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Iron Maiden: recensione di “The Number of the Beast”

Il 22 marzo 1982 gli Iron Maiden pubblicavano il loro terzo album, “The Number Of The Beast”, un disco che non ha bisogno di presentazioni.

Invaders rievoca la cruenta invasione vichinga in Inghilterra. Children of the Damned parla di sei bambini, dotati di particolari poteri psichici, che sono costretti a lottare per la loro sopravvivenza contro la razza umana. Il brano si ispira al film Il villaggio dei dannati, a sua volta basato sul libro I figli dell’invasione di John Wyndham. The Prisoner è ispirata all’omonima serie TV inglese: viene infatti introdotta da un dialogo il cui contenuto è estratto dal telefilm stesso.

22, Acacia Avenue è la continuazione del brano Charlotte the Harlot, contenuto in Iron Maiden. Il titolo corrisponde all’indirizzo in cui la prostituta Charlotte, protagonista della saga, si incontrava con i suoi clienti. The Number of the Beast è la trasposizione in musica di un incubo avuto da Steve Harris. Il titolo è un chiaro riferimento al numero 666, menzionato nel Libro della Rivelazione della Bibbia: un piccolo estratto del testo sacro (Apocalisse 12:12; 13:18), recitato da un imitatore di Vincent Price (visto che l’attore aveva chiesto 25.000 sterline per la performance, budget troppo alto per il gruppo), viene infatti utilizzato come introduzione al brano. Run to the Hills è riferita alle battaglie fra inglesi e nativi d’America ai tempi della colonizzazione degli Stati Uniti.

Gangland parla delle paure e delle incertezze che si hanno quando si appartiene a delle gang criminali. Hallowed Be Thy Name (“Sia santificato il Tuo nome”, con riferimento ad un passaggio della preghiera cristiana Padre nostro) narra delle ultime ore di un condannato a morte. Nel 1995 la EMI (leggi l’articoloha ripubblicato tutti gli album della band inserendo in tutti un secondo CD con le tracce provenienti dai singoli: in questo caso il CD bonus contiene i brani provenienti dai singoli Run to the Hills e The Number of the Beast.

Nell’edizione rimasterizzata pubblicata nel 1998 è stata aggiunta come ottava traccia il brano Total Eclipse, originariamente disponibile nel CD bonus dell’edizione del 1995. Rispetto ai precedenti Iron Maiden (1980) e Killers (1981), The Number of the Beast è caratterizzato da sonorità più heavy e mette a nudo tutta la creatività dei singoli componenti del gruppo.

Melodie e solisti di chitarra sono di primissimo ordine, la coordinazione tra i membri durante le esecuzioni è ottima e evidenzia subito una grande intesa col nuovo cantante Bruce Dickinson, che mostra in tutte le canzoni la pienezza e la costanza della sua voce invidiabile per qualsiasi cantante rock.

Matteo Mazza

— Onda Musicale

Tags: Iron Maiden, The Number of the Beast
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