la batteria ero più viscerale, più ritmico e allora da lì è iniziato il mio percorso che piano piano mi ha portato, dopo varie esperienze live e vari dischi autoprodotti, la mia prima vera opera discografica che è: “Gli eroi non escono il sabato” uscito nel 2012. Io ci avevo lavorato per anni e sono canzoni che ho iniziato a scrivere a 19 anni circa.»

Qual è il tuo genere? E a quale cantante ti ispiri?

«Io penso che il genere sia più una scusa per i discografici per identificare un artista e metterlo in un catalogo o in un preciso punto di un negozio. Io ho ascoltato talmente tanta musica che non ti so dire che genere faccio. Non ho un idolo preciso. Io sono cresciuto con i Pink Flyod, con i Beatles, a Bob Dylan. Sono tanti.»

Come sta procedendo il tuo tuor?

«Il tour sta procedendo bene ed è la prima volta che ho provato a fare questo spettacolo completamente da solo. Mi era capitato di fare delle performance isolate in cui mi esibivo chitarra e voce. Questa volta, dopo un anno di tour con la band, presentando il disco nuovo che era “Bellissima Noia”, mi sono detto voglio provare a fare qualcosa di diverso. Provare a portare in giro uno spettacolo che si potrebbe fare nel salotto di casa mia. L’idea è nata dal fatto che, ogni tanto, mi mettevo a casa mia, con il piano o con la chitarra, a suonare canzoni mie o canzoni di altri. E allora mi sono detto perchè non provare a portarlo in giro e ricreare questa intimità in giro per l’Italia, perchè poi la figata di questo tour è che veramente sto toccando quasi ogni regione d’Italia, con qualcosa però di diverso, perchè in passato lo avevo fatto, ma in questo caso riesco a creare un contatto con le persone. Racconto un pò di me, come è stato questa sera e come è stato nei concerti precedenti.»

Com’è andata questa sera?

«Mi sono divertito molto,ho trovato un pubblico molto attento e quand’è così è bello. Non era il massimo a livello acustico, però con la semplicità con cui mi porto va bene. La cosa che mi ha proprio stupito, essendo anche la prima volta in cui venivo a Trieste, non era mai successo in 5 anni, è trovare un bel calore delle persone, tante persone, che sono venute.»

Tu hai fatto un percorso lungo come artista. Durante questo percorso chi ti ha sostenuto di più?

«Le persone che devo ringraziare di più sono sicuramente i miei genitori, che sin da quando ero piccolino mi hanno sostenuto e hanno creduto in quello che ho fatto. Loro hanno sempre creduto nel valore della musica e dell’arte. Chiaramente in primis dovrei ringraziare loro. Poi devo ringraziare Enrico Cortex, al quale ho espresso il desiderio di visitare Trieste, me ne ha parlato bene e vorrei visitarla. Lui mi ha detto che a questo punto se vieni a vederla vieni anche a suonare. Da lì è nata l’idea e nel giro di due mesi l’abbiamo portata al termine e sono venuto qua a suonare. C’è un continuo divenire, sono tante le belle persone che circondano questo ambiente, che è quello della musica vera, quella suonata no? Che non è X Factor, non sono i programmi televisivi. Questo è il mondo vero, dove si  fa musica davvero e quello che personalmente mi piace.»

Quali sono i tuoi progetti per il futuro?

«Sto scrivendo  delle canzoni nuove e continuerò a fare per un pò questo live, sicuramente tutto dicembre e poi qualcosa a gennaio. Nel frattempo sto preparando delle nuove canzoni. Vorrei fare un nuovo disco, diverso. Stanno nascendo delle cose particolari che ancora non ti so dire. Prima o poi voglio scrivere una colonna sonora e probabilmente lo farò. Insomma continuerò a fare musica, sempre però proponendo qualcosa di diverso. Non mi va di ristagnarmi in quello che ho già fatto.»

Marko Stefanovic

— Onda Musicale

Tags: Intervista, Trieste, Nicolò Carnesi, Marko Stefanovic, X Factor, Cantautore
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